Messina, Mattarella all'inaugurazione dell'anno accademico: "Gli Stati non sono più in grado da soli di affrontare le nuove sfide" - QdS
15 Febbraio 2025

Messina, Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico: “Gli Stati non sono più in grado da soli di affrontare le nuove sfide”

Messina, Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico: “Gli Stati non sono più in grado da soli di affrontare le nuove sfide”

Lina Bruno  |
mercoledì 22 Gennaio 2025

Il resoconto dell'inaugurazione dell'anno accademico di Messina alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

È stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a dare ufficialmente il via, insieme alla magnifica rettrice Giovanna Spatari, al 477° anno accademico dell’Università messinese. La cerimonia si è svolta nel Teatro Vittorio Emanuele alla presenza di una nutrita rappresentanza di autorità civili e militari, tra gli altri anche il presidente della Regione Renato Schifani che in più occasioni ha promesso attenzione per la realtà accademica peloritana.

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Mattarella a Messina per l’inaugurazione dell’anno accademico

I valori che hanno radici nella memoria storica sono stati messi ancora una volta in primo piano per guardare al futuro dell’Ateneo. UniMe ha scelto di dare ogni anno una particolare impronta alla cerimonia inaugurale delle attività accademiche: lo scorso anno i principi della Costituzione, quest’anno la cornice è stato il 70° anniversario della Conferenza di Messina, che ha gettato le fondamenta dell’Unione europea con la guida di Gaetano Martino.

“Un capitolo straordinario della storia d’Europa – ha sottolineato la rettrice – che ha visto la nostra città protagonista. Con la sua dedizione, Martino diede un esempio che riecheggia ancora oggi e ci consente di valutare l’impatto attuale di quei giorni del 1955 in cui sono stati affermati i valori della comunione, della condivisione e della solidarietà”.

Le parole di Mattarella

Di Unione europea, dei suoi valori e della sua genesi ha parlato il Capo dello Stato Sergio Mattarella nella sua Lectio doctoralis, dopo avere ricevuto dalla rettrice Spatari la toga accademica, il tocco e il diploma di dottorato di ricerca honoris causa in Scienze delle Pubbliche amministrazioni. La laudatio è stata pronunciata dal professore Gaetano Silvestri, già rettore UniMe e presidente emerito della Corte Costituzionale. Mattarella ha ricordato, ancor prima della Conferenza di Messina del 1955, il Trattato di Parigi.

“Perché il carbone e l’acciaio? Un’intesa su energia e armamenti, l’economia era lo strumento, ma il fine era la pace, solida e duratura dopo le due guerre mondiali. Economia e pace continuarono a essere al centro e dopo il decisivo incontro svoltosi qui a Messina nel giugno del 1955, i sei Paesi firmarono i Trattati di Roma. Veniva così definita l’architettura di un mercato comune. Il progetto si ampliava molto, ma l’obiettivo rimaneva lo stesso: un’era di pace e benessere, fondato su cooperazione e amicizia tra Stati e popoli europei”.

Alcuni riferimenti, poi, anche al clima attuale. “Stati vicini e solidali nei principi – ha affermato il Presidente – e non solo nei momenti di crisi. Gli Stati non sono più in grado da soli di affrontare le nuove sfide, solo uniti si può lavorare per il benessere di tutti”.

Spatari: “Nostro Ateneo stanziamenti per il miglioramento dei laboratori didattici e attrezzature”

La rettrice Spatari nella sua relazione ha parlato di “un’Università coesa, che ha dimostrato di sapere fare un gioco di squadra pur in una congiuntura economica non più favorevole, dove la riduzione del Fondo di finanziamento ordinario a favore degli Atenei statali potrebbe avere riflessi sulle future scelte programmatiche. Nonostante i tagli stimati, nel nostro Ateneo gli stanziamenti per il sostegno e i sevizi agli studenti sono stati aumentati, mentre ulteriori risorse sono state stanziate per il miglioramento di laboratori didattici, l’acquisto di moderne attrezzature e portare a compimento i lavori di edilizia avviati”.

“L’obiettivo – ha aggiunto – è sempre lo stesso: gli studenti. Loro sono centrali. Consolidiamo la nostra posizione con oltre 25 mila studenti e questo sicuramente è un risultato importante”.

Tra i prossimi obiettivi: “L’apertura parziale della Banca d’Italia e l’aula studio che ci sarà all’interno e poi il completamento dei lavori dell’Hotel Riviera affinché il prossimo anno possano essere disponibili nuove residenze. Anche il dialogo, che è iniziato ed è proficuo, con le organizzazioni sindacali è un aspetto che mi piace sottolineare”.

L’intervento di Chiara Furlan

Quello della centralità dei giovani è stato un concetto rafforzato dall’intervento coinvolgente, molto apprezzato anche dal Presidente Mattarella, della rappresentante degli studenti Chiara Furlan. “La possibilità di sognare – ha detto – il pensare autonomamente e la libertà di scegliere sono i valori che rappresentano le prime fondamenta dell’Università di Messina, capace di mettere al centro lo studente, i suoi bisogni e soprattutto le sue aspirazioni. Un’Università, inoltre, dove viene valorizzato il profilo dell’internazionalizzazione, ricordandoci quotidianamente che la diversità di etnia, provenienza e religione non può che essere un punto di forza, incarnando la dimostrazione che il diverso da noi ha sempre qualcosa da insegnare”. La giovane ha infine auspicato che le nuove generazioni possano andare oltre i preconcetti e le barriere culturali, decidendo di fare la differenza nell’indifferenza.

Pietro Patti (Cgil Messina): “Ribadiamo la centralità dell’Ateneo nella crescita”

Fare la differenza anche per il territorio. Questo è quanto auspicato invece, a margine della cerimonia, dal segretario generale della Cgil Messina, Pietro Patti. “Ribadiamo – ha detto – la centralità dell’Ateneo nella crescita e nello sviluppo locale, in un momento in cui sono tante le sfide da affrontare. Per ciò che rappresenta l’Ateneo e per il suo potenziale pensiamo che l’aumento dei finanziamenti da parte del ministero sia importante per garantire parità di diritti e forniture di servizi uguali ad altri Atenei, soprattutto del Nord”.

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