Migranti, 600 a Catania. Applausi e gioia all’arrivo

Migranti, 600 a Catania. Applausi e gioia all’arrivo

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Migranti, 600 a Catania. Applausi e gioia all’arrivo

Salvo Catalano  |
mercoledì 12 Aprile 2023

A Lampedusa il sindaco chiede navi fisse in rada

È in corso al porto di Catania lo sbarco dei circa 600 migranti arrivati oggi a bordo di un peschereccio scortato dalla nave Peluso della Guardia costiera. L’imbarcazione libica Kefah1, partita dalla Cirenaica, è stata intercettata circa 100 miglia a largo delle coste siciliane insieme ad un altro peschereccio carico di migranti e soccorso da nave Diciotti che si è mossa in direzione della Calabria per lo sbarco. A bordo della Kefah1 ci sarebbero soprattutto uomini in maggioranza di origine asiatica.

Criticità nei servizi

Al molo di Levante di Catania sono presenti la polizia, la Capitaneria di Porto, la Croce Rossa e rappresentanti del ministero della Salute. Appena il peschereccio ha attraccato, i migranti hanno festeggiato con applausi e fischi di gioia e approvazione. Tutte le persone verranno portate, in giornata, nell’ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena, da alcuni mesi trasformato in punto di prima accoglienza per migranti. Qui, nei giorni scorsi, la protezione civile regionale ha montato nel parcheggio esterno della struttura due tendostrutture di 12 per 24 metri.

Così in totale l’ex hub può ospitare circa 600 persone, ma restano criticità per quanto riguarda i servizi: se infatti sono stati montati una ventina di bagni chimici, mancano ancora le docce che, stando a quanto dicono dalla macchina organizzativa, “sono in fase di allestimento”. In vista di nuovi arrivi nei prossimi giorni, già oggi 200 persone dovrebbero essere trasferite in altre strutture di accoglienza.

Agevolati dallo stato di emergenza

Intanto il governo nazionale ha deciso di affrontare il fenomeno migratorio dichiarando lo stato di emergenza. Una decisione accolta positivamente sia dal sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, che dal questore di Agrigento, Emanuele Ricifari. “Con la dichiarazione dello stato di emergenza , il governo prende coscienza e atto dei numeri di sbarchi e di persone che si sono moltiplicati”, ha detto il primo cittadino di Lampedusa. “La dichiarazione dello stato d’emergenza del Cdm sicuramente ci agevolerà”, ha affermato il questore.

Hot spot a rischio ingolfamento

Entrambi, però, hanno tenuto a precisare che ci sono delle urgenze che vanno affrontate a prescindere dallo stato di emergenza. “Al di là di questa dichiarazione – ha aggiunto il sindaco Mannino – l’obiettivo di Lampedusa era e resta quello di ridurre sul territorio l’impatto dell’accoglienza. Come dico da tempo ormai, servono navi in rada pronte a imbarcare e trasferire i migranti sulla terraferma. Solo con queste navi si eviterà e si scongiurerà l’ingolfamento dell’hotspot”.

Criticità irrisolte

Mentre il questore Ricifari ha puntato il dito ancora una volta contro la gestione dell’hotspot, in mano alla cooperativa Badia Grande. “Avevamo iniziato ad affrontare diverse situazioni che sono, a dir poco, immonde, riguardo la condizione di chi avrebbe dovuto ed ha lasciato andare la situazione strutturale del Cpr di Lampedusa. Ieri – ha continuato il questore – per l’ennesima volta, sempre lo stesso pullman, che trasporta i migranti, si è guastato, si guasta sempre. Lo abbiamo segnalato da mesi. C’è un cancello che è divelto da circa 7 anni, anche questo segnalato, almeno una decina di volte. Ci sono le prese elettriche attaccate dove scorre l’acqua perché c’è una perdita che non è ancora stata riparata – ha aggiunto – Tutto questo non attiene alla Questura o alla Prefettura, ma a chi ha firmato un contratto”.

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