Migranti, Lamorgese alla Lega Nord, "Nessuna invasione" - QdS

Migranti, Lamorgese alla Lega Nord, “Nessuna invasione”

redazione

Migranti, Lamorgese alla Lega Nord, “Nessuna invasione”

giovedì 17 Ottobre 2019

Dimostrato che i numeri degli sbarchi sono i medesimi di quando ministro dell'Interno era Salvini, solo che allora il Viminale taceva sugli "sbarchi fantasma". Recuperate le prime sette salme. Le agghiaccianti immagini del barcone in fondo al mare

Sono giunte nel tardo pomeriggio nel molo Favarolo di Lampedusa le prime sette salme recuperate, delle dodici avvistate a sessanta metri di profondità, sul barchino naufragato, a sei miglia dalla costa dell’isoletta nella notte fra domenica 6 e lunedì 7 ottobre.

A recuperarle sono stati i sommozzatori della Guardia costiera che oggi hanno iniziato le immersioni fino al punto esatto in cui si trova l’imbarcazione.

Nelle ore immediatamente successive al naufragio erano state recuperate tredici salme, tutte di donna.

Da recuperare, dopo le videoriprese del Rov della Guardia costiera, dovrebbero esserci ancora altre 5 salme, ma non è escluso che, in zona, possano esservi altri cadaveri.

Le foto subacquee del luogo del ritrovamento sono agghiaccianti. C’è un uomo rimasto impigliato alla cabina di comando del peschereccio, come fosse stato impiccato, i piedi scalzi e le scarpe legate alla cintura.

C’è un ragazzo appoggiato sul fondo del mare, riverso su un fianco e con il cappuccio della felpa ancora calato sulla testa per proteggersi dal freddo, e un altro con la schiena poggiata sulla sabbia, le braccia aperte verso l’alto.

Le foto sono state, scattate dal robot della Guardia Costiera e sono l’ennesimo pugno nello stomaco a un’Europa distratta, che non riesce a darsi una politica comune per gestire i flussi migratori, lasciando che migliaia di disperati continuino ad attraversare il Mediterraneo e, spesso, muoiano nella speranza di costruirsi una nuova vita.

Traversate che, a causa del protrarsi del bel tempo e della drammatica situazione politica nel continente Africano, non si fermano, come dimostrano i numeri di settembre e dei primi 15 giorni di ottobre.

Frontex parla di un +16% sulla rotta del Mediterraneo centrale rispetto al mese precedente, ma si tratta di un dato parziale e non aggiornato.

I numeri del Viminale dicono infatti che tra agosto e settembre l’aumento è stato di poco inferiore al 50% (da 1.268 a 2.498), mentre rispetto allo stesso mese del 2018 gli sbarchi sono aumentati di due volte e mezzo, passando dai 947 di settembre 2018 ai 2.498 di quest’anno.

E la tendenza all’aumento è confermata anche ad ottobre: dall’1 al 16 i migranti arrivati in Italia sono 999, contro i 1.007 arrivati in tutto ottobre 2018.

Una situazione che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha confermato alla Camera durante il question time di ieri, sottolineando però che “non si può parlare di una escalation degli sbarchi”: si tratta di un incremento, dice il titolare del Viminale, “riconducibile agli sbarchi autonomi, che non è un fenomeno nuovo”.

Una maniera elegante di dire che, quando era ministro Matteo Salvini, quello della bufala dei “porti chiusi”, il Viminale taceva sui cosiddetti “sbarchi fantasma” denunciati invece dal sindaco di Lampedusa Totò Martello.

Luciana Lamorgese ha sottolineato come il fenomeno sia, sotto il profilo numerico, in linea con l’anno scorso, quando furono circa seimila gli sbarchi autonomi a fronte dei 6.800 registrati fino a oggi.

La Lega Nord, naturalmente, che con la Bestia, il sistema di propaganda di Salvini, da quasi due anni diffonde fake news sulla questione migranti, ha continuato a cercare di spargere odio e paura negli italiani e ha protestato nell’aula della Camera esibendo cartelli con scritto “stop invasione”.

Matteo Salvini, con il consueto cinismo, si è spinto ad affermare “Aumentano sbarchi e morti e il governo ha le mani sporche di sangue”.

Al di là delle polemiche, il governo è comunque consapevole che se è vero che non c’è un’emergenza e i numeri restano esigui è altrettanto vero che nel Mediterraneo si continua morire e che l’accordo di Malta sulla redistribuzione dei richiedenti asilo resta ancora un pezzo di carta.

Per questo sia Conte – che però ha tenuto a sottolineare come Salvini in tutto il periodo da ministro dell’Interno non si sia mai veramente occupato di risolvere il problema, facendo solo propaganda – sia Lamorgese continuano a insistere affinché quell’intesa diventi realtà e apra la strada alla revisione del trattato di Dublino.

Malta, secondo il premier, “è una tappa significativa ma non risolutiva in un percorso, dobbiamo continuare a lavorare affinché l’Ue lavori sui rimpatri con gli accordi di riammissione nei paesi d’origine sicuri”.

L’accordo, ha aggiunto il ministro dell’Interno, “è un indiscutibile e deciso passo avanti” ma ora serve un “patto di solidarietà europeo per un sistema di gestione dei flussi più equo e bilanciato”.
Ragionamenti che interessano poco i 176 migranti sbarcati ieri dalla Ocean Viking a Taranto, tra le proteste dell’estrema destra e la solidarietà di associazioni umanitarie e sindacati, e i 172 arrivati ieri a Lampedusa a bordo dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, dopo esser stati soccorsi a 35 miglia dall’isola in acque sar maltesi.

Ieri i sub che stanno cercando di recuperare i corpi in fondo al mare a Lampedusa, a causa del mare mosso non sono riusciti a far nulla.

Oggi sono riusciti a portare a terra sette corpi, perché, come ha detto il procuratore di Agrigento Salvatore Vella, ridare un minimo di dignità a quelle persone è un dovere morale.

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