Incardinato esercizio provvisorio. Il testo oggi all'esame dell'Ars - QdS

Incardinato esercizio provvisorio. Il testo oggi all’esame dell’Ars

Raffaella Pessina

Incardinato esercizio provvisorio. Il testo oggi all’esame dell’Ars

martedì 11 Gennaio 2022

L’opposizione attacca Musumeci: “Governo senza programmazione. Quirinale: domani, invece, il voto sui tre grandi elettori siciliani

PALERMO – È cominicato all’Assemblea regionale siciliana l’iter di approvazione dell’esercizio provvisorio. Ieri in una seduta lampo, è stato incardinato il ddl e è stato fissato alle 12 di oggi il termine per gli emendamenti.
Nel pomeriggio ci sarà la discussione generale e qiundi si passerà all’articolato.

L’esercizio provvisorio dovrebbe durare 4 mesi fino al 30 di aprile. Il governo Musumeci, aveva dato il via libera al documento prima delle festività natalizie e aveva trasmesso subito il ddl agli uffici dell’Ars, ma nel corso della seduta di fine anno del 30 dicembre, Sala D’Ercole era semideserta e a mancare erano soprattutto i deputati della maggioranza, ma il motivo del rinvio è stato che la commissione Bilancio aveva ricevuto il testo della legge troppo tardi. Durante l’esercizio provvisorio il governo potrà coprire solo le uscite obbligatorie, come gli stipendi. Dopo la approvazione del ddl inoltre le spese saranno suddivise per mese. Il rinvio di fine anno aveva inevitabilmente provocato le proteste delle opposizioni e Claudio Fava aveva attaccato la giunta: “Doveva essere il governo che avrebbe riportato ordine nella disastrosa condizione dei conti della regione. Oggi prendiamo atto dell’impossibilità finanche di votare l’esercizio provvisorio”.

Critico anche il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo: “Per il quinto anno consecutivo la Sicilia si ritrova a fine anno senza bilancio né la Finanziaria. E questo governo regionale, che Musumeci si ostina a definire unito, fino a oggi non è stato neppure in grado di fare esaminare in tempo utile l’esercizio provvisorio”. L’Ars sarà anche impegnata a scegliere i tre grandi elettori siciliani che andranno a Roma per votare il nuovo presidente della Repubblica che prenderà il posto di Sergio Mattarella. Per prassi consolidata proprio il governatore è uno dei tre delegati regionali; il secondo è il presidente dell’Ars. Ogni deputato può esprimere due preferenze.

L’Anci Sicilia in merito condivide la proposta, avanzata nei giorni scorsi, dall’Anci nazionale e dalle altre Anci regionali, relativa all’indicazione di un sindaco per ogni regione fra i grandi elettori per l’elezione del presidente della Repubblica e ha rivolto un appello all’Assemblea regionale siciliana. “La scelta, che dovrà essere naturalmente rimessa all’autonomia e alla dialettica politica di ciascuna Assemblea – si legge in una nota dell’Anci Sicilia – rappresenterebbe un importante atto di attenzione verso le istituzioni locali e in rappresentanza dei territori”.

Il Movimento Cinquestelle invece torna a parlare di emergenza Covid, che denunciano la mancanza di programmazione da parte del governo regionale. “Due anni di pandemia non hanno insegnato niente al governo regionale di centrodestra, guidato dal presidente Musumeci, per prepararsi alle nuove ondate Covid – scrivono in una nota i deputati del gruppo parlamentare pentastellato -. Siamo tornati indietro di due anni, con disagi equiparabili a quelli della prima ondata, ma allora il virus aveva sorpreso tutti. Oggi invece non è ammissibile navigare a vista, come si sta facendo, senza protocolli da seguire, senza strutture adeguatamente dimensionate. Gli ultimi mesi sono stati sprecati senza alcuna programmazione”.

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