Medici senza frontiere, tenerla agli ormeggi blocca i salvataggi di vite umane. "Nel Mediterraneo, da quando la nave viene tenuta bloccata nel porto di Palermo, è tornata la strage, parliamo complessivamente di almeno ottanta morti"
“Ostacoli amministrativi impediscono ancora a Sea-Watch 4 di tornare a salvare vite, mentre nel Mediterraneo centrale si continua a morire”.
Lo dice Medici senza frontiere in una nota, mentre l’organizzazione partner Sea-Watch, proprietaria della nave, ha presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale per contestare il fermo amministrativo della nave utilizzata per le operazioni di soccorso ai migranti.
“Mentre Sea-Watch 4 è bloccata al porto di Palermo – afferma Marco Bertotto, responsabile affari umanitari di Msf -, la situazione nel Mediterraneo centrale resta disastrosa: solo questa settimana sono morte venti persone, tra cui due bambini e una donna incinta, mentre altre cinque risultano disperse a seguito dell’ennesimo incidente”.
“E nell’ultimo mese e mezzo – aggiunge l’esponente di Msf – dei nostri team sono tornati per ben quattro volte a svolgere interventi di primo soccorso psicologico ai sopravvissuti delle tragedie nel Mediterraneo”.
“Almeno ottanta persone – ha concluso – sono morte nel Mediterraneo centrale da quando la nave è stata bloccata e altre centinaia sono state respinte forzatamente in Libia, dove potranno subire torture e abusi”.