"Lavorare stanca, ma qui uccide", i dati su incidenti mortali a lavoro

“Lavorare stanca, ma qui uccide”: una media tragica di 82 morti al mese, i dati siciliani

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“Lavorare stanca, ma qui uccide”: una media tragica di 82 morti al mese, i dati siciliani

Marianna Strano  |
sabato 07 Ottobre 2023

L'Italia continua a collezionare morti bianche e in Sicilia c'è una delle città con il tasso d'incidenza di infortuni mortali più alto del Paese (Siracusa): i dati sconvolgenti.

“Lavorare stanca, ma in Italia uccide”: sono queste tristi parole a introdurre l’ultimo tragico report sugli incidenti mortali sul lavoro in Sicilia e nel resto d’Italia (aggiornato ad agosto 2023) dell’Osservatorio Vega Engineering sulla Sicurezza sul Lavoro.

Una tragedia che sembra non avere fine e che desta la preoccupazione delle autorità e degli analisti, visto anche l’allarmante incremento di infortuni mortali tra i giovanissimi e i lavoratori stranieri. Una fetta di popolazione attiva importante e spesso e volentieri anche poco tutelata in un’Italia (in buona parte) ancora poco abituata alla cultura della sicurezza e della legalità sul lavoro.

Incidenti sul lavoro, il 2023 è un capitolo triste

“Mancano pochi mesi alla fine del 2023 e i numeri, così come le incidenze della mortalità sul lavoro, narrano ancora uno dei capitoli più tristi della storia contemporanea. Da anni non si riesce ad invertire significativamente la rotta. La cultura della sicurezza, purtroppo, non rientra nelle priorità di moltissime realtà imprenditoriali. Perché altrimenti non si spiegherebbe l’andamento infortunistico nel nostro Paese. E la testimonianza di questa emergenza viene confermata dall’incremento, seppur minimo, del numero delle vittime rilevate in occasione di lavoro con un +0,8% rispetto allo scorso anno. Questo indica la stabilità del fenomeno e non, purtroppo, un’inversione di tendenza”. Con queste parole si esprime Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, rispetto all’ultima indagine sugli incidenti mortali e non sul lavoro in Italia.

I dati parlano chiaro. Nei primi 8 mesi del 2023 si sono registrate 653 vittime sul lavoro, con una media nazionale di 82 decessi al mese. Anche le denunce di infortunio calano, sul fronte delle morti bianche sembra non esserci alcuna inversione di tendenza. La situazione appare particolarmente difficile per i lavoratori giovanissimi, quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni, con un rischio di morire sul lavoro “praticamente doppio” rispetto ai colleghi di età tra i 25 e i 34 anni. E non preoccupano meno i dati sui più anziani: gli ultra 65enni registrano l’incidenza più elevata di infortuni. In molti casi, si tratta di eventi mortali: l’ultimo triste caso in Sicilia, a Belmonte Mezzagno, dove un operaio è deceduto poco prima di ottenere la pensione.

Il dato siciliano

La Sicilia – con 32 incidenti mortali sul lavoro dall’inizio dell’anno ad agosto 2023 – è in zona arancione. Meno grave rispetto a Regioni in zona rossa – come Umbria, Abruzzo, Basilicata e Puglia, dove l’incidenza dei casi mortali è superiore al 25% rispetto alla media nazionale – ma non per questo meno grave. Anche se la Lombardia ottiene la “maglia nera” per numero di morti bianche (85) e la Sicilia il settimo (precedono l’isola Veneto, Piemonte, Lazio e Campania, Puglia ed Emilia Romagna), la zona di rischio è più alta in Sicilia che nella regione del Nord (che rimane in zona gialla).

Questi i dati delle province:

  • Siracusa (seconda regione d’Italia per incidenza di incidenti mortali sul lavoro sul totale degli occupati dopo Crotone), 7 casi e indice di incidenza 62,9;
  • Messina (ottavo posto per tasso di incidenza, 53,4), con 9 morti sul lavoro;
  • Trapani (quarantesimo posto, tasso di incidenza 25,8 con 3 incidenti mortali sul lavoro da gennaio ad agosto 2023;
  • Palermo (50esimo posto, tasso di incidenza 21,7) con 7 morti bianche;
  • Agrigento (63esimo posto, tasso di incidenza 17,7), 2 infortuni mortali;
  • Catania (prima siciliana in “zona bianca”), con un tasso di incidenza del 13,9 e 4 morti bianche;
  • Caltanissetta, Enna e Ragusa brillano a pari punti con l’ultima posizione e zero infortuni mortali nel 2023. Una nota positiva in una serie di dati terrificanti.

Il settore delle Costruzioni registra il tasso di morti sul lavoro più alto. Ed è anche quello con le denunce d’infortunio più numerose. Un dato che invita sia gli imprenditori che i lavoratori a riflettere sull’importanza di porre fine alla strage con la cultura della sicurezza.

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