Il cattolicesimo democratico riempiva le urne dei partiti moderati in Sicilia
Il cattolicesimo democratico riempiva le urne dei partiti moderati in Sicilia. La DC a questi paralleli prendeva percentuali bulgare, ma non solo lei. In principio ci fu la rottura del Cardinale Pappalardo, che paragonò Palermo a Sagunto, per l’abbandono della Sicilia da parte dello Stato alla criminalità mafiosa. Erano gli anni di piombo, per quello e per il tritolo si moriva a Palermo.
Oggi si muore per indifferenza, come i tre morti a causa degli incendi, o gli anziani che muoiono per il caldo, 18.000 in Italia l’anno scorso e in gran parte in Sicilia. Corrado Lorefice è stato duro e preciso, addossando le colpe dell’incendio che ha devastato Palermo e bruciato il Santuario con i resti del Santo Patrono all’ignavia della politica.
I vescovi siciliani, una volta prudenti e non inclini alla protesta, ora denunciano le politiche che affliggono gli ultimi, in un ritorno alla chiesa del vangelo e non a quella curiale. Non c’è traccia di moderatismo in questo atteggiamento della Chiesa.
Questo dovrebbe preoccupare i partiti moderati, nucleo forte del governo di centrodestra che regge l’isola? Non molto sembra, i moderati di oggi si sono molto secolarizzati, difficile trovare un politico moderato in chiesa di questi tempi, a parte i funerali, perché anche i matrimoni, piatto forte dell’invitato politico, stanno calando a vista d’occhio.
L’altra settimana sono stato ad un matrimonio e c’erano sorprendentemente 2 o 3 deputati, ma lo sposo era agrigentino, saccense addirittura, e non vale, quelli campano di pesce azzurro e politica. Può nascere una nuova soggettualità politica intorno ai bisogni e le denunce della Chiesa siciliana?
Qualche moderato, non troppo attento al potere, agli assessorati, alle ormai residue clientele, può intercettare questa base di pensiero? Difficile capirlo, ma ormai è certo che le parrocchie non sono più serbatoio di voti per alcuni soggetti politici.
Il voto cattolico, più che un voto di schieramento si è evoluto in un voto di opinione. E l’opinione che hanno i Lorefice e gli altri vescovi non sembra favorevole alle azioni di chi oggi governa. Il centrosinistra può intercettare istanze e temi? Certamente non con gli entusiasti, anche ipocritamente, della Schlein, ma con soggetti realmente vicini alle istanze di chi ha bisogno.
Così è se vi pare.
Foto d’archivio