Quando l'ecomostro diventa monumento del XXI secolo - QdS

Quando l’ecomostro diventa monumento del XXI secolo

redazione

Quando l’ecomostro diventa monumento del XXI secolo

venerdì 11 Ottobre 2019

Un progetto d'arte per trasformare, puntando sull'idea del riciclo, il molo che deturpa la baia di Giardini Nacos, in un'opera contemporanea di Danilo Bucchi. L'iniziativa nell'ambito della nona edizione di Emergence festival

GIARDINI NAXOS (ME) – Prime indiscrezioni sull’opera monumentale di arte pubblica che sarà realizzata da Danilo Bucchi nel molo del porto di Giardini Naxos.

Il tema scelto per la nona edizione di Emergence festival è “L’integrazione e la fratellanza tra i popoli”. Il Festival internazionale di interventi urbani che vede il patrocinio del Comune di Giardini Naxos è un progetto dell’associazione culturale Emergence guidata da Giuseppe Stagnitta. L’idea è quella di realizzare un intervento site specific di arte pubblica dell’artista Danilo Bucchi, una riflessione pittorica sul tema dell’integrazione e della fratellanza tra popoli, che esprime un’idea originale di apertura e che vede l’immigrazione non come problema ma come necessità dell’uomo, in quanto bipede, inevitabilmente spinto da una pulsione verso la mobilità alla ricerca di mondi migliori.

Il progetto vuole trasformare l’ecomostro, molo che deturpa l’ambiente estetico della bellissima baia, in un vero e proprio monumento del XXI secolo, attraverso un fare contemporaneo basato sull’idea del riciclo, in questo caso di una struttura pubblica che continuerà ad essere utilizzata come molo di approdo per le barche, facendolo rivivere come opera d’arte: monumento che diventerà un simbolo rappresentativo della famosa cittadina turistica siciliana, comunicando un messaggio identitario di apertura verso i popoli del mediterraneo e del mondo intero.

Danilo Bucchi interagirà con l’opera già esistente realizzata da Boris Hoppek nel 2017 durante il G7 di Taormina, il suo “Negritos” che rappresenta uno schiavo di colore, sua protesta artistica sulla situazione drammatica degli immigrati clandestini del continente africano. L’intervento di Bucchi ha l’ambizione di creare un racconto narrativo, attraverso i suoi personaggi rappresentativi del suo lavoro segnico che tenteranno di salvare questo personaggio/icona di colore. L’inizio lavori è previsto lunedì 28 ottobre.

Danilo Bucchi ha compiuto i propri studi a Roma, nell’Accademia di Belle arti concentrandosi sulle tecniche del disegno, della pittura e della fotografia. Tra le principali mostre personali si ricordano quelle a: Contemporary Art Society (2008, Roma); Museo del Risorgimento (2011, Bologna); Palazzo Collicola Arti Visive (2011, Spoleto); Museo Laboratorio Arte Contemporanea (2011, Roma); Galleria Poggiali e Forconi (2015, Firenze); Galleria Il Ponte Contemporanea (2016, Roma). Nel 2018 è entrato nella prestigiosa collezione permanente della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma con l’opera “Liquid”.

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