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Mattarella su piazza della Loggia, riprendere la strada dopo il lutto

redazione web

Mattarella su piazza della Loggia, riprendere la strada dopo il lutto

giovedì 28 Maggio 2020

Il messaggio del Capo dello Stato in occasione dell'anniversario della strage terroristica neofascista di Brescia. La città "esempio, unita oggi, con il coronavirus, come quarantasei anni fa". La presidente del Senato Casellati, "la memoria non è mai esercizio di stile"

“Riprendere il cammino dopo la sofferenza, il dolore, il lutto è sempre faticoso. Ancor più sentiamo il bisogno di una comunità partecipe quando non abbiamo da soli le forze per superare un’avversità. Insieme è possibile. Dopo la bomba del 28 maggio non è stato facile giungere alla verità e completare il percorso della giustizia”.

Lo ha scritto Sergio Mattarella in un messaggio nell’avversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia, città colpita duramente dal Coronavirus e che oggi come allora ha risposto “con coraggio e unità”.

Il Capo dello Stato elogia la città

“La ricorrenza della strage di piazza della Loggia, compiuta da terroristi neofascisti – ha aggiunto il Capo dello Stato – viene celebrata quest’anno dalla città di Brescia, incamminata sulla strada della ripresa civile, economica, sociale dopo che l’emergenza sanitaria causata dal covid 19 ha assunto tra la sua gente le dimensioni di una immane tragedia”.

“Brescia – ha aggiunto – ha risposto, ora come 46 anni fa, con coraggio, con dignità, con la solidarietà di cui la sua comunità è capace” e con una unità “decisiva” e “esempio per l’intero Paese”.

“L’unità con la quale i bresciani – ha ricordato il Presidente della Repubblica – reagirono all’attentato terroristico del 1974 fu decisiva per spezzare la catena eversiva che, attraverso una scia di sangue e di morti innocenti lunga diversi anni, intendeva minare le fondamenta popolari della democrazia e colpire i principi costituzionali”.

“L’impegno e la solidità democratica di Brescia – ha sottolineato Sergio Mattarella nel suo discorso – sono divenuti una testimonianza per l’intero Paese, e il presidio della memoria, coltivato dai familiari delle vittime, dalle istituzioni locali, dalle formazioni sociali costituisce tuttora un valore quanto mai prezioso e un bene comune, a disposizione anzitutto delle generazioni più giovani”

Riconoscenti a chi svelò verità su Piazza Loggia

“Dopo la bomba del 28 maggio – ha sottolineato Mattarella – non è stato facile giungere alla verità e completare il percorso della giustizia. Oggi esprimiamo riconoscenza agli uomini dello Stato che hanno contribuito a svelare le responsabilità e ricostruire il piano eversivo in cui l’attentato era inserito”.

“Insieme a loro – ha concluso – ringraziamo quanti hanno tenuto sempre viva la domanda di giustizia. Ai familiari di chi fu ucciso, ai tanti feriti, agli amici e ai compagni di lavoro la Repubblica rinnova il sentimento più intenso di vicinanza e solidarietà. Il legame di Brescia con la democrazia, con la storia e lo sviluppo del nostro Paese, si manifesta sempre più saldo”.

Casellati, la memoria non è mai esercizio di stile

La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha parlato di Brescia:
“desidero unirmi al ricordo di una città che attraverso la memoria dei tragici fatti accaduti il 28 maggio 1974, vuole rinnovare la sua solidarietà alle famiglie delle vittime e l’opposizione netta a qualsiasi uso del terrore quale strumento di lotta politica”.

“Non vi è giustificazione ideologica – ha aggiunto – che possa legittimare la barbarie e la follia di una esplosione che ha privato donne e uomini del bene più prezioso, colpendo al cuore una collettività che esercitava la propria libertà di manifestazione del pensiero. Da quel terribile giorno, ci sono voluti moltissimi anni per arrivare a una sentenza definitiva di condanna”.

“Anche grazie alla mobilitazione di un’intera città che non ha mai smesso di lottare per la verità e la giustizia – ha sottolineato – , la strage di Brescia ha ora dei colpevoli. Rievocare le dinamiche di quella terribile deriva di terrore e comprendere pienamente le cause che ne sono state all’origine, è di fondamentale importanza. Costruire gli strumenti di conoscenza significa infatti agire concretamente per prevenire e scongiurare il rischio di nuove violenze”.

“La memoria – ha concluso Casellati – non è mai un esercizio di stile, ma vive del nostro impegno a vigilare e a difendere con coraggio i valori della nostra democrazia. Rinnovo al sindaco Del Bono, ai familiari delle vittime e a tutta la cittadinanza di Brescia la mia personale vicinanza in questo anniversario”.

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