Messina, allarme edilizia giudiziaria servono subito nuovi locali - QdS

Messina, allarme edilizia giudiziaria servono subito nuovi locali

Lina Bruno

Messina, allarme edilizia giudiziaria servono subito nuovi locali

martedì 28 Settembre 2021

Avvocati e giudici denunciano da tempo una situazione che nelle ultime settimane sembra aver raggiunto un punto di non ritorno. La denuncia del presidente dell’Ordine forense, Domenico Santoro

MESSINA – La soluzione sembrava a un passo, ma per concretizzarsi dovrà passare attraverso le maglie della solita burocrazia. Così alcuni uffici giudiziari continuano a operare in condizioni sempre più critiche e la diffusione della foto del topo che gira indisturbato nel plesso di via Malvizi, dove sono allocate la sezione Lavoro del Tribunale e la sede del Giudice di Pace, non ha fatto che riportare alla luce una situazione che avvocati e giudici denunciano da tempo.

Il preannunciato trasferimento nei plessi dell’Inps, via Capra e via Romagnosi, non è stato ancora definito malgrado la disponibilità delle parti. La realizzazione di una Cittadella giudiziaria che alleggerisca Palazzo Piacentini e riunisca in un’unica sede gli uffici distaccati, per i quali il ministero della Giustizia paga 1,2 milioni di euro l’anno per fitti passivi, non è stata ancora abbandonata, ma ci si è rassegnati a collocarla in un futuro indefinito.

Adesso ci vogliono soluzioni immediate per i casi più critici e il plesso di via Malvizi, di proprietà del Gruppo Franza, rientra nelle emergenze, anche perché c’è una relazione che da tempo ne dichiara l’inidoneità. Il QdS se n’è occupato due anni fa ed è tornato sulla questione lo scorso marzo. “La situazione – ha spiegato Domenico Santoro, presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina – è peggiorata. È venuto il rappresentante del ministero della Giustizia e sta cercando anche lui di lavorare, avendo avuto cognizione di quelle che sono le condizioni di precarietà del nostro sistema edilizio. Ha partecipato alle nostre riunioni e si stanno cercando di determinare tempi e modalità di utilizzo di questi due immobili dell’Inps”.

“Il palazzo di via Capra – aggiunge – è di quasi immediato utilizzo, perché già organizzato in uffici. Un piano e stato liberato e potrebbe essere già disponibile, mentre si sta procedendo allo sgombero del terzo piano. Il personale Inps andrà a confluire nella sede che stanno ristrutturando di via Argentieri. Il problema è adesso di carattere burocratico, quello di fare confluire le volontà e procedere in via Romagnosi ad alcuni adeguamenti. Addirittura il ministero starebbe pensando all’acquisto di quel palazzo. Avvocatura e Magistratura sono proiettate verso questa alternativa a via Malvizi”.

Si risolverebbero così anche alcune criticità all’interno di Palazzo Piacentini. “Il problema maggiore – evidenzia Santoro – qui è per la Procura della Repubblica. I pm sono allocati nel piano seminterrato con tutto quello che comporta in una situazione molto precaria anche lì. Se alcune sezioni andranno in via Capra i pm potrebbero spostarsi ai piani superiori dove adesso c’è la sezione Civile del Tribunale. Lì ci sono le aule dibattimentali e i pm potrebbero rimanere in loco anche perché oggi si stanno dematerializzando tutti i fascicoli. Non bisogna perdere altro tempo. Adesso per esempio sono arrivati sessanta nuovi cancellieri e non si sa dove metterli. Ci sarà l’ufficio del processo e anche quello non sanno dove allocarlo. Anche la riforma della giustizia non può funzionare con questi limiti”.

Per quanto concerne invece la sede di via Malvizi, essa non rispetta parametri fondamentali per la sicurezza e probabilmente andava chiusa. “E poi le udienze le facciamo in piazza – domanda Santoro – nelle tende, come successo a Bari? Il presidente del Tribunale sta evitando questo, che porterebbe un notevole danno alla cittadinanza. Parliamo di contenziosi di primo grado che coinvolgono lavoratori oltre le questioni che dirime il giudice di Pace. Abbiamo fatto tutto quello che si poteva. Attendiamo che la burocrazia si svegli e che proceda alla realizzazione di questo accordo. Il Demanio vuole fare ulteriori valutazioni, verificare la situazione statica ma il plesso di via Capra è già adibito a servizio pubblico quindi deve essere per forza agibile”.

E la Cittadella giudiziaria? L’Amministrazione comunale ha pubblicato una manifestazione di interesse per trovare aree o immobili da destinare al secondo Palagiustizia. “È un obiettivo – conclude Santoro – che un’Amministrazione deve avere per il futuro. Noi siamo disponibili a qualsiasi soluzione. Nell’immediato, però, bisogna velocizzare questo trasferimento”.

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