Migranti Alan Kurdi sbarcati a Malta, applausi e gioia - QdS

Migranti Alan Kurdi sbarcati a Malta, applausi e gioia

redazione

Migranti Alan Kurdi sbarcati a Malta, applausi e gioia

domenica 04 Agosto 2019

La scorsa notte alla notizia notizia che La Valletta aveva autorizzato lo sbarco. Sea Eye attacca Italia, "Un disastro, scordate le responsabilità umanitarie in dispregio delle norme internazionali". Ancora silenzio del Viminale sugli sbarchi fantasma

Sono sbarcati a Malta i quaranta migranti che erano a bordo della Alan Kurdi e sono stati portati nel porto di La Valletta da motovedette delle forze armate maltesi che li hanno presi a bordo in acque internazionali.

“Un segno di buona volontà” e di “buon senso comune” lo ha definito stamani il primo ministro maltese, Joseph Muscat, aggiungendo: “ho sentito che dovevamo accettare” la richiesta tedesca a carattere umanitario.

All’annuncio, nella notte, applausi e gioia sulla nave

C’erano stati applausi, urla di gioia e abbracci con i volontari di Sea Eye.

Così, la notte scorsa, i quaranta migranti a bordo della Alan Kurdi hanno accolto l’annuncio della capo missione Barbara Held che in mattinata sbarcheranno a Malta.

“Volevo dirvi – ha detto, parlando in francese, Barbara Held in un video che la ong tedesca ha postato su Twitter – che presto sbarcherete a Malta e andrete in diversi paesi europei”.

La notizia dello sbarco era stata anticipata su twitter dal premier
maltese Joseph Muscat: “In seguito alla richiesta della Germania Malta permetterà ai migranti della Alan Kurdi di entrare in porto”.

Grazie a Malta, Italia “un disastro”

Da parte di Sea Eye, che ha ringraziato il governo maltese, è arrivato poi un attacco frontale all’Italia del capo della Lega Nord Salvini e dei grillini Trenta e Toninelli che hanno firmato l’ennesimo divieto di ingresso nelle acque territoriali.

“Abbandonate le responsabilità umanitarie”

“L’Italia – ha affermato il portavoce della Ong, Gorden Isler in un tweet – ha completamente abbandonato le sue responsabilità umanitarie. Il comportamento di Malta è stato conforme alle leggi internazionali, quello dell’Italia un disastro”.

Ieri il capo missione di Sea Eye Barbara Held, con un altro video su twitter, aveva chiesto una “soluzione umanitaria” che consentisse ai quaranta migranti a bordo della Alan Kurdi di poter sbarcare a La Valletta.

“La responsabilità è dell’Italia”

“Siamo a 24 miglia dalle coste maltesi – aveva sottolineato – poiché l’Italia ha respinto diverse volte le nostre richieste sebbene fosse obbligata a designare Lampedusa come porto sicuro”.

“Siamo pienamente consapevoli – aveva aggiunto – che la responsabilità non è di Malta ma dell’Italia. Malta ha già fatto molto negli anni passati, accogliendo i rifugiati e per questo speriamo in una soluzione umanitaria”.

Speriamo – concludeva il video – , “che Malta accolga queste persone e che gli stati dell’Unione europea adempiano alle proprie responsabilità”.

Ancora in mare i 121 naufraghi salvati da Open Arms

Restano invece ancora in mare i 121 migranti soccorsi in due distinti interventi da Opens Arms, la nave della Ong catalana che sta navigando tra Lampedusa e Malta.

“Ancora una notte a bordo e continuiamo a non avere l’autorizzazione allo sbarco. E’ urgente e prioritario avere un porto sicuro” ha scritto in un tweet l’organizzazione umanitaria sottolineando che le storie dei migranti soccorsi “sono devastati”.

Racconti raccolti dalla giornalista spagnola Yolanda Alvarez, che si trova a bordo.

“Abbiamo passato 9 mesi in un centro di detenzione, subendo anche violenze sessuali” ha detto una donna, mentre un nigeriano di 35 anni ha raccontato che, dopo esser fuggito alle violenze di Boko Haram, è stato costretto a lavorare gratis in Libia.

“In Libia lavori e non ti pagano, non puoi essere felice, in Libia esiste ancora il commercio di schiavi”.

Open Arms, la situazione peggiora

“Prima domenica di agosto sulla Open Arms: un’altra notte è passata senza che nessuno abbia autorizzato lo sbarco delle 121 persone che abbiamo salvato nel Mediterraneo, le loro storie di vita sono drammatiche ed è urgente avere un porto sicuro” ha scritto su Twitter la Ong spagnola, ma dall’Italia, in barba alle leggi internazionali, è da tempo giunto l’ennesimo respingimento della triade Salvini-Trenta-Toninelli mascherato da divieto d’ingresso nelle acque italiane.

https://twitter.com/openarms_it/status/1157955382322577409

Sbarcate due donne incinte

Sono state sbarcate dalla Guardia Costiera italiana due donne e la capo missione ha spiegato che la prima, di 32 anni, aveva passato il nono mese di gravidanza, soffriva di un’ernia addominale e rischiava di dover partorire a bordo, così come la seconda, di 22 anni. Quest’ultima, che è scesa con la sorella, ha raccontato ai volontari della Ong di essere stata violentata, di aver subito torture in Libia e di aver visto uccidere suo marito.

“Continuiamo a fare quello che dobbiamo fare: restiamo umani! – ha scritto Anabel Montes Mier in un altro tweet – Siamo tutti con le persone a bordo e aspettiamo un porto sicuro”.

Dal Viminale continua il silenzio sugli sbarchi fantasma

Che quella sui migranti da parte del governo italiano sia però soltanto propaganda lo dimostra l’assoluto silenzio del Viminale sugli sbarchi fantasma: sarebbero migliaia le persone giunte in Italia soltanto negli ultimi mesi a bordo di barchini gestiti dai trafficanti d’uomini contro i quali Salvini è assolutamente impotente e forse per questo cerca di nascondere i numeri.

Preferisce invece, il capo della Lega Nord, fingere titaniche battaglie contro la “cattiva Europa” e le “cattive Ong”, facendo clamore sulle poche decine di persone che, senza quelle organizzazioni, sarebbero morte nel Mediterraneo senza che nessuno sapesse nulla.

Il giochetto degli sbarchi fantasma era stato svelato diversi mesi fa dal sindaco di Lampedusa Totò Martello che da allora, come ha denunciato, non viene più intervistato dalle testate nazionali del servizio televisivo pubblico.

I cornetti del pescatore agli sbarcati a Lampedusa

E a riprova di quanto detto, ieri ci sono stati altri due sbarchi fantasma a Lampedusa: 29 migranti che, appena scesi sul Molo Favaloro, sono stati accolti da un pescatore.

Poiché in maggioranza erano minorenni e affamati, l’uomo ha comprato al bar alcuni cornetti e glieli ha offerti.

Il vescovo di Mazara del Vallo, “Viva la legge del mare”

Intanto il vescovo di Mazara del Vallo, Monsignor Domenico Mogavero, ha inviato ieri una lettera a Carlo Giarratano, comandante del peschereccio “Accursio Giarratano” che alcuni giorni fa ha salvato cinquanta migranti in acque maltesi.

“Ti scrivo – si legge nella missiva – per darti la mia convinta adesione al tuo gesto di soccorso di un barcone di migranti alla deriva nel Mediterraneo. Spero di inserirmi nella folta schiera di coloro che ti hanno espresso apprezzamento; ma temo che la schiera dei beffeggiatori sia più numerosa. Porta pazienza perché il tuo gesto è bello non perché passato sul consenso di un referendum, ma in quanto esaltazione del patrimonio umano, civile e culturale del nostro genio siculo”.

Mogavero e Carlo Giarratano non si conoscono.

“So perfettamente che non ti consideri né un eroe, né una mosca bianca. Per te e per quelli come te non esiste che uno sia in pericolo e chi gli passa accanto si volti da un’altra parte; è doveroso fare agli altri quello che si vorrebbe fatto a sé in situazioni simili. Viva la gente di mare. Viva la legge del mare”, conclude Mogavero.

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