Maltempo, è allarme clochard “In 51mila rischiano la vita per il freddo” - QdS

Maltempo, è allarme clochard “In 51mila rischiano la vita per il freddo”

redazione

Maltempo, è allarme clochard “In 51mila rischiano la vita per il freddo”

mercoledì 25 Marzo 2020

ROMA – È emergenza freddo per i 51mila i senzatetto in Italia, con sistemazioni precarie sui marciapiedi, nelle stazioni e sotto i portici delle città, per i quali l’unica speranza sono i servizi sociali dei comuni, le cooperative e i volontari che si occupano delle fasce più disagiate e che in questo momento sono messi sotto pressione anche dalla pandemia di Coronavirus. È quanto emerge da una analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, in riferimento al clochard trovato morto a Napoli in Galleria Umberto, nel centro città, probabilmente a causa del freddo.

“L’abbassamento delle temperature sta creando una situazione ad alto rischio per chi non ha una casa o un rifugio – spiega Uecoop – dai clochard ai ragazzi sbandati, dagli anziani ai padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi una abitazione”. “Più di 8 senzatetto su 10 – spiega Uecoop facendo riferimento ai dati Istat – sono maschi e in oltre la metà dei casi si tratta di stranieri. Si tratta di una fascia di disagio sociale che comprende oltre 5 milioni di persone che in Italia vivono in miseria. Un panorama di difficoltà materiali e sociali nella rientrano anche 1,4 milioni di persone sopra i 65 anni che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento”.

“A fronte di situazioni di bisogno sempre più ampie – conclude Uecoop – emerge la necessità di un maggiore coinvolgimento delle quasi diecimila cooperative sociali e di assistenza che operano sul territorio nazionale. In questo scenario risulta strategico potenziare un sistema di welfare che valorizzi la parte più avanzata quel mondo cooperativo per affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico dando risposte ai bisogni della gente e al tempo stesso promuovendo il lavoro e l’occupazione”.

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