La Giorgia che ti aspetti - QdS

La Giorgia che ti aspetti

Antonino Lo Re

La Giorgia che ti aspetti

Giovanni Pizzo  |
giovedì 29 Settembre 2022

Giorgia penso che abbia chiaro il suo destino. Deve tenere insieme un moto d’opinione che vuole qualcosa di diverso con la Realpolitik italiana, europea ed atlantica

Alcuni forsennati tifosi, spesso comodamente seduti in giornali o televisioni di opinione, avevano profetizzato sfracelli democratici, marce su Roma di cui quest’anno è il centenario, Putsch in birrerie di Colle Oppio. Nulla di tutto ciò pare ad oggi all’orizzonte. Ho letto con attenzione un’intervista molto dorotea da parte dell’ormai famoso cognato della Meloni, Francesco Lollobrigida. Toni pacati, democratici, parlamentari. Non si spezza le reni a nessuno, ma tenteremo la strada parlamentare delle riforme. L’ha tentata Renzi, con scarso successo, perché non può tentarla Giorgia? Se le riforme vengono dal PD sono un progresso e se arrivano da destra un regresso a tavolino?

Giorgia penso che abbia chiaro il suo destino. Deve tenere insieme un moto d’opinione che vuole qualcosa di diverso con la Realpolitik italiana, europea ed atlantica. Ha oggi un asse con Draghi superiore a quello di Calenda, e non potrebbe essere diversamente. Avrà un ministro del Tesoro di comprovata fede europea e finanziaria, un prossimo governatore della Banca d’Italia stimato ed affidabile, e ha già pescato un anno fa nella convention di Milano in risorse umane dell’establishment per governare processi complessi. Non so se farà un governo dei migliori, ma certamente sa che non si può permettere, in questo tempo di crisi e guerre, degli sprovveduti nei dossier importanti. Che sono gli Esteri, il PNRR, la Difesa e soprattutto l’Economia. Sa che deve essere riformista sul Lavoro, in cui abbiamo una carenza di competitività assoluta, e sul rapporto con le imprese, visto il suo successo nella parte più produttiva della Nazione.

Ci sarà un po’ di folclore per tenere vive le rivalse e l’umore di un nuovo popolo, infatti parleremo di Nazione e non di Paese. E su questo, tutti i talk show parleranno per due mesi fino a quando il tema innervosirà pure una capra tibetana. Parlerà del potenziamento della parte della 194 sulle politiche di sostegno economico alle donne che non intendono abortire, con ingenti bonus bebè. Ovviamente sarà tacciata di antifemminismo sul fatto che dia soldi alle donne. Se le vuole comprare diranno, voto di scambio, urleranno come se non lo avessimo già fatto con il RdC.

Secondo me farà qualcosa di sinistra rimettendo il reddito di inclusione e limitando con paletti precisi quello di cittadinanza. Fossi in lei rimetterei la leva trasformandola in servizio civile.

Farà delle cose normali e concrete, anche se magari qualcuno si augura, per sostenere l’opposizione, delle leggi razziali, magari moderne, tipo divieto ai vegani di partecipazione ai concorsi pubblici ed obbligo di pajata ogni giovedì della settimana.

Certo, non è la Premier Finlandese, ma chi dice questo rischia si di essere maschilista e politicamente scorretto. E’ una donna che, seppur in politica da trent’anni, ha dimostrato di conoscere l’Italia reale, stavo scrivendo paese, ci devo stare attento, più di molti altri politici. È una donna che studia i dossier, solo che oggi i faldoni saranno molto più grossi e più urgenti, e quindi si dovrà dotare di uno staff di donne e uomini all’altezza. L’inner circle è la sfida più rischiosa per un leader di governo.

Gli italiani dovrebbero fargli gli auguri perché la sfida è da far tremare i polsi e se perde in questo momento, perdiamo tutti, non solo lei.

Così è se vi pare

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