L’afasia della politica siciliana - QdS

L’afasia della politica siciliana

web-la

L’afasia della politica siciliana

web-la |
mercoledì 29 Giugno 2022

Questa è la politica siciliana ai tempi di Caronte che appesta l’aria pesante di  gradi ed umidità. Questo avviene in entrambi i campi

Tutto si appalesa con un’afasia disarmante, incontri, comunicati, piccoli passi e ritirate imbarazzate ed imbarazzanti.

Questa è la politica siciliana ai tempi di Caronte che appesta l’aria pesante di  gradi ed umidità. Questo avviene in entrambi i campi, in quello giallorosso dove due candidature, quella di Fava, partito prima che ci fossero le primarie, e quella timida e sopita della Chinnici aspettano un necessario completamento dell’incomprensibile galassia pentastellata, tra fughe, scissioni, veti sui mandati triplici e diatribe interne senza capo né coda.

Gli risponde un silente e confuso centrodestra che, spaventato dal test preliminare alle nazionali, ripete come un mantra il disco incantato dell’unità della coalizione, che esiste ormai forse solo negli album delle zie di famiglia. I dioscuri locali, in particolare di FdI e Lega non vogliono abbeverarsi all’amaro calice della decisione, ed abdicano a vetusti vertici nazionali la decisione fatale, mentre Miccichè,ed il fronte No-Nello che si è consolidato in parlamento, auspica una decisione a breve in salsa locale, a cui i partiti nazionali dovrebbero fare da notai. Il Paese è dei paesani, recita un detto di queste parti.

Ma il tutto è lento, senza slancio, senza convinzione di prefigurare un moto di cambiamento, fa solo molto caldo e ricorda molto quello spot con un tale Antonio, in questo caso Gianfranco, invocato nella calura.

C’è afa in Sicilia e la politica si beve al massimo un’anisetta, una politica di ventagli e ombre, con riunioni a porte chiuse per evitare che si disperda l’aria condizionata, finché Draghi ce la garantisce. Poi neanche quella.

Si ha quasi paura da parte degli addetti ai lavori ad andare alle riunioni, che poi magari scappa all’improvviso una decisione che ci si deve rimangiare, un intuito provvidenziale che a queste latitudini diventa improvvido. Nulla fa male in estate in Sicilia quanto le decisioni.

La decisione per noi siculi è come una condanna alla pena capitale. Il muoviti fermo, soprattutto quando il termometro sale è la massima saggezza dell’isola. Ogni goccia di sudore sprecata potrebbe non essere ricompensata in tempi di siccità.

All’ombra del suo quasi, non sempre, forse mai, passo indietro attende il governatore uscente. Fa caldo anche per lui.

Gli unici che invece sotto il solleone son conviti della propria direzione, verso l’infinito ed oltre, sono Cateno De Luca ed il suo scudiero ex iena Giarrusso, i veri Grilli della Trinacria.

Così è se vi pare.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017