Mariavittoria Berretta, promessa della scherma: “Lo sport mi rende più coraggiosa” - QdS

Mariavittoria Berretta, promessa della scherma: “Lo sport mi rende più coraggiosa”

redazione

Mariavittoria Berretta, promessa della scherma: “Lo sport mi rende più coraggiosa”

Biagio Tinghino  |
sabato 10 Dicembre 2022

Le eccellenze siciliane sono tante e oggi, in esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, abbiamo scelto di incontrare Mariavittoria Berretta, giovanissima schermitrice siciliana

C’è chi tiene alto il nome della Sicilia nelle competizioni sportive. Le eccellenze siciliane sono tante e oggi, in esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, abbiamo scelto di incontrare Mariavittoria Berretta, giovanissima schermitrice siciliana, che ha già collezionato diverse medaglie a livello nazionale.

Tanti i successi, quelli della schermitrice in erba catanese, che inorgogliscono non solo la cittadina in cui risiede (Frascati) ma anche la comunità scolastica dell’Istituto che frequenta, il Liceo scientifico di Frascati. Mariavittoria ha 15 anni, è un’anticipataria e frequenta il terzo anno; è iscritta attualmente presso la ASD Frascati Scherma.

Da Catania a Frascati. Quando e com’è nata la tua passione per la scherma?
“Devo fare una precisazione, io sono catanese e oggi mi alleno a Frascati con il maestro Fabio Galli ma ho conosciuto questo sport meraviglioso a Pordenone, città in cui ho vissuto con la mia famiglia per diversi anni. Lì frequentavo una scuola di danza jazz e al piano inferiore c’era una sala di scherma, salendo le scale guardavo gli atleti di fioretto che si allenavano e ogni volta insistevo con mamma affinché mi accompagnasse a provare. Sono riuscita a convincerla e a nove anni ho iniziato ad allenarmi con un maestro della nazionale rumena, Mihail Banica”.

Da piccola ti sei appassionata a questo sport, ma perchè il fioretto e non la spada o la sciabola?
“Quando sono arrivata in palestra, il maestro mi ha osservata qualche giorno e in base alle mie caratteristiche ha scelto un’arma per me. Mi ha messo subito in mano un fioretto. Il fioretto è un’arma convenzionale, presuppone la conoscenza di molte regole e variabili. Crescendo si può scegliere di cambiare arma ma quando ti innamori del fioretto difficilmente lo abbandoni”.

Qual è l’emozione più forte che ti ha regalato lo sport?
“Lo sport mi ha regalato e mi regala ogni giorno fortissime emozioni ma la prima vittoria nazionale sicuramente è ancora oggi il ricordo più intenso. Assisi, Marzo 2018, categoria Bambine, medaglia d’oro consegnata da Valentina Vezzali. Impossibile dimenticare quel giorno. Da quel momento sono arrivate tante vittorie. Ho disputato tre volte il Gran Premio Giovanissimi, la più importante tappa nazionale per la categoria Under 14, vincendo un argento il primo anno e i due anni successivi ho conquistato il titolo di Italiano. Ricordo con nostalgia il GPG, il passaggio alla categoria Cadetti è molto impegnativo e viene meno quella spensieratezza, tantissime gare anche per la categoria Giovani e Assoluti e ci si ritrova in pedana con atleti molto forti ed esperti che partecipano anche alle olimpiadi”.

Chi sono i tuoi punti di riferimento nel mondo della scherma o dello sport in genere?
“La scherma è una disciplina impegnativa sotto tanti punti di vista, non sarei qui a Frascati senza il supporto costante della mia famiglia. I miei genitori sono con me sempre e mi accompagnano a tutte le gare in Italia e all’estero. Il mio punto di riferimento nello sport è sicuramente il mio maestro Fabio Galli, maestro di un altro atleta siciliano, il campione olimpionico Daniele Garozzo. Lavoro con lui ogni giorno da più di due anni, fra noi si è consolidata una bella intesa, condividiamo gioie e dolori e gli riconosco il merito di sapere sempre esattamente ciò di cui ho bisogno, è un uomo di grande esperienza, sensibile e determinato, gli sono molto legata perché il nostro rapporto non è limitato alla scherma, se mi vede triste, arrabbiata, raccoglie i miei sfoghi, mi sorride, mi da conforto, un consiglio e si va avanti”.

Come riesci a conciliare il tuo percorso schermistico e la scuola?
“Conciliare con la scuola non è semplicissimo, spesso il tempo per studiare si trova a tarda sera, già stanca per le ore di allenamento in sala ma via via scuola e sport diventano due cose complementari l’una all’altra, ho imparato ad organizzare meglio lo studio per non perdere gli allenamenti e viceversa, le dure prove in pedana mi rendono più coraggiosa durante le interrogazioni e poi mi avvalgo del progetto “studente atleta di alto livello” promosso dal CONI in collaborazione con il MIUR che mi aiuta ad affrontare il duplice impegno nel migliore dei modi”.

Consiglieresti di intraprendere questo sport ad altre giovani donne come te?
“Assolutamente si, consiglio sicuramente di provare una volta nella vita, è uno sport in cui ha un ruolo importantissimo la capacità fisica e quella mentale, un po’ come giocare a scacchi con un fioretto in mano; strategia, coordinazione, velocità, controllo delle emozioni, disciplina, determinazione e tanta passione. Uno sport che si può iniziare a qualunque età”.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
“La stagione è appena iniziata dunque mi aspettano tante prove nazionali e internazionali per le tre categorie. Obiettivi da raggiungere moltissimi, primo fra tutti crescere schermisticamente e migliorare gara dopo gara”.

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