Messina, richieste di aiuto dal rione San Michele - QdS

Messina, richieste di aiuto dal rione San Michele

Lina Bruno

Messina, richieste di aiuto dal rione San Michele

venerdì 16 Ottobre 2020

Numerose abitazioni si sono sviluppate, negli anni, attorno al torrente creando non pochi disagi. Criticità evidenti nella raccolta dell’immondizia e nella gestione del traffico veicolare

MESSINA – Il rione San Michele, periferia a Nord della città, si è sviluppato intorno al suo torrente con abitazioni anche a ridosso del corso d’acqua. Costruzioni che oggi sembrano impossibili ma che fino a qualche tempo fa erano consentite. Molte di quelle case sono state costruite prima del 1967 e quindi è stato possibile regolarizzarle, altre hanno usufruito di una delle sanatorie intervenute negli anni seguenti. Ma questo non evita certo i disagi.

Molti dei residenti della zona per accedere alle loro abitazioni devono attraversare il torrente, ma quando un anno fa un violento temporale ne ha provocato l’esondazione è stato chiaro che un intervento di messa in sicurezza non poteva più essere rinviato. Nel corso di tavolo tecnico al Comune, sollecitato anche dalla Prefettura, si era stabilito anche quali provvedimenti adottare a breve e lungo termine. Ma dopo un anno sono stati effettuati soltanto interventi tampone e temporanei, che gli abitanti considerano penalizzanti.

La contestazione dei residenti riguarda il collocamento delle sbarre di ferro ai varchi di accesso del torrente San Michele. Queste verranno chiuse quando ci sarà allerta meteo, mentre i cittadini potranno passare soltanto in assenza di rischio. “Una volta dichiarato chiuso l’accesso per motivi di sicurezza – afferma Giandomenico La Fauci, consigliere comunale di Ora Messina – nessuno potrà più uscire o rientrare nella propria abitazione. È impossibile pensare di tenere fuori casa chi ha il diritto di tornarvi e allo stesso tempo non è giusto lasciare isolati bambini o anziani in caso di chiusura”.

Durante uno dei sopralluoghi, dopo l’esondazione, era stata promessa la collocazione di passerelle pedonali di attraversamento prefabbricate, ma verifiche idrauliche e progettazione si sono bloccate. Quello che però si teme di più è che questi interventi, con semafori e sbarre, siano non temporanei ma gli unici effettuati per lungo tempo.

Nel 2017 la precedente Amministrazione aveva presentato venti richieste di finanziamento per la messa in sicurezza del territorio e tra queste c’erano anche sette milioni e trecentomila euro per i lavori di ricostruzione e consolidamento dei muri d’argine, attraversamenti e profilatura dell’alveo del torrente San Michele. Il progetto è stato poi presentato con il Bando Po-Fers 2014-2020 ed è stato anche dichiarato ammissibile al finanziamento, ma non finanziato per mancanza di fondi. C’è un ricorso in atto sulla graduatoria presentato dal Comune, ma non si prevedono tempi brevi per una soluzione definitiva.

Altro disagio per questi residenti, segnalato da La fauci, riguarda la raccolta dei rifiuti. “Su disposizione di Messina Servizi – spiega il consigliere – gli operatori non hanno più l’autorizzazione di ritirare i rifiuti direttamente nelle case. La nuova collocazione dei varchi d’accesso non permetterebbe questo tipo di servizio. I residenti, allora, sono invitati a portare i rifiuti direttamente sulla strada. Per lasciarli dove? Non esiste un marciapiede né altro”.

Ma nel rione San Michele anche la viabilità è nel caos e la situazione potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni. Chi proviene da viale Giostra e vuole entrare in tangenziale è infatti costretto ad arrivare all’altezza della scuola Francesco Saccà per fare inversione, così gli ingorghi sono inevitabili. Residenti e genitori degli alunni hanno chiesto, finora invano, di spostare il punto di inversione, anche perché da lunedì si aggiungerà il traffico di collegamento con Portella, visto che sarà riaperta, dopo malintesi e intoppi, la strada chiusa da giugno. “La quantità di mezzi presenti aumenta – sottolinea Li Fauci – e senza che nessuna pattuglia dei vigili urbani monitori, soprattutto nel punto di inversione, in prossimità dell’ingresso della scuola Saccà. È stata chiesta la modifica della disposizione dei paletti di segnalazione della deviazione proprio per evitare l’inversione di marcia di fronte all’ingresso del plesso”.

Sulla questione viabilità, poi, pesa l’assenza della segnaletica orizzontale, ripristino mai effettuato, ricorda il consigliere, da quando si è creato il nuovo percorso per l’accesso in tangenziale.

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