Mense scolastiche a Comiso, è scontro in Comune - QdS

Mense scolastiche a Comiso, è scontro in Comune

Stefania Zaccaria

Mense scolastiche a Comiso, è scontro in Comune

giovedì 09 Novembre 2023

La giunta ha bocciato la mozione delle opposizioni consiliari sulla refezione delle scuole per non gravare sulle casse della città. Gaetano Gaglio (Lista Spiga): “Sospetto che serva fare cassa tagliando i servizi”

COMISO – È scontro al comune di Comiso sulla refezione scolastica. La minoranza si era detta disponibile a collaborare con l’Amministrazione comunale per supportare le famiglie ma la bocciatura di una mozione presentata proprio dai gruppi consiliari di opposizione sull’argomento sta facendo discutere in città.

La refezione scolastica a totale carico del Comune non è possibile

La Giunta guidata dal sindaco Maria Rita Schembari non ha voluto accettare la proposta per non gravare troppo sulle casse comunali. “Consigliare di fare la refezione totalmente a carico del bilancio, pagando circa quattro euro a pasto per bambino, significa volere la refezione ora per non averla domani – hanno sottolineato il primo cittadino Schembari e l’assessore alla pubblica Istruzione Giusi Cubisino -. “La mozione presentata dalle opposizioni consiliari che suggerivano di provvedere da subito alla refezione scolastica prevedeva l’avvio di un servizio per circa 1000 bambini totalmente a carico dei bilanci comunali”.

Spiegano il sindaco e l’assessore: “Ciò vuol dire che l’ente avrebbe dovuto pagare circa quattro euro a pasto esaurendo in tal maniera, in soli due mesi, tutto l’ammontare del capitolo che, invece, garantisce la refezione scolastica per tutto l’anno se fatta in house, visto che la maggior parte del costo è relativo al personale già in forza al comune. Consigliare di fare la refezione totalmente a carico del bilancio, significa non avere contezza della spesa. Omettere di dire che questo costo sarebbe insostenibile per l’ente, nonostante il contributo delle famiglie, se non per un bimestre al massimo – hanno aggiunto – è proprio di chi, in passato, apponeva in bilancio milioni di euro di entrate, che giustificavano servizi che non avevano in realtà alcuna copertura. In breve dunque, con questa mozione, ci si chiede di fare la refezione ora per non averla domani”.

Ancora Schembari e Cubisino: “Bene dunque che i gruppi consiliari di maggioranza, invece, non abbiano votato la mozione con la giusta motivazione che, fuor d’ogni dubbio, sono consapevoli che il sindaco e l’assessore si stanno adoperando al massimo perché la refezione scolastica riprenda al più presto, perché siano completati i lavori e perché, al contempo, siano soddisfatte le esigenze primarie della sicurezza sul luogo di lavoro di chi opera nelle cucine, e siano sollevate le famiglie dai disagi indubbi che stanno affrontando in questo periodo”.

Tanta amarezza tra le fila dell’opposizione: è in particolare il capogruppo della Lista Spiga, Gaetano Gaglio a evidenziare che “ci siamo dichiarati disponibili a lavorare insieme all’Amministrazione per approfondire i possibili interventi risolutivi e trovare le risorse necessarie. La risposta – ha aggiunto Gaglio – è stata un no su tutta la linea ed un voto contrario. Il sospetto, terribile, è che serva fare cassa tagliando i servizi e si cerchino scuse per scaricare ogni onere sui cittadini vittime dell’incapacità altrui”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017