Messina, proroga fino al 30 di aprile per l’assistenza ai diversabili - QdS

Messina, proroga fino al 30 di aprile per l’assistenza ai diversabili

Lina Bruno

Messina, proroga fino al 30 di aprile per l’assistenza ai diversabili

venerdì 02 Aprile 2021

Le difficoltà nel rinnovo del protocollo d’intesa tra Comune, Asp e Opera Don Orione rischiano di ripercuotersi sui servizi erogati in favore delle persone presenti nel Centro di viale San Martino

MESSINA – Si andrà avanti fino al 30 aprile, poi si dovrà trovare una soluzione che garantisca stabilmente il servizio.

A fine febbraio sembrava non ci fosse nessun problema per il rinnovo del protocollo d’intesa tra Comune, Asp e Opera Don Orione, che regolamentava l’assistenza a disabili gravi e gravissimi che dal 2001 viene erogata nel Centro di viale San Martino. Tutto adesso invece sembra prendere un’altra direzione.

Secondo l’ultimo accordo, stipulato nel 2018, l’assistenza continua a una quarantina di disabili, affidata alla cooperativa sociale Faro 85, veniva finanziata attraverso una compartecipazione tra Comune e Asp con una spesa complessiva annua di un milione 750 mila euro, di cui 350 mila euro erogati dall’Azienda sanitaria. Alcuni giorni fa, invece dell’annuncio del rinnovo del protocollo d’intesa, è arrivata la notizia che dal primo aprile il servizio all’interno del centro socio-riabilitativo Don Orione, sarebbe stato rimodulato con l’utilizzo di personale della Messina social city e dell’Asp. Per i primi 56 operatori della Faro 85 è già stata predisposta la lettera di licenziamento, che per il momento rimane sospesa, visto che ancora per un mese il servizio proseguirà con le stesse modalità.

I sindacati avevano chiesto una proroga fino al 31 dicembre ma non è stata accolta, da qui la protesta davanti a Palazzo Zanca. L’impegno finanziario congiunto di Comune e Asp rimane fino al 30 aprile, come fatto sapere dall’assessore ai Servizi sociali Alessandra Calafiore, poiché pare che il protocollo non possa essere formalizzato perché il Centro non è accreditato presso la Regione Siciliana “quale struttura autorizzata per i servizi residenziali”. In attesa che si regolarizzi la posizione, secondo quanto emerso dalla riunione lunedì, “Asp e Comune forniranno direttamente con proprio personale l’assistenza, previa autorizzazione dell’Opera Don Orione”. Via libera però che i responsabili dell’Istituto religioso non hanno dato, da qui la necessità di prorogare il servizio e guadagnare altro tempo.

Di superficialità con cui è stata gestita l’intera vicenda hanno parlato i consiglieri comunali Libero Gioveni (FdI), Pippo Fusco e Cristina Cannistrà (M5s) ma anche i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. “Che ci fosse qualche problema – ha detto Gioveni – si percepiva dall’assenza di somme dedicate iscritte nel Bilancio comunale, un milione 400 mila euro, tanto che avevo suggerito all’assessore Calafiore una urgente delibera di variazione da approvare subito in Consiglio”.

Fusco ha chiesto con quale personale il Comune potrà garantire la qualità del servizio di assistenza, mentre Cannistrà ha parlato di professionalità che non si possono disperdere.

La causa del mancato rinnovo sembra risiedere però nel mancato accreditamento della struttura e viene da chiedersi perché in questi tre anni nessuno abbia mai posto il problema. In tutta questa vicenda, i più penalizzati rischiano di essere i quaranta disabili ai quali bisogna garantire continuità assistenziale, e un cambio di operatori non risponde a questa necessità. Da qui scaturisce evidentemente la presa di posizione dei religiosi del Don Orione, che non hanno voluto accordare, dopo la richiesta di Comune e Asp, l’accesso all’interno dell’Istituto, a personale diverso da quello della Faro 85.

La vicenda pone anche un problema occupazionale, come hanno sottolineato i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi. “Rischiano il posto – hanno detto – una novantina di operatori che anche in periodo di emergenza Covid hanno lavorato con grandi sacrifici personali e familiari, isolandosi all’interno del Don Orione, per non interrompere le terapie e l’assistenza a disabili ed anziani”.

Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un tavolo di confronto tra Asp, Comune, Don Orione, Faro 85 e sindacati per trovare una soluzione che non penalizzi nessuno. Anche Antonio De Luca, deputato regionale del M5s, ha chiesto un incontro di concertazione e l’intervento della Prefettura affinché si garantisca la continuità assistenziale e sanitaria e allo stesso tempo la salvaguardia dell’occupazione.

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