Migranti, approdata a Pozzallo la Alan Kurdi con i profughi libici - QdS

Migranti, approdata a Pozzallo la Alan Kurdi con i profughi libici

redazione web

Migranti, approdata a Pozzallo la Alan Kurdi con i profughi libici

domenica 29 Dicembre 2019

Ieri il premier Conte aveva detto, "Risultati migliori senza clamore" elogiando il meccanismo di redistribuzione messo a punto dalla Ministro Lamorgese come contraltare alla propaganda salviniana con la bufala dei porti chiusi

Intorno alle dieci di questa mattina è approdata nel porto di Pozzallo la nave Alan Kurdi, della Ong Sea Eye, con a bordo trentadue migranti, tutti cittadini della Libia in fuga dalla guerra civile, soccorsi nel Mediterraneo.

Sulla banchina era pronta la macchina dell’accoglienza e subito dopo i controlli da parte del medico di porto Vincenzo Morello sono cominciate le operazioni di sbarco.

“Pozzallo è, ancora una volta, il porto sicuro dove far attraccare chi ha bisogno di assistenza e di sicurezza” ha detto il sindaco Roberto Ammatuna.

“Intendo ringraziare il prefetto Michele Di Bari e il prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza – ha aggiunto il Sindaco – per il rispetto dei rapporti istituzionali, segnale chiaro di un cambiamento all’interno del ministero degli Interni che lascia ben sperare per il futuro. La città di Pozzallo è pronta, come sempre a ospitare al meglio chi ha bisogno e si adopererà per dare loro la migliore accoglienza possibile”.

La decisione di assegnare Pozzallo come porto sicuro era stata assunta ieri a tarda sera dal Ministero dell’Interno tenendo conto della presenza a bordo di persone in condizioni di vulnerabilità.

Dei migranti soccorsi, infatti, dieci sono minori, alcuni in tenera età, e cinque sono donne, di cui una incinta.

La Commissione europea, peraltro, ha già avviato, su richiesta dell’Italia, la procedura per il ricollocamento dei migranti sulla scorta del pre-accordo di Malta.

Dopo le visite mediche sono stati ricoverati nell’ospedale di Modica la donna incinta – al settimo mese di gravidanza – e un bambino di sei mesi affetto da otite.

Il resto del gruppo, quasi tutti nuclei familiari di nazionalità libica, è stato trasferito nell’hot spot di Pozzallo, nei giorni scorsi svuotato perché i rifugiati arrivati nei mesi scorsi sono stati ricollocati in altri paesi europei.

Ieri, peraltro, come riferito dal Qds.it , il premier Giuseppe Conte, parlando ai giornalisti durante alla conferenza stampa di fine anno, aveva posto l’accento proprio sul tema dei ricollocamenti, un meccanismo messo a punto dalla nuova ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e che sta funzionando alla perfezione.

“Il tema dell’immigrazione – ha detto Conte – è sparito un po’ dai radar… Stiamo conseguendo degli ottimi risultati, per certi versi anche migliori rispetto al precedente esecutivo, senza clamori. L’Italia chiuderà il 2019 con meno di dodicimila sbarchi. Il 2018 è stato chiuso con circa il doppio degli sbarchi”.

Come dire, la strada da percorrere, come dimostrato dai fatti, era quella dei ricollocamenti e non certo l’antieuropeismo e il sovranismo salviniani.

La bufala dei porti chiusi propalata dal capo della Lega Nord – in un Paese con 3.600 chilometri di coste – insomma, si è miseramente sgonfiata.

E l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato proprio da Conte di aver “fatto solo propaganda” sulla pelle dei migranti, rischia adesso, per alcune delle azioni più eclatanti, ossia il blocco prima in mare e poi nel porto di Augusta del pattugliatore della Guardia Costiera Gregoretti, di finire rinviato a giudizio se il Senato dovesse votare per l’autorizzazione a procedere chiesta dal Tribunale dei Ministri di Catania.

Da registrare infine l’offerta datta ieri da Leoluca Orlando: “La nave Alan Kurdi – ha dichiarato il sindaco di Palermo – ha tratto in salvo trentadue libici. E si tratta del primo salvataggio di cittadini libici in fuga dal loro Paese, drammatica conferma della gravissima situazione di guerra civile”.

“Rivolgo un forte appello – ha aggiunto – al presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché il Governo autorizzi immediatamente lo sbarco in un porto sicuro italiano ribadendo la disponibilità di Palermo ad accogliere persone in fuga salvate da una nave che reca sul ponte la bandiera della città”.

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