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La sfida del “Gal Etna” per lo sviluppo del territorio

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La sfida del “Gal Etna” per lo sviluppo del territorio

Gianluca Virgillito  |
giovedì 10 Febbraio 2022

Grazie al lavoro dell’Ente finanziati i progetti di diversi comuni etnei. Intervista al presidente Maccarrone: “Il nostro obiettivo è mettere in rete tutti i soggetti, pubblici e privati”

Finanziamenti europei per i comuni di Belpasso, Bronte, Catenanuova, Maletto, Paternò, Ragalna e Santa Maria di Licodia con la finalità di restaurare o valorizzare il patrimonio artistico del territorio e migliorarne l’offerta turistica. Nello specifico: Belpasso investirà i fondi sull’arena Caudullo, Catenanuova interverrà sul Parco San Prospero, Maletto sul centro culturale Santa Teresa di Calcutta, Santa Maria di Licodia realizzerà il centro di informazione turistica nei pressi della Fontana del Cherubino, a Ragalna sono previsti interventi su piazza Cisterna, per Paternò (140mila euro) si prospettano lavori all’ex convento di San Francesco, sulla collina storica. Per quanto riguarda Bronte i fondi saranno investiti all’interno del castello di Nelson, trasformando uno dei locali in una sala multimediale.

Le risorse economiche a disposizione ammontano a circa 800mila euro e sono state ottenute a seguito del lavoro del Gal Etna: i decreti sono stati firmati proprio dal presidente, Vincenzo Maccarrone che, intercettato telefonicamente dal QdS, ha fornito ulteriori dettagli circa l’uso delle risorse economiche previste, le modalità di erogazione e la realizzazione degli interventi.

Vincenzo Maccarrone

“In Sicilia ci sono 23 Gruppi di azione locale – spiega Vincenzo Maccarrone – e da poco abbiamo costituito una associazione che ne raggruppa 21, al fine di interloquire con la Regione siciliana in maniera univoca. I Gal non sono altro che delle strutture a capitale pubblico e privato che già dal 1991 si sono costituiti per partecipare alla realizzazione di progetti con il programma europeo ‘Leader’. Dalla programmazione 2000/2006 al fine di accedere ai fondi europei del ‘Feasr’ è stato costituito il ‘Gal Etna’, del quale oggi sono 11 i Comuni che ne fanno parte, ai quali si aggiunge una forte presenza di soggetti privati con le più importanti associazioni di categoria del mondo agricolo, artigiano e imprenditoriale. I beneficiari delle risorse possono essere enti pubblici e privati. Per quanto riguarda le risorse destinate ai soggetti privati, i progetti si concentrano essenzialmente sulla trasformazione dei prodotti agricoli o interventi nel settore turistico per la realizzazione di B&B, strutture agrituristiche ed attività di ristorazione. Questi interventi servono affinché le zone rurali, in questo caso della Sicilia, non si spopolino, favorendo investimenti, per la creazione di nuove attività produttive, offrendo la possibilità per i giovani di crearsi un’attività lavorativa. In secondo luogo la nostra missione è quella di incrementare l’offerta turistica tramite i Comuni”.

Come funziona la macchina organizzativa che permette di ottenere i finanziamenti in questione?
“Il Gal interviene facendo bandi pubblici, ai quali possono partecipare tutti i soggetti che svolgono la propria attività all’interno del territorio dei comuni che lo costituiscono. Attraverso un’attività di animazione, svolta nel territorio, facciamo in modo che tutti i comuni coinvolti possano trarre beneficio dal nostro lavoro. Dopo la pubblicazione delle graduatorie, vengono assegnate le risorse economiche ai destinatari, (75% a fondo perduto) che realizzano gli investimenti. Per quanto riguarda gli interventi destinati ai comuni, una volta assegnate le risorse, ogni singolo comune, indirà una gara d’appalto per la realizzazione del progetto finanziato, che in questo caso, ammonta al 100 per cento della spesa, quindi totalmente a fondo perduto. Più si esce dai classici circuiti turistici e quindi si opera nelle zone pù interne della nostra regione, più si ha la necessità di sviluppare e proporre attività legate al territorio: come l’agricoltura di qualità, le bellezze paesaggistiche e le piccole attività ricettive, che possono accogliere turisti di che prediligono un turismo non di massa”.

In relazione all’ultima iniziativa che prevede una spesa di 840mila euro, quali sono le tempistiche per la messa in moto e la conclusione dei progetti?
“Tutti i comuni devono completare l’iter procedurale entro il 31 dicembre 2022 e quindi realizzare le opere. Noi abbiamo il compito di monitorare e rendicontare ciò che abbiamo fatto, dai bandi ai finanziamenti”.

Quali i progetti futuri del Gal sul territorio?
“Siamo sempre al lavoro per ottenere finanziamenti. Appena ci sarà disponibilità sul fronte economico, faremo un grosso bando per realizzare un percorso che metta assieme tutto quello che ho già citato, creando una sorta di sistema che comprenda la produzione, la valorizzazione, la pubblicità e il consumo dei nostri prodotti. Pensiamo a collegamenti con le più grosse società che si occupano di promozione turistica, nonché la partecipazione ad eventi di carattere nazionale ed internazionale che abbiano come obiettivo la promozione del territorio in tutte le sue specificità. I singoli comuni o le piccole imprese, non hanno la forza economica di promuovere quanto di meglio può offrire il nostro territorio. Compito del Gal quindi, oltre a finanziare i singoli progetti, è quello di mettere in rete tutti i soggetti, pubblici e privati, per poter proporre un’offerta turistica omogenea, che nel nostro caso veda come protagonisti due meravigliose risorse naturali, L’Etna ed il Simeto”.

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