La cardiochirurgia robotica è già una realtà, Da Vinci riduce al minimo i traumi ai tessuti - QdS

La cardiochirurgia robotica è già una realtà, Da Vinci riduce al minimo i traumi ai tessuti

redazione

La cardiochirurgia robotica è già una realtà, Da Vinci riduce al minimo i traumi ai tessuti

mercoledì 30 Ottobre 2019

Questo il nome del macchinario utilizzato, con ottimi risultati, dai medici dell’Humanitas Gavazzeni di Bergamo

in collaborazione con ITALPRESS

BERGAMO – Gli interventi in sala operatoria realizzati con l’ausilio di un robot erano poco più che una curiosità una quindicina di anni fa. Oggi sono routine. Anche nel settore della cardiochirurgia. È quanto succede all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, dove il sistema robotico Da Vinci aiuta quotidianamente i medici ad affrontare interventi di routine e quelli più complicati. La conoscenza medica unita alla precisione robotica.

Sono stati dieci finora gli interventi di cardiochirurgia robotica all’Humanitas Gavazzeni dallo scorso mese di maggio. L’obiettivo è di arrivare a una trentina di interventi all’anno. Il robot Da Vinci è una macchina super tecnologica che permette di intervenire a livello del cuore in modo preciso ed efficace oltre che “soft”, dal momento che l’estrema accuratezza della mano robotica consente di ridurre al minimo il trauma dei tessuti e quindi il sanguinamento. Questo si traduce anche in una riduzione evidente dei tempi di recupero dei pazienti, che non richiede riabilitazione, e in un impatto estetico molto ridotto, dal momento che gli interventi vengono eseguiti in cardiochirurgia mininvasiva.

Protagonista di questa nuova fase della cardiochirurgia è l’équipe di Alfonso Agnino, cardiochirurgo specializzato da oltre dieci anni nell’uso di tecniche mininvasive video-assistite: “La cardiochirurgia robotica – ha spiegato il responsabile dell’Unità funzionale di Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni Bergamo – è un’opzione ancora poco diffusa in Italia, ma è una realtà già consolidata in Stati Uniti, Cina, Francia, Germania ed Europa del Nord. È manifestazione della medicina del futuro, in cui la macchina potenzia le capacità dell’équipe per realizzare quello che fino a ieri sembrava impossibile, come riparare una valvola di pochi millimetri, eseguendo incisioni non più grandi di quelle con cui i dermatologi rimuovono i nei”.

Humanitas Gavazzeni Bergamo è al momento l’unico ospedale italiano – in tutta Europa i centri abilitati sono solo venti – in grado di offrire un programma di cardio-robotica affiancato alla cardiochirurgia tradizionale, alla cardiochirurgia mininvasiva e alla cardiologia interventistica. I vantaggi di questa moderna applicazione cardiochirurgica sono evidenti. “Lo sviluppo delle tecniche chirurgiche mininvasive – ha sottolineato Paolo Panisi, responsabile della Cardiochirurgia di Humanitas Gavazzeni Bergamo – consente di migliorare la qualità di vita dei pazienti grazie al minor impatto che queste tecniche assicurano a livello fisico e psicologico”.

Il beneficio viene avvertito anche da chi si occupa di assistere il paziente dopo l’intervento, come conferma Giovanni Albano, responsabile di Anestesia e Terapia Intensiva di Humanitas Gavazzeni Bergamo: “Grazie alla minore invasività tissutale e alla maggior precisione del gesto chirurgico, i pazienti che si sottopongono a un intervento di cardiochirurgia robotica si dimostrano più stabili per quel che riguarda l’entità del dolore postoperatorio, il volume totale di perdite di sangue e il ripristino di una normale funzione respiratoria”.

“Il Robot Da Vinci – ha commentato Alberto Cremonesi, responsabile della Cardiologia e coordinatore del Dipartimento Cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni – chiude il cerchio delle possibilità terapeutiche con cui il Dipartimento risponde alle necessità del singolo paziente. Crediamo nell’innovazione tecnologica e investiamo per poter garantire la cura del cuore a 360°, con un approccio che tiene conto delle specificità di ogni malato. In questo senso il robot è una nuova frontiera del ventaglio terapeutico disponibile oggi nel mondo, accanto alle tecniche chirurgiche classiche e mininvasive e alle procedure interventistiche”.

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