Messina, maggioranza a pezzi in Consiglio comunale - QdS

Messina, maggioranza a pezzi in Consiglio comunale

Lina Bruno

Messina, maggioranza a pezzi in Consiglio comunale

giovedì 09 Novembre 2023

L’elezione dei due vice presidenti sostenuti dall’opposizione ha certificato la nuova geografia politica all’interno dell’Aula, creando nuovi grattacapi all’Amministrazione del sindaco Basile

MESSINA – A quasi un anno e mezzo dalle Amministrative, il sindaco Federico Basile non può più contare su quella maggioranza schiacciante in Consiglio comunale che il voto gli aveva assicurato. Di fatto è da molti mesi che la geografia politica in Aula ha subito mutamenti e che i gruppi di sostegno al primo cittadino perdono pezzi, ma la certificazione dei nuovi equilibri è arrivata con l’elezione dei due vice presidenti sostenuti dall’opposizione.

Il leghista Mirko Cantello e Giandomenico La Fauci di Ora Sicilia hanno avuto la meglio sui candidati della maggioranza Serena Giannetto e Raffaele Rinaldo, dopo lunghe ore di trattative. Le conseguenze di questi nuovi posizionamenti si vedranno nelle prossime settimane quando arriveranno in Aula, come ha ricordato Libero Gioveni, capogruppo di FdI, importanti documenti su cui deliberare.

Per questo, insieme ai colleghi di partito Pasquale Currò e Dario Carbone, Gioveni ha chiesto una Conferenza dei capigruppo per una verifica politica e per raccordare le modalità con cui proseguire i lavori. “A breve – ha affermato – giungeranno all’attenzione del Consiglio comunale atti importanti, sia per la vita finanziaria dell’Ente, sia per l’implementazione di nuovi servizi da affidare alle società partecipate. Oltre al Bilancio consuntivo 2022, per il quale è già stato nominato un commissario ad acta, arriveranno in Aula anche delle delibere relative ai nuovi contratti di servizio come quello di MessinaServizi. Per non parlare poi delle variazioni di Bilancio che come sempre giungeranno entro fine anno per “sistemare”, su richiesta dei Dirigenti, alcuni capitoli in entrata ed uscita”.

“Non occorre poi chissà quale lungimiranza politica – ha aggiunto – per capire che anche le Commissioni consiliari guidate da presidenti eletti a inizio mandato con la forza dei numeri, potrebbero non avere più la fiducia, compresa la presidenza della Commissione Ponte in fase di stesura”.

Urge una riflessione anche per il consigliere comunale e capogruppo di Basile Sindaco, Francesco Cipolla. “I giochi di palazzo – ha detto – confermano la bontà del nostro operato. I consiglieri che oggi esultano e parlano di fallimento della maggioranza dovrebbero tenere ben presente da dove sono partiti, quale è stato il loro bagaglio personale di voti e soprattutto a chi gli elettori hanno davvero accordato la loro fiducia nell’urna. Certo, all’indomani del voto, una riflessione si impone. Se i conti non tornano bisogna fare autocritica e comprendere le ragioni di ciò che sta accadendo. Chi in segreto ha ritenuto di non sposare il progetto della maggioranza dovrebbe oggi uscire allo scoperto e chiarire la sua posizione”.

“Quello che è successo in Aula – ha aggiunto Cipolla – è il frutto di giochi di potere volti solo a colpire Cateno De Luca. È il frutto di una politica avulsa dai bisogni della città”.

Soddisfazione, come era ovvio attendersi, è stata invece espressa dalla Lega con i consiglieri Mirko Cantello, Amalia Centofanti, Giulia Restuccia, Emila Rotondo e Giuseppe Villari, che in una nota hanno attaccato non soltanto Basile ma anche l’ex sindaco De Luca. “Dopo la disfatta in Brianza – hanno affermato i salviniani – il movimento Sud chiama Nord dimostra che non ha più i numeri per governare, perdendo consensi, deputati, senatori e consiglieri. Ed è il presagio di ulteriori sconfitte alle future competizioni elettorali”.

Altrettanto dura la reazione di De Luca: “È notorio che quei consiglieri non hanno mai preso la parola in Consiglio comunale per sostenere un’articolata presa di posizione sul merito dei punti posti all’ordine del giorno. Ora, assaliti dal delirio di onnipotenza per lo strapuntino che hanno conquistato con un accordo che ha unito il diavolo e l’acqua santa contro De Luca, tenterebbero invano di assumere le sembianze di politici. Gli elettori sanno che in particolare Restuccia e Rotondo sono stati eletti nelle nostre liste, mentre Cantello era prestato alla Lega per consentirgli il raggiungimento dello sbarramento del 5%”.

“Sud chiama Nord – ha concluso De Luca – è la prima forza politica in Sicilia, piaccia o meno, e sulle gratuite accuse al sindaco Basile parlano i grandi risultati che Messina sta conseguendo e continuerà a conseguire”.

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