Migranti, Humanity 1 vicino Catania: sarà fatta ispezione - QdS

Migranti, Humanity 1 al largo di Catania: a breve ispezione per decidere chi può sbarcare

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Migranti, Humanity 1 al largo di Catania: a breve ispezione per decidere chi può sbarcare

Redazione  |
sabato 05 Novembre 2022

Nelle prossime ore a bordo della nave sarà deciso chi avrà diritto allo sbarco e chi no. Non tutti, infatti, potranno toccare terra.

Si trova a poche miglia nautiche da Catania la Humanity 1, una delle quattro navi umanitarie con a bordo centinaia di migranti salvati nei giorni scorsi nel mar Mediterraneo e attualmente in attesa di un porto sicuro.

L’imbarcazione nelle scorse ore ha ricevuto il permesso da parte del Ministero dell’Interno di fare ingresso in acque territoriali italiane per ripararsi dal maltempo.

Humanity 1, non tutti potranno sbarcare

Nelle prossime ore sulla nave battente bandiera tedesca verrà effettuata un’ispezione per selezionare i migranti che avranno diritto a toccare terra nel Paese.

Così come determinato dal Governo italiano attraverso un decreto, potranno sbarcare sul suolo nazionale soltanto soggetti fragili, donne e bambini. Le altre persone saranno obbligate ad allontanarsi dalle coste italiane.

A tal proposito verranno avviate delle interlocuzioni con altri Paesi europei per decidere una ridistribuzione delle quote dei migranti. Intanto, nella giornata di ieri, la Francia si è mostrata disponibile ad accogliere alcune persone bisognose sul proprio territorio.

Migranti, Soumahoro a Catania: “Voglio andare sulla nave contro indifferenza”

Nel frattempo, nelle scorse ore, il sindacalista e deputato Aboubakar Soumahoro è arrivato a Catania “con la volontà di andare sulla nave SOS-Humanity 1 come essere umano che ha deciso di mettere la propria vita al servizio dell’Umanità“.

“Vado sulla nave – scrive Soumahoro su Facebook – da uomo che ha sempre rifiutato di essere complice della politica dell’indifferenza. I bambini su quella nave potrebbero essere miei figli, quelle donne su quella nave potrebbero essermi madre e quegli uomini sulla nave potrebbero essere miei fratelli.

“Se impariamo a guardare i naufraghi con gli occhi dell’amore e della compassione riusciremo a riallacciare i nostri cuori con l’Umanità”, ha aggiunto.

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