Messina, centro commerciale di Zafferia tra speranze e ritardi - QdS

Messina, centro commerciale di Zafferia tra speranze e ritardi

Lina Bruno

Messina, centro commerciale di Zafferia tra speranze e ritardi

giovedì 04 Aprile 2024

Oggi un Consiglio comunale straordinario per fare il punto sulla realizzazione dell’opera, che prevede un investimento di cento milioni di euro da parte di soggetti privati per il rilancio della zona Sud

MESSINA – A due anni dall’avvio delle operazioni propedeutiche, sembra che siano stati fatti ben pochi passi avanti. La realizzazione del centro commerciale di Zafferia, con il punto sull’iter dei lavori, sarà oggetto di dibattito oggi nella seduta straordinaria di Consiglio comunale, chiesta al presidente Nello Pergolizzi dal capogruppo di FdI Libero Gioveni e da Giuseppe Villari, capogruppo di Lega-Prima l’Italia. Sono stati invitati a partecipare, il sindaco Federico Basile, gli assessori Salvatore Mondello e Massimo Finocchiaro, il dg del Comune Salvo Puccio, il Rup Felice Sapuppo, il dg del Cas Calogero Franco Fazio e il presidente della II Municipalità Davide Siracusano.

Un investimento da 100 milioni di euro

L’opera, il cui appalto è stato aggiudicato a Iniziative Commerciali Itc Srl, prevede un investimento di circa 100 milioni di euro che coinvolge esclusivamente i privati, con 55 negozi tra ipermercati, supermercati e attività al dettaglio e un parcheggio con oltre duemila posti, compreso uno svincolo autostradale, per un rilancio economico dell’intera zona Sud della città. Un accordo tra Cas, Comune e la stessa Itc infatti permetterà la costruzione di una bretella con tre rampe (due in uscita e una in entrata verso Palermo) che si inseriranno sulla tangenziale, tra quelle già esistenti di San Filippo e Tremestieri. Insieme ai lavori per il centro commerciale sono previsti anche interventi di viabilità con una rimodulazione del traffico lungo la Statale 114 attraverso l’inserimento di due rotatorie lungo l’attuale via Celi tra il bivio di Larderia e l’ingresso verso il villaggio di Zafferia che avrebbe anche una strada allargata e dotata di un marciapiede a sbalzo e il torrente messo in sicurezza fino a villa Cianciafara.

Come il viadotto Ritiro, come il porto di Tremestieri, solo per citare i casi più recenti, anche con questo progetto sembra che i tempi programmati non possano essere rispettati. Burocrazia, inconvenienti, congiunture negative? Si cercherà di capire di più dal dibattito di oggi.

Il progetto venne presentato nel 2021 al termine di un lunghissimo calvario burocratico durato 18 anni. Tempi previsti per la fine dei lavori, tre anni. A marzo 2022 ruspe e camion erano comparsi nell’area che dovrà ospitare la struttura per le prime opere di bonifica e pulizia. Dopo non è avvenuto altro di evidente, anche se l’iter nei successivi mesi, è stato assicurato, non si è mai fermato e il 2024 secondo il Rup Sapuppo dovrebbe essere l’anno giusto per una definitiva accelerazione delle procedure.

A maggio 2023 è stato necessario apportare alcune modifiche al progetto esecutivo per aggiornare le carte alle recenti disposizioni, visto che l’iniziale piano di costruzione risale al 2008. È il problema comune a tante realizzazioni che rischiano di nascere già vecchie e non solo perché nel frattempo le norme a cui attenersi sono cambiate ma anche nella funzionalità. Adesso si è in attesa dell’ok della Regione per la Vas (Valutazione ambientale strategica) dopo il via libera ricevuto da Palermo e Roma rispettivamente per l’autorizzazione idraulica e la realizzazione del mini svincolo lungo la tangenziale. Un’opera per cui è stato necessario siglare un accordo con il Cas che adesso dovrà dare riscontro anche sul progetto per la sicurezza della bretella con un piano dettagliato per barriere, segnaletica e illuminazione.

A Palazzo Zanca, intanto, si lavora alla fase istruttoria

La parte più rilevante riguarda un’ulteriore variante al progetto da cui scaturirà una nuova rimodulazione degli spazi. L’obiettivo è ricavare locali anche per servizi diversi da quelli commerciali, secondo un concetto di centro polifunzionale che deve rispondere alle esigenze del quartiere. Previsto anche un incremento delle attività di ristorazione. L’ingente investimento è di natura privata, anche se deve fare i conti con la vivibilità del territorio, da qui l’inclusione di arterie viarie e cambi di impostazione nella circolazione che alleggeriscano i disagi di chi abita nella zona Sud della città.

È per questo alta l’attenzione della II Municipalità, che in questi anni ha cercato di dare il proprio contributo, suggerendo correttivi a beneficio della viabilità. Il presidente Davide Siracusano non ha nascosto negli ultimi mesi l’amarezza per il tempo perso auspicando una nuova accelerazione. Ha spiegato di avere inserito il Centro commerciale nella relazione annuale del Quartiere, attendendo ulteriori sviluppi, con la speranza soprattutto che la nuova variante non produca ulteriori rallentamenti.

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