Insularità in Costituzione, ora attuarla. Così gli isolani diventano cittadini uguali - QdS

Insularità in Costituzione, ora attuarla. Così gli isolani diventano cittadini uguali

redazione

Insularità in Costituzione, ora attuarla. Così gli isolani diventano cittadini uguali

Vittorio Sangiorgi  |
giovedì 01 Settembre 2022

Dall’arcipelago spezzino alle isole eolie, dal Giglio a Pantelleria, in Italia oltre 70 isole. Applicare il nuovo principio costituzionale già nella prossima Legge di Bilancio

Dopo un lungo iter burocratico, con l’ultimo voto alla Camera del 28 luglio scorso, la riforma costituzionale dell’articolo 119 è diventata realtà e, con essa, il riconoscimento delle peculiarità delle isole e degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità. Una norma, questa, che non riguarda soltanto Sicilia, Sardegna e gli arcipelaghi limitrofi, ma decine di territori sparsi lungo lo stivale in aree marittime, lacustri e fluviali.

Insularità, un riconoscimento storico

Un’importante “fetta” di paese che, adesso, attende i fatti, ovvero misure concrete che rendano effettivi i nuovi dettami costituzionali. La prima occasione potrebbe essere rappresentata dalla prossima legge di bilancio, atto fondamentale del futuro esecutivo. “Si tratta di un riconoscimento storico – commenta al QdS Francesco Del Deo, sindaco di Forio e presidente dell’Associazione nazionale comuni isole minori (Ancim)– perché finalmente le isole entrano nella nostra Costituzione, con le loro peculiarità e i loro svantaggi. Un tema di cui si è iniziato a parlare negli ultimi anni, perché storicamente il Parlamento ha legiferato per il paese Italia, senza considerare la necessità di una legislazione ad hoc per le isole. In Spagna, Grecia e nei paesi scandinavi le isole sono una fonte di ricchezza economica e culturale, cosa sempre dimenticata dal nostro Parlamento. I governi che verranno, dunque, dovranno tenere in considerazione questa norma, da parte nostra ci faremo valere. Non vogliamo assistenzialismo, chiediamo di essere messi alla pari dei cittadini della terraferma”.

Recuperare quel “gap di cittadinanza”

L’obiettivo è recuperare quel “gap di cittadinanza” che vede oggi gli isolani d’Italia cittadini di “serie B” in tutti i principali indicatori economici e sociali: dal Pil alla sanità, dai trasporti al lavoro. Si tratta di un numero imponente di persone: in totale 6 milioni e 576 mila suddivisi tra Sicilia (4.789.826), Sardegna (1.573.089) e le quasi 80 isole minori più o meno popolate (213.093)…CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI

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