Inflazione, rincari e preoccupazione per imprese e famiglie - QdS

Luce, gas, inflazione: imprese al collasso e stangata da 2.734 euro a famiglia

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Luce, gas, inflazione: imprese al collasso e stangata da 2.734 euro a famiglia

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venerdì 30 Settembre 2022

Nuova accelerazione dell'inflazione, situazione insostenibile per imprese e famiglie: l'allarme di Federdistribuzione, Confagricoltura e Codacons.

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo di settembre evidenziano una nuova accelerazione dell’inflazione, con un incremento tendenziale del +8,9%. Questo vuol dire una sola cosa, purtroppo: ancora rincari.

Una situazione ormai insostenibile per famiglie (il carrello della spesa, infatti, registra già un incremento del +11,1%) e per le imprese. Attività storiche sono costrette alla chiusura, le associazioni di categoria consigliano di risparmiare, le famiglie faticano a far quadrare i conti: questo è purtroppo lo scenario che apre una stagione autunno-inverno che si preannuncia piuttosto difficile.

Inflazione, l’incremento e i prezzi insostenibili: l’allarme di Federdistribuzione

“Il dato del carrello della spesa, che da giugno cresce più dell’indice generale dell’inflazione, fotografa il drammatico percorso che le aziende della Distribuzione hanno affrontato negli scorsi mesi a fronte dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia”. Questo è il commento di Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione.

A vivere la situazione più pesante a causa di inflazione e incremento dei prezzi sono le attività commerciali. A tal proposito, Buttarelli spiega: “L’impegno a gradualizzare l’aumento dei prezzi al consumo – attraverso l’assorbimento di ampi margini di aumento dei listini – ha raggiunto un livello critico, non più sostenibile dalle imprese. Occorre infatti considerare che oggi la Distribuzione Moderna registra un’inflazione media all’acquisto del +15%, con un differenziale di quasi 4 punti percentuali rispetto ai prezzi registrati al consumo”.

Il dramma delle imprese agricole

Inflazione e caro bollette hanno delle ripercussioni su tutti i settori economici in Italia. Tra quelli che soffrono maggiormente – considerando anche la carenza di materie prime anche a causa del conflitto russo-ucraino – c’è l’agricoltura. Non è quindi una sorpresa che all’allarme di Federdistribuzioni si aggiunga quello di Confagricoltura.

La preoccupazione riguarda principalmente l’aumento dei costi dell’energia. “Le imprese agricole non sono assolutamente in grado di assorbire ulteriori aumenti dei costi energetici”, spiega la Giunta di Confagricoltura.

I dati ISMEA parlano chiaro: i costi di produzione dell’agricoltura sono aumentati di oltre il 18% solo nei primi tre mesi del 2022. C’è da lavorare e per Confagricoltura solo una coesione di tutti i Paesi dell’Ue, un tetto al prezzo del gas e nuove misure a supporto delle imprese potrebbero portare a una soluzione.

“Senza il blocco del prezzo del gas a livello europeo e il varo di nuove misure a supporto della liquidità c’è il rischio imminente che un elevato numero di imprenditori del nostro settore sia costretto a sospendere o a ridurre l’attività produttiva. Di conseguenza, calerebbero le forniture ai mercati e alle industrie di trasformazione, a vantaggio delle importazioni da Paesi in cui i costi energetici sono inferiori”.

“Le decisioni unilaterali degli Stati membri determinano una vera e propria distorsione di concorrenza tra le imprese. Il regolare funzionamento del mercato unico non può dipendere dalla capacità di spesa dei bilanci statali”, sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Servono misure a livello europeo

Per Confagricoltura, ma anche per diverse altre associazioni, è il momento di agire in sinergia con l’Ue.

“Il sostegno alle imprese deve essere attuato a livello europeo, riproponendo le misure comuni già attuate durante la pandemia a tutela dell’occupazione (con il programma SURE) o autorizzando gli Stati membri a utilizzare per la riduzione dei costi energetici una parte dei fondi già assegnati dall’Ue per altre finalità, ma non ancora impegnati”.

Il tema energia, si sa, è al centro dell’attenzione delle autorità europee. Proprio nelle ultime ore, i ministri dell’Energia dei Paesi appartenenti all’Ue – riuniti a Bruxelles – hanno trovato un accordo politico sulle proposte della Commissione per calmierare i prezzi dell’energia.

Si tratta principalmente, secondo le prime informazioni, di misure di risparmio obbligatorio (soprattutto nelle fasce di picco). Si prevede, però, anche un tetto ai ricavi delle imprese infra-marginali che producono elettricità da nucleare e rinnovabili. Altro provvedimento previsto, infine, è l’approvazione di un contributo di solidarietà per le imprese attive nelle fonti fossili.

Luce e gas, costi alle stelle

Per imprese e famiglie, la situazione economica è ulteriormente aggravata dall’impennata dei costi delle bollette di luce e gas prevista da ottobre. Il messaggio di Federdistribuzione è chiaro: servono misure per evitare che arrivare a fine mese diventi un dramma per milioni e milioni di italiani.

“Il Decreto Aiuti ter, che ha innalzato le soglie di credito d’imposta, è stato solo un piccolo passo avanti ma non è sufficiente a garantire la tenuta economica delle imprese nei prossimi mesi. Occorre un intervento urgente, già in fase di conversione del decreto legge, per introdurre nuove misure”. Queste misure, per Federdistribuzione, dovrebbero andare dalla rateizzazione delle bollette all’ammortamento dei costi energetici e fino a un nuovo innalzamento del credito d’imposta per agevolare le imprese.

Rincari, Codacons: “Stangata da 2.734 euro a famiglia”

“Un’ulteriore spinta inflazionistica, trainata dai maggiori costi dell’energia, rischia di aggravare una situazione già oggi pesante per i consumi. Entriamo infatti nel quarto trimestre dell’anno che grazie all’approssimarsi delle festività vale fino al 40% del fatturato annuale. La riduzione dei consumi sarebbe dannosa per la tenuta economica delle imprese e delle filiere produttive italiane di eccellenza”, spiega Federdistribuzione.

I rincari preoccupano anche le associazioni dei consumatori, come il Codacons, che prevede una stangata annua da 2.734 euro a famiglia, di cui 657 euro solo per la spesa alimentare.

Questo il commento del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori, tramite il presidente Carlo Rienzi : “Il rischio è quello di un crollo verticale dei consumi delle famiglie negli ultimi mesi del 2022, con effetti a cascata sull’economia. Per tale motivo chiediamo al nuovo Governo di disporre subito il taglio dell’Iva sugli alimentari, che a settembre hanno registrato una impennata dell’11,8% con ripercussioni per +657 euro a famiglia, e sui generi di prima necessità, in modo da alleggerire la spesa delle famiglie e contenere gli effetti disastrosi dell’inflazione”.

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