Inaugurazione anno giudiziario della corte dei Conti

Inaugurato l’anno giudiziario della Corte dei Conti: “Garantire rientro del rapporto debito-Pil”

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Inaugurato l’anno giudiziario della Corte dei Conti: “Garantire rientro del rapporto debito-Pil”

Paola Giordano  |
martedì 13 Febbraio 2024

Per l'occasione sono state analizzate tutte le priorità del sistema economico e sanitario

“Occorrono misure che, nel dare una risposta alle necessità di famiglie e imprese, assicurino un’ordinata e progressiva riconduzione delle dinamiche delle entrate e delle spese entro una cornice compatibile con la sostenibilità dell’elevato debito; sostenibilità che è presupposto di uno sviluppo economico più consistente e durevole, oltre che equo, inclusivo e attento alle future generazioni”. Il presidente Guido Carlino, nel suo discorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti – tenutasi a Roma oggi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha puntato l’attenzione su una priorità del Paese che è nota da decenni e che non è più procrastinabile se si vuole assicurare un futuro dignitoso alle nuove generazioni: “Garantire un percorso di riequilibrio dei conti e un graduale rientro del rapporto debito–Pil”.

“Rafforzare sanità e assistenza”

Obiettivo che, come segnalato nella Relazione integrale del presidente Carlino, “non si presenta agevole” poiché la manovra finanziaria per il prossimo triennio si muove “all’interno di un sentiero molto stretto in cui devono trovare un difficile equilibrio esigenze diverse: rispondere alle difficoltà delle famiglie di fronte all’inflazione; adeguare gli stipendi pubblici senza innescare una spirale negativa prezzi-salari; rafforzare un sistema dei servizi sanitari e assistenziali provato dall’emergenza pandemica; assicurare una maggiore flessibilità nelle scelte previdenziali; mantenere adeguati ritmi di investimento nel processo di ammodernamento infrastrutturale del Paese”.

Trovare un giusto equilibrio tra i diversi fabbisogni “in un quadro di necessaria riduzione del debito pubblico” non sarà affatto semplice: “Già dal prossimo anno, le scelte assunte, spesso di natura temporanea, richiederanno, per essere confermate, decisioni non semplici in termini di razionalizzazione della spesa”.

Il procuratore Pio Silvestri: “tutelare i diritti sociali sanciti dalla Costituzione”

Il rischio è “una riduzione della qualità dei servizi pubblici offerti, evento che finirebbe per penalizzare soprattutto le fasce più deboli della popolazione, vanificando, nei fatti, i benefici monetari talvolta loro accordati”. Garantire il riequilibrio dei conti è prioritario anche secondo il procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, che non ha mancato di segnalare nel suo intervento come l’attuale complessità del panorama geopolitico stia già provocando “allarmanti riflessi sui commerci internazionali, aggravando le prospettive economiche dell’Italia e mettendo in crisi i profili della stabilità finanziaria nazionale ed internazionale. Per tale motivo, è più che mai necessario che nel nostro Paese, gravato da un consistente debito pubblico, si mantenga il focus sul tema della corretta ed equilibrata gestione delle risorse pubbliche, che garantisca primariamente, nel quadro di una finanza stabile e solida, la tutela dei diritti sociali sanciti dalla Costituzione”.

L’importanza del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Di fronte a un contesto geopolitico così instabile, la strada da percorrere è quella, suggerita dal Presidente Carlino, che va verso la “piena attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), oltre che dalla realizzazione dei progetti finanziati da fondi nazionali ed eurounitari” ma anche quella di riforme “che rispondano effettivamente alle esigenze di certezza giuridica e di coerenza ordinamentale manifestate dagli operatori del diritto, dalle amministrazioni controllare e dalla stessa magistratura contabile” e per le quali la Corte “con spirito di leale collaborazione con le Istituzioni titolari della rappresentanza politica” è disponibile a “fornire il proprio contributo tecnico”, dando già nella Relazione integrale del presidente Carlino un importante suggerimento in merito al riordino del prelievo fiscale: puntare a una “ricomposizione del prelievo tra le imposte che più direttamente incidono sui lavoratori (l’Irpef) e quelle che incidono sul consumo”.

Un servizio migliore per il Paese

Investimenti e riforme, quindi, ma anche – come segnalato dal procuratore Silvestri – ridefinizione della responsabilità erariale. Si entra qui in un ambito più tecnico, perché il procuratore generale, nel suo intervento, fa riferimento al fatto che i magistrati contabili “pur nel doveroso e assoluto rispetto delle prerogative del Governo e del Parlamento, guardano, con preoccupazione a quegli interventi legislativi che potrebbero rendere sistemica la previsione normativa contenuta nell’art. 21 del Dl n. 76 del 2020, ovvero restringere gli spazi della responsabilità erariale”.

In sostanza, secondo Silvestri, la riduzione dell’area della responsabilità non sembra “la risposta più idonea a superare le difficoltà dell’azione amministrativa, poiché l’esenzione o la limitazione della responsabilità potrebbe fungere da disincentivo per l’attività di coloro che, operando con diligenza, cura e passione, non vedrebbero premiati il loro impegno e la loro professionalità”. Questo perché il nodo della questione verte sul fatto che la stragrande maggioranza degli amministratori di grandi e piccoli enti, nonché dei funzionari pubblici “lavora per rendere il servizio migliore al sistema Paese, dovendo applicare un impianto normativo ancora lontano dall’essere veramente semplificato, in una situazione di frequente carenza di personale e di, ancora, limitati investimenti nella formazione”.

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