Mafia, arresti a Palermo per estorsione e traffico di droga - QdS

Mafia, arresti a Palermo per estorsione e traffico di droga

redazione web

Mafia, arresti a Palermo per estorsione e traffico di droga

martedì 14 Dicembre 2021

L'operazione dei Carabinieri è il prosieguo dell'inchiesta Brevis sul clan di Pagliarelli. Otto le persone finite in manette, tra cui napoletani e calabresi. Sequestrata una lussuosa villa con piscina

Sono stati otto gli arresti eseguiti dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo in esecuzione di altrettanti provvedimenti di custodia cautelare in carcere nel corso dell’indagine Brevis II coordinata dalla Dda.

Le persone finite in manette sono accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, estorsione e trasferimento fraudolento di beni e valori, tutte aggravate dal metodo mafioso.

Il prosieguo dell’operazione di aprile

L’indagine è il prosieguo dell’operazione Brevis, scattata nell’aprile scorso, che aveva portato all’arresto di persone ritenute organiche alla famiglia del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli.

Napoletani e calabresi tra gli arrestati

Gli arrestati di oggi sono Giuseppe Calvaruso, 44 anni, Giovanni Caruso, 50 anni, Angelo Costa, 28 anni, Francesco Duecento, 20 anni, tutti di Palermo; Gianluca Carrotta, 26 anni, Giuseppe Bifano, 45 anni e Ciro Casino, 49 anni, di Napoli; e infine Domenico Pangallo, 38 anni di Locri (Reggio Calabria).

Sequestrata una villa con piscina

Con lo stesso provvedimento è stato disposto anche il sequestro di una villa in via Altofonte, in un’area rurale del Comune di Palermo.

L’organizzazione si sarebbe occupata del traffico di cocaina, hashish e marijuana e dello spaccio in diverse zone di Palermo.

I corrieri campani e calabresi

Per l’hashish gli indagati si sarebbero rivolti a un gruppo di corrieri campani che si sarebbero riforniti direttamente nella cittadina spagnola di Malaga e che avrebbero curato il trasporto della sostanza fino al capoluogo siciliano.

Per la cocaina, invece, avrebbero fatto riferimento a calabresi che si sarebbero fatti carico della consegna.

Il ricavato dal traffico e dallo spaccio di droga sarebbe servito al mantenimento dei familiari dei detenuti.

Il controllo delle controversie tra privati

Le indagini avrebbero dimostrato come ancora Cosa nostra dirima le controversie tra privati attraverso il presunto reggente del mandamento di Pagliarelli.

Quest’ultimo sarebbe riuscito per esempio a impossessarsi della una lussuosa villa con piscina sequestrata nel corso dell’operazione.

Nel corso dell’attività erano già state arrestate tre persone ed era stato deferito in stato di libertà un altro soggetto.

Sono stati inoltre sequestrati circa 70 chili di stupefacente e 20.000 euro in contanti.

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