La variante catanese - QdS

La variante catanese

web-gv

La variante catanese

Giovanni Pizzo  |
mercoledì 07 Febbraio 2024

Il catanese non riesce ad essere, fare come gli altri. Il catanese si discosta, non solo dai siciliani, dal mondo.

Catania è un mondo differente, diverso, a parte. Il catanese non riesce ad essere, fare come gli altri. Il catanese si discosta, non solo dai siciliani, dal mondo.

Ovviamente non parliamo di Arancine/Arancini, ma di un modo di vivere ed interpretare la realtà, sia essa sociale, economica, politica, culturale, perfino linguistica. Lo spunto per capire questa diversità, il suo essere variante rispetto ad un item, ce lo può dare questa storia della Comunità ebraica catanese. In sintesi un gruppo religioso e culturale ebraico di Catania volendo fondare una Sinagoga si reca a registrare un’associazione denominata Comunità ebraica catanese.

L’unione delle comunità ebraiche italiane li porta in tribunale perché non hanno osservato la prassi, nonché la legge che regola, come un concordato, il rapporto tra fede ebraica e Stato italiano. In pratica hanno fatto un autodafé senza il permesso dell’Unione ebraica italiana, che sovrintendente alla correttezza dei principi ebraici da insegnare. Ma loro avevano la tipica fretta catanese, quella che viene espressa con l’allocuzione “avanti”, che viene detta alla fine di ogni incontro tra cittadini dell’Etna. Ma soprattutto, a parte la fretta, la loro innata autonomia, il non voler seguire o sottostare ad altri.

Qui è infatti, non a caso, nato il Movimento per L’Autonomia di Raffaele Lombardo, fatto per non sottostare a partiti nazionali. Ma la variante catanese non riguarda solo la religione ebraica. La comunità mussulmana di Catania è molto più autonoma ed organizzata rispetto a tutte le altre comunità islamiche. Pure Sant’ Egidio catanese è differente, per movimento e rappresentanza, rispetto al resto dell’isola. Ma vogliamo disquisire di linguistica? Se uno ha la ridarella a Palermo si dice “sivo”. A Catania “liscìa”, radici totalmente differenti altro che arancino/arancina. I termini “matelico” o “cunotto” sono esclusivamente catanesi, nel resto dell’isola non c’è traccia.

Quando ci fu un tentativo occidental-nisseno di inglobare Confindustria Catania sotto il regno di Montante i catanesi, insieme ai siracusani, resistettero e non aderirono a Sicindustria, per esempio. Stessa cosa per le lotte in Camera di Commercio. Ma questo avviene anche in politica. In ogni regione Fratelli d’Italia, partito compatto e centralista, ha un coordinatore regionale, con sede e gruppo di comando nel capoluogo di Regione. In Sicilia no, c’è un coordinamento occidentale ed uno orientale, con sede ovviamente a Catania.

Quando alla regione siciliana furono eletti due catanesi come Lombardo e Musumeci, entrambi fondatori di gruppi politici catanesi, il resto dei politici regionali li accusava di accentramento decisionale e di risorse su Catania. Per esempio il trasferimento della maggiore manifestazione ippica siciliana da Palermo ad Ambelia. A Catania c’è una sede della presidenza della Regione. C’è pure una sede del Parlamento regionale, come se il consiglio regionale del Lazio aprisse una sede a Viterbo, o quello dell’Emilia Romagna l’aprisse, li qualche giustificazione ci sarebbe, a Forlì.

I catanesi invece lo fanno, a rischio di essere divisivi. Vorrebbero essere il capoluogo di regione, e pure dello Stato, se potessero, solo che gli altri ad oggi non si convincono. Il problema è che spesso sono divisi pure tra loro, se no con la loro testardaggine andrebbero “avanti”. A Catania si dice “U’ sceccu un futte picchì è beddu, ma picchì è insisto”.

Così è se vi pare.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017