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Migranti, Guardia Costiera, barcone capovolto prima dei soccorsi

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Migranti, Guardia Costiera, barcone capovolto prima dei soccorsi

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mercoledì 30 Giugno 2021

L'allarme, ricostruisce la Guardia Costiera, è scattato all'alba quando è arrivata una telefonata di uno dei migranti che si trovavano a bordo dell'imbarcazione, una piccola barca di 8 metri.

Si è rovesciata poco prima che iniziassero le operazioni di soccorso, “verosimilmente a causa dello spostamento dei migranti”, una barca con una sessantina di persone a bordo che è naufragata a largo di Lampedusa.

È quanto ricostruito dalla Guardia Costiera che sta ancora verificando se ci siano ulteriori dispersi.

Durante le operazioni di soccorso, cinque migranti sono stati rianimati dai medici del Cisom che si trovano a bordo delle motovedetta delle Capitanerie.

E’ stato aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per naufragio, dalla Procura di Agrigento. A coordinarlo, in queste primissime battute, è il procuratore capo Luigi Patronaggio.

“Alla vista delle motovedette della Guardia costiera, i migranti presenti sul barcone si sono sbilanciati – ha detto Patronaggio, ricostruendo per grandi linee la tragedia -. Tanti sono finiti in mare o perché mal distribuiti sul barcone o perché hanno perso l’equilibrio. Sulle salme verrà eseguito un esame esterno direttamente a Lampedusa. E poi, se dal caso, decideremo se disporre o meno autopsia”.

Sul barcone viaggiavano dei subsahariani. Le vittime, fra cui una donna in avanzato stato di gravidanza, dovrebbero essere del Senegal.

L’allarme, ricostruisce la Guardia Costiera, è scattato all’alba quando è arrivata una telefonata di uno dei migranti che si trovavano a bordo dell’imbarcazione, una piccola barca di 8 metri che in quel momento era a circa sette miglia dalla costa di Lampedusa.

A bordo erano presenti circa 60 persone ma quando sono arrivate le due motovedette partire dall’isola, la barca si è capovolta poiché i migranti si sono tutti spostati da un lato.

Gli uomini della Guardia Costiera e del Cisom sono riusciti a salvare 46 persone, cinque delle quali sono state rianimate mentre una donna in gravidanza è stata stabilizzata.

Sette sono i corpi recuperati mentre sono ancora in corso le ricerche di eventuali dispersi con l’impiego di motovedette della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e di Frontex. Partecipano alle ricerche un Atr42 della Guardia Costiera decollato dalla base aerea di Catania e un elicottero Frontex.

All’appello mancherebbero 9 persone: gente finita in mare perché alla vista delle due motovedette della Guardia costiera, ancor prima che iniziasse il soccorso, i migranti si sono spostati quasi tutti su una fiancata.

Mentre le ricerche in mare aperto sono in corso ad opera delle motovedette di carabinieri, Capitaneria e guardia di finanza, all’hotspot si stanno ascoltando i superstiti anche per comprendere chi effettivamente manca all’appello. Più migranti, nonostante la grande confusione e lo stato di choc, segnalerebbero la mancanza – fra i superstiti – di alcuni bambini.

Infatti, potrebbero essere per la maggior parte bambini i dispersi del naufragio registratosi all’alba fra Lampedusa e Lampione. E’ quanto emerge dalla testimonianza dei 46 superstiti.

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