La musica per insegnare i valori della Pace - QdS

La musica per insegnare i valori della Pace

redazione

La musica per insegnare i valori della Pace

martedì 12 Aprile 2022

L’Istituto De Felice-Olivetti ha organizzato un’iniziativa per favorire l’unione tra persone, popoli e nazioni

Il linguaggio universale della musica per sottolineare l’importanza della Pace, il suo valore come fondamento etico dell’integrazione culturale e delle relazioni tra i popoli e tra le nazioni. Scaldata da un sole primaverile, lo scorso 8 aprile, al Palazzo della Cultura di Catania si è svolta la manifestazione finale del progetto “Bandiera della Pace”, fase conclusiva dell’iniziativa “L’orchestra come metafora di unione tra persone popoli e nazioni”.

Un evento realizzato dall’istituto De Felice-Olivetti in collaborazione con l’Associazione nazionale Bandiera della pace e con il patrocinio del Comune di Catania, che ha visto, all’interno della corte Mariella Lo Giudice di Palazzo Platamone, l’esibizione dell’orchestra Falcone e Borsellino della Città invisibile e degli studenti componenti dell’orchestra dell’Istituto comprensivo Vittorino da Feltre di Catania.

“Questa è un’antica tradizione del nostro istituto” ha affermato la dirigente scolastica del De Felice-Olivetti Anna De Francesco, la quale ha sottolineato come i suoi studenti partecipino a questo tipo di manifestazioni con frequenza. “L’ultima – ha ricordato – si è svolta questo inverno, quando sono stati piantati degli alberelli in piazza Cutelli”.

La preside De Francesco si è soffermata sul valore dell’evento e sull’arrivo della bandiera della Pace. “Il principio – ha spiegato – è questo: questa bandiera nasce come ideale di un artista e ha come filo conduttore la fratellanza tra i popoli, che può avvenire solo attraverso l’educazione e la conoscenza. E le scuole, da questo punto di vista, rappresentano proprio il tempio della conoscenza e dell’apertura mentale”.

Ha poi sottolineato il valore dell’educazione – anche con le azioni – alla Pace: “Se io educo i miei alunni a capire, a vedere, a sapere, li libero dai preconcetti. È questo il fulcro: se prima di ogni cosa ci mettessimo a parlare cercando di capire l’altro e le sue motivazioni, magari si potrebbe evitare quello che stiamo vivendo. La scuola, sulla base di questo principio morale elevatissimo, sta facendo una serie di operazioni, compreso il dialogo tra le religioni. Sulla base di questo ragionamento, attraverso il dialogo e la partecipazione che permettono di liberarsi dei preconcetti, la scuola può fare molto”.

Tra le attività cui ha preso parte l’istituto, c’è anche la marcia della Pace, che sabato mattina ha colorato la via Etnea vedendo la partecipazione di oltre tremila ragazzi. “Tutto questo – ha detto la preside – è stato realizzato con la collaborazione dell’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune, dell’assessora Barbara Mirabella e dell’Amministrazione tutta, che ci ha dato lo spazio e la possibilità di lavorare tutti insieme”.

La dirigente De Franceso si è soffermata anche sull’impatto che la guerra di oggi, che pochissimi pensavano sarebbe potuta scoppiare nel cuore dell’Europa, ha sui più giovani che di conflitti armati tra nazioni hanno soltanto sentito parlare. “Hanno partecipato in una maniera meravigliosa – ha detto – con maturità e impegno. Hanno lavorato attivamente e questo dimostra come i ragazzi siano molto sensibili a queste problematiche. Le generazioni cambiano, il modo di educare è diverso come diversa è la società, ma io dico sempre che tutti coloro i quali si alzano la mattina per andare a fare il proprio dovere sono molto di più di quelli che non lo fanno. Io sono certa che i ragazzi ci ascoltano e che guardano i nostri gesti. Quel che noi facciamo con l’esempio è di fondamentale importanza, così come capire che apparteniamo tutti a una stessa razza, che è quella umana”.

Ed è questo uno dei concetti che anima l’associazione Bandiera della Pace, nata nel 1995 a Città della Pieve, in provincia di Perugia, con l’intento di promuovere questo valore attraverso la cultura, intesa come “Cultura della Vita” in tutti i suoi aspetti e valori, “nella convinzione che perseguire la bellezza, la conoscenza, le relazioni armoniche e il rispetto della natura portino all’affermazione del Bene comune e alla Pace dentro e fuori di noi”. L’associazione fa parte di una rete internazionale che si riconosce attraverso il suo simbolo, nel principio base: “Dove c’è Pace c’è Cultura e dove c’è Cultura c’è Pace”.

Come ha spiegato la professoressa del De Felice-Olivetti Agata Spina, uno dei motori della manifestazione al Palazzo della Cultura e componente dell’associazione, “noi vogliamo raggiungere i ragazzi, i giovani, dedicarci all’educazione alla Pace, un processo creativo che si costruisce pian piano”.

“Non è una meta utopistica – ha aggiunto – ma un obiettivo che passa dai giovani e dai più piccoli, che saranno i costruttori per un mondo migliore nel futuro. Il mio impegno da docente dell’Istituto De Felice-Olivetti di Catania è anche quello di chi condivide gli obiettivi e i propositi dell’associazione Bandiera della pace – aggiunge: e questo progetto, che si è svolto in aula per poi concludersi con questa manifestazione, rappresenta proprio l’esperienza della collaborazione e della cooperazione. Dove c’è Pace c’è Cultura e dove c’è Cultura c’è Pace e proprio l’arte, la bellezza, rappresentano ponti per costruire processi di Pace di cui oggi abbiamo particolarmente bisogno”.

Il progetto è partito a ottobre, ben prima dello scoppio del conflitto in Ucraina: “Non sapevamo – ha spiegato la docente – che i tempi sarebbero stati così complessi come quelli che stiamo vivendo oggi e quindi diciamo che l’impegno è diventato ancora più intenso. Siamo convinti che non basta fare azioni esterne, ma modificare i nostri pensieri, le nostre visioni e le nostre convinzioni. Se vuoi la Pace, prepara la Pace”.

Alla manifestazione ha preso parte anche l’Istituto comprensivo Vittorino Da Feltre, il cui dirigente, Francesco Ficicchia, è stato per 14 anni preside del De Felice-Olivetti. “Abbiamo aderito con grande piacere – ha affermato – a questa manifestazione, perché fa parte dello spirito del nostro istituto. I ragazzi rispondono, sono più sensibili di noi a questi temi ed è meraviglioso vedere l’impegno e la serietà che mettono nel prendere parte a questo tipo di manifestazioni”.

“Attraverso la musica – ha concluso Anselmo Petrosino, maestro che ha diretto i ragazzi in occasione dell’evento – si può raggiungere chiunque. È un linguaggio universale che avvicina i cuori e le persone”.

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