L'influenza avanza indisturbata su tutta l'Italia, colpendo soprattutto i bambini: ecco i sintomi a cui prestare maggiormente attenzione
Dilaga l’influenza “australiana” nelle ultime settimane in Italia, favorita dal freddo e dalla sua elevata contagiosità.
Febbre alta e tosse i sintomi più comuni, anche nei bambini, i più colpiti sembrerebbe rispetto alle persone adulte
Cosa fare, allora, quando il piccolo si sente poco bene?
Lo spiega Elena Bozzola, segretario e consigliere nazionale della Società italiana di pediatria, ai microfoni di Adnkronos.
“Sono giorni in cui vediamo tanti accessi di bambini in pronto soccorso. La caratteristica di questa sintomatologia influenzale è una febbre alta, di solito superiore a 38 gradi, con punte anche di 39-40, e questo spaventa molto i genitori. Poi si crea questa tosse fastidiosa e stizzosa, che può durare non 3-4 giorni ma anche 2 o più settimane. Quindi anche il fatto che la tosse non passi è un motivo in più di allerta per i genitori, i quali tendono ad andare nuovamente dal pediatra. E per una singola sintomatologia influenzale non c’è più solo un accesso, ma accessi ripetuti alle cure mediche, che siano in ambulatorio o in pronto soccorso. C’è poi sempre lo spauracchio che non si tratti d’influenza ma di Covid, per alcuni sintomi che sono un po’ sovrapponibili anche se ormai si differenziano abbastanza bene”.