La parabola dei capponi - QdS

La parabola dei capponi

Carlo Alberto Tregua

La parabola dei capponi

martedì 02 Febbraio 2021

Istituzioni in confusione

Ricordate i Promessi Sposi? Renzo, dopo il divieto di sposarsi con Lucia, va da un avvocato, il Dottor Azzeccagarbugli, per chiedergli aiuto. Per ingraziarselo gli porta quattro capponi che tiene penzoloni per le zampe, a testa in giù. Durante il cammino, gli animali ballonzolano, ma anziché stare quieti, ne approfittano per beccarsi a vicenda, come compagni di sventura.
Abbiamo pensato a questa parabola, notando la grande confusione istituzionale che il nostro Paese sta attraversando in questo momento, conseguente ad una sventurata legge elettorale che non consente ai cittadini di eleggere un Capo dello Stato ed una maggioranza stabile nel Parlamento per il quinquennio.
In Francia, la rivoluzione costituzionale, voluta da Charles de Gaulle nel 1958, con l’istituzione della Quinta Repubblica, ha consentito a quel Paese di avere stabilmente un Parlamento (Assemblée nationale et Sénat) con una maggioranza sicura. Presidente della Repubblica e parlamentari sono eletti a due turni.

In Italia, subito dopo la guerra, vi è stata quasi sempre una legge elettorale proporzionale, per cui maggioranze e governi si costituivano dopo le elezioni. Come dire che gli elettori non avevano alcuna voce in capitolo sugli accordi che, successivamente, avrebbero fatto i capi partito in quelle riunioni del caminetto, rese famose per il fatto che essi si riunivano nelle segrete stanze e decidevano come fare le maggioranze.
Cosicché, piccoli partiti, come quello repubblicano di Ugo La Malfa, che col tre per cento condizionava i governi, o l’altro di Craxi (Partito Socialista) che col nove-dieci per cento condizionava ancor di più i governi, abbiamo avuto la triste conseguenza di vedere il succedersi di governi e di presidenti del Consiglio che cambiavano anche due volte l’anno.
Poi, nel 1993, l’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inventò una legge elettorale maggioritaria e per un quarto proporzionale, denominata appunto Mattarellum, che tutto sommato ha funzionato.
Ma la bramosia dei piccoli partiti a volere condizionare i governi per i propri interessi, ha portato a questa situazione di instabilità politica che ha rovinato l‘Italia in questi ultimi trent’anni.
Un dato per tutti: il Paese non è più avanzato in termini di Pil, mentre, per contro, il debito pubblico è aumentato catastroficamente fino a rasentare gli attuali 2.600 miliardi di euro.
In questi giorni siamo in pieno caos e i capponi di cui sopra, anziché trovare soluzioni nell’interesse del Paese, si beccano fra di loro per qualche posto in più o per qualche interesse di parte, dimenticando totalmente l’interesse generale ed il motivo per cui gli elettori li hanno mandati in Parlamento, cioé servire il popolo.
La pandemia che ha colpito il mondo, ed in particolare l’Italia, non è superabile se non si forma una forte maggioranza, coesa e con unità di intenti, la quale ricordi soprattutto che l’enorme indebitamento di questi ultimi dodici mesi (oltre centoquaranta miliardi) dovrà essere restituito nel tempo.
Tale restituzione potrà avvenire solo se le risorse messe a disposizione dall’Europa (209 più tredici miliardi) saranno utilizzate interamente per gli investimenti, che creano lavoro produttivo, e non per distribuire sussidi.

Vogliamo ricordare anche un altro Paese ove vi è stabilità politica e cioé gli Stati Uniti d’America. Joe Biden, che è stato votato lo scorso 20 gennaio come presidente degli Stati Uniti, durerà sicuramente in carica fino al 20 gennaio 2025. Vogliamo ricordare che dal 1789 ad oggi i presidenti nord americani sono stati appena quarantasei. Anche là vi è una legge maggioritaria per cui è il popolo che decide chi li debba governare per quattro anni e decide anche le maggioranze della Camera dei deputati e del Senato che, vogliamo ancora ricordare, ha appena cento membri, che rappresentano una popolazione di oltre trecentoventi milioni di abitanti.
Ma, tornando a noi, nel sottolineare che questo è uno dei periodi più scuri nei settant’anni della Repubblica, sarebbe più che mai necessario che il buonsenso colpisse gli attuali gestori delle istituzioni nazionali e la finissero di beccarsi come i capponi, ma varassero un piano per il nuovo Risorgimento dell’Italia.

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