A Messina Tari in aumento, ennesimo colpo per i cittadini - QdS

A Messina Tari in aumento, ennesimo colpo per i cittadini

Lina Bruno

A Messina Tari in aumento, ennesimo colpo per i cittadini

sabato 21 Maggio 2022

Il Consiglio comunale ha approvato il nuovo Piano tariffario per coprire i 54,1 milioni di euro di costi destinati al conferimento dei rifiuti non separati. Il 55% di differenziata non è sufficiente

MESSINA – La tassa sui rifiuti crescerà quest’anno del 7,2%. Un provvedimento inevitabile ma che peserà non poco sui messinesi, già penalizzati in questi mesi da altri aumenti in bolletta.

Cittadini quindi delusi, ma dopo l’approvazione del nuovo Piano tariffario della Tari è arrivata la soddisfazione di Pippo Lombardo, presidente di MessinaServizi, che ha parlato di senso di responsabilità del Consiglio comunale e dei rappresentanti della Uiltrasporti, che considerano il voto “un atto di buon senso” per consentire la stabilizzazione di 147 operatori.

A pesare è soprattutto il costo del conferimento nella discarica di Lentini

In più occasioni anche MessinaServizi aveva chiarito come l’aumento della tassa non fosse dovuto tanto alla copertura economica di questa stabilizzazione, ma legato soprattutto all’incremento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti, visto che il Comune è passato da una spesa di 48,4 a 54,1 milioni di euro. A pesare è soprattutto il costo del conferimento nella discarica di Lentini (e da lì il trasporto fuori regione) della grande quantità di indifferenziata che ancora oggi, nonostante una differenziata al 55 per cento, viene raccolta in città.

Si deve diminuire ancora la frazione indifferenziata

“Si deve diminuire ancora la frazione indifferenziata – ha detto in Aula il presidente di MessinaServizi – poiché troviamo, nell’indifferenziata, il 50 per cento di materiale che possiamo avviare a recupero. Invece di smaltire cento tonnellate ne smaltiremmo sessanta, azzerando l’aumento del 7 per cento. Se oggi non avessimo raggiunto il 55 per cento della raccolta differenziata si parlerebbe di un aumento del 30 per cento. È stato compiuto un miracolo”.

“Grazie al regolamento che avete mantenuto – ha aggiunto rivolgendosi ai consiglieri – che prevede una serie di sconti sulle compostiere e sul conferimento nelle isole ecologiche, chi ha più difficoltà può abbattere così l’aumento previsto”.

È stato l’ultimo atto importante di questo Consiglio, a tre settimane dal voto, e i 14 voti favorevoli al nuovo Piano di MessinaServizi sono stati trasversali, arrivati un po’ da tutti i gruppi. Niente a che vedere con il clima che si respirava nei mesi scorsi, quando il Piano presentato dalla partecipata – che prevedeva un aumento di circa il 9% – è stato bocciato per ben due volte.

Si è lavorato alcuni mesi su questa nuova versione del documento, ma stavolta le motivazioni sull’aumento hanno convinto di più e così si potranno predisporre le nuove tariffe. A motivare i 14 consiglieri c’è stata anche la mozione d’indirizzo che il presidente Claudio Cardile ha sottoposto all’Aula, votata all’unanimità, con cui è stato sottolineato come fosse “necessario porre in essere tutte le iniziative opportune, nel rispetto della normativa vigente, alla stabilizzazione del personale…”.

Per Michele Barresi, segretario Uiltrasporti, l’approvazione della Tari “è un atto doloroso visti gli aumenti previsti, ma al tempo stesso era l’unica via per dare le necessarie garanzie alla continuità del servizio porta a porta alla città, servizio sulla cui organizzazione di questi anni ribadiamo tutte le criticità che come Uiltrasporti abbiamo sempre avanzato. Il Consiglio con un atto di indirizzo pone anche l’importante e unica possibile toppa alla spinosa questione occupazionale lasciata in eredità dalla fuggiasca vecchia Amministrazione De Luca, un atto con cui si chiede al commissario straordinario Leonardo Santoro la stabilizzazione a tempo indeterminato dei 147 operatori i cui contratti sono in scadenza il prossimo 31 maggio”.

“L’incremento della Tari negli anni di Amministrazione De Luca – ha aggiunto Barresi – è costato ai cittadini complessivamente dieci milioni in più rispetto al 2018 e di certo occorre considerare gli aumenti dei costi di smaltimento in discarica, ma anche la cattiva programmazione e la discutibile gestione del servizio di raccolta, con il porta a porta a tappeto. Ben venga l’incremento della differenziata, ma la tempistica e le modalità organizzative sono state oltremodo onerose per Messinaservizi”.

“Il Consiglio – ha concluso – era a un bivio: far saltare il discutibile sistema e far piombare la città nell’emergenza o a denti stretti salvare l’azienda il servizio e i livelli occupazionali”.

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