Inps, ecco come il Covid ha cambiato tutto a Messina - QdS

Inps, ecco come il Covid ha cambiato tutto a Messina

Lina Bruno

Inps, ecco come il Covid ha cambiato tutto a Messina

giovedì 23 Luglio 2020

Da aprile a luglio sono stati erogati in provincia circa 30 milioni di euro di Cassa integrazione. La grande mole di lavoro ha permesso un’accelerazione del processo di digitalizzazione

MESSINA – Il lavoro svolto dall’Inps in questi mesi di emergenza, per erogare Bonus e Cassa integrazione è stato tradotto in numeri dal direttore provinciale dell’Istituto Marcello Mastrojeni e il dirigente area prestazioni Natalina Cappello.

Da aprile a luglio sono stati erogati circa 30 milioni di Cassa integrazione. Dopo il decreto del 18 marzo, il “Cura Italia”, le prime somme sono state erogate ad aprile a 5.371 persone, a maggio poi si sono aggiunte anche le Casse integrazioni in deroga con una cifra che ha superato i 15 milioni di euro per oltre 26 mila beneficiari. A giugno sono state espletate quasi 24 mila pratiche che hanno riguardato essenzialmente casse integrazioni in deroga per 9milioni e mezzo di euro. L’ultimo aggiornamento di luglio parla di un complessivo di 61 mila 635 pagamenti erogarti.

Le aziende che hanno fatto ricorso al sussidio sono 7.796, oltre 10 mila le autorizzazioni concesse e 28 mila 431 i soggetti pagati. Ci sono poi i bonus Covid, in questo caso le richieste sono state 52 mila ma le pratiche accolte sono state 41 mila. Tra le 11 mila respinte, però, tremila si stanno riesaminando e per il 30% si presuppone che la decisione iniziale sarà rivista.

“Stiamo provvedendo – ha spiegato Natalina Cappello, dirigente area prestazione dell’Inps – alla seconda fase per ulteriori cinque settimane di Cig e della Cassa in deroga che non è più in compartecipazione con la Regione ma a carico dell’Istituto. Stiamo anche provvedendo al riesame dei Bonus Covid che hanno interessato una vasta platea di soggetti: stagionali, commercianti, partite Iva. Stiamo rivedendo le decisioni che erano state formalizzate e rimettendo in lavorazione le cosiddette Naspi alla luce dei due mesi di proroga concessi con uno degli ultimi decreti del Governo a favore di chi aveva percepito questa indennità dal primo gennaio del 2020”.

Per riuscire a evadere tutte le pratiche, precisa la funzionaria, è stato necessario adeguare le dotazioni informatiche degli uffici. “Dopo il ‘Cura Italia’ del 18 marzo – ha sottolineato il direttore dell’Inps Marcello Mastrojeni – i primi pagamenti sono stati fatti intono al 15 aprile, ma solo per la Cassa integrazione ordinaria, perché l’iter era più semplice. Per la Cassa integrazione in deroga, le cui domande si facevano alla Regione, l’iter è stato più complesso: si sono cominciate a presentare le richieste dal 7 aprile e dal 25 aprile sono arrivate le prime autorizzazioni. Poi, l’Inps ha potuto proseguire”.

I responsabili dell’Inps messinese hanno evidenziato anche la necessità di incrementare il personale. “Abbiamo messo 35 persone – ha affermato Mastrojeni – sul gruppo di lavoro dedicato alle erogazioni legate all’emergenza. Spendere nella Pa ci pone l’onere di spendere bene e se spendiamo bene tutto torna in servizi. Sono arrivati cinquanta nuovi funzionari dopo gli ultimi concorsi, giovani, molto preparati e da loro abbiamo attinto a piene mani in questi mesi spostandoli in mansioni diverse perché le esigenze dell’Istituto erano cambiate, essendo cambiate anche le priorità dei servizi erogati dagli uffici. Avere inserito quelle risorse quindi è stato fondamentale”.

Il punto sul lavoro di questi mesi è stato fatto a margine dell’elezione del nuovo presidente del Comitato provinciale Inps, che torna così ad avere le sue piene funzioni. Nuccio Massimino prende il posto di Vincenzo Cocivera, morto a febbraio. “L’organo – ha spiegato Mastrojeni – è un Osservatorio paritetico in cui siedono le amministrazioni che hanno competenze in materia di lavoro, Inps, regione Sicilia, Cpi, Mef e le parti sociali, sindacati e associazioni datoriali. L’Inps è soggetto rilevante perché adotta il bilancio ed ha già i suoi organi di controllo”.

Il Comitato è la sede di confronto istituzionale sulle dinamiche previdenziali ed assistenziali del territorio. Decide inoltre sui ricorsi amministrativi contro i provvedimenti dell’Istituto prima che gli stessi siano posti in sede giurisdizionale, contribuendo alla deflazione del contenzioso.

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