Il mistero dell'antico Duomo di Naro, edificio senza un proprietario - QdS

Il mistero dell’antico Duomo di Naro, edificio senza un proprietario

redazione

Il mistero dell’antico Duomo di Naro, edificio senza un proprietario

sabato 31 Dicembre 2022

Chiusa dal 2005, l’antica cattedrale risalente al 1800 non risulta essere competenza di alcun Ente. Dal Comune l’ennesimo appello per risolvere la questione e mettere così in sicurezza la struttura

NARO (AG) – L’antico Duomo non è di nessuno. A segnalare il fatto è stato lo stesso Comune, che nei giorni scorsi, in occasione dell’installazione del nuovo albero di Natale posizionato in piazza Garibaldi, ha deciso di rilanciare il tema dell’abbandono in cui versa l’antico edificio, chiuso dal 2005.

Da parte dell’Amministrazione guidata dal sindaco Maria Grazia Brandara è arrivato l’ennesimo appello alle istituzioni per intervenire su una vicenda particolarmente complessa: a monte dei problemi della struttura realizzata nel 1800 da Ruggero D’Altavilla, infatti, c’è proprio l’assenza di un Ente proprietario della costruzione. L’antica struttura normanna, infatti, non risulta di proprietà di nessuno, dunque mancano le competenze per poter intervenire a tutela dello stesso bene.

Anni fa il Duomo fu persino al centro di una vera e propria indagine da parte della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento dopo la “scoperta” che l’edificio non risultava in carico a nessuno, nonostante per anni si sia dato per scontato che fosse di proprietà comunale. Negli anni Novanta, fu proprio il Comune, con fondi della Regione a realizzare gli interventi di recupero che resero il Duomo fruibile come luogo per ospitare iniziative culturali. Così fino al 2005, quando la frana che interesso la Fulgentissima danneggiò anche la struttura.

Nel 2018 il sindaco Maria Grazia Brandara presentò un esposto alle Forze dell’ordine denunciando lo stato di abbandono in cui versava la vecchia cattedrale del paese. Una denuncia che è stata seguita da un interessamento prima degli inquirenti e, successivamente, dal Governo regionale. A Naro, infatti, su invito della stessa Brandara, si recò l’allora assessore regionale Mariarita Sgarlata, che si è occupata prioritariamente delle catacombe paleocristiane, promettendo interventi. C’erano anche i fondi da utilizzare per questo scopo, ma era prima necessario comprendere di chi fosse il bene, che non risulta né di proprietà del Demanio regionale, né del Comune né del Fec, il Fondo edifici di culto né tantomeno all’Arcidiocesi, dato che è chiuso ai rituali religiosi dal 1800.

E così, mentre le istituzioni sono alla ricerca di una soluzione, questo importante patrimonio architettonico subisce i danneggiamenti del tempo e dell’incuria, nella speranza che un intervento si possa rapidamente mettere in atto prima che i danni diventino irreparabili e si condanni un pezzo di storia della Sicilia a un imperdonabile oblio.

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