Il neuromarketing per valorizzare le eccellenze della filiera lattiero casearia siciliana - QdS

Il neuromarketing per valorizzare le eccellenze della filiera lattiero casearia siciliana

redazione

Il neuromarketing per valorizzare le eccellenze della filiera lattiero casearia siciliana

Biagio Tinghino  |
venerdì 20 Maggio 2022

Inaugurato a Ragusa il primo “brain lab” nato dalla collaborazione tra il Corfilac e l’Università Iulm di Milano. Nella Cacioteca regionale protagonisti i formaggi storici della Sicilia

RAGUSA – Un bilancio molto positivo per “Aspettando CheeseArt”, la tre giorni di convegni scientifici, degustazioni e laboratori del gusto, promossa dal Corfilac (Consorzio di ricerca sulla filiera lattiero casearia e agroalimentare) che si è tenuta presso la Cacioteca regionale di Ragusa. Protagonisti i formaggi storici a latte crudo, tra tradizione e neuroscienza. “Finalmente questa Cacioteca torna al suo splendore – ha detto Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione – grazie all’intervento voluto dal Governo Musumeci. Penso a tutti gli anni passati in provincia di Ragusa per valorizzare i prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, i formaggi, il cioccolato, i prodotti ortofrutticoli, produzioni che hanno contribuito a far crescere il posizionamento del brand Sicilia nel mondo. Secondo gli ultimi dati di Intesa San Paolo il brand delle produzioni agroalimentari siciliane vale 7 miliardi di euro l’anno. Il BrainLab, che studia le emozioni dei consumatori, è un grande strumento che può orientare al meglio le strategie di marketing e di comunicazione”.

Giuseppe Licitra, presidente del Corfilac

“Siamo soddisfatti del successo ottenuto – ha detto dal canto suo Giuseppe Licitra, presidente del Corfilac -. A questo evento hanno partecipato sia alcuni referenti del mondo agroalimentare siciliano e non, oltre a una schiera di consumatori. Abbiamo dato l’opportunità di far degustare i migliori formaggi del Meridione d’Italia e anche quelli di Paesi stranieri. Noi non temiamo nessun confronto sulla qualità. I convegni hanno dato degli spunti interessanti per i partecipanti. Uno, tra tutti, riguarda l’introduzione della neuroscienza applicata alla commercializzazione dei prodotti tradizionali. Studiare il comportamento dei consumatori va oltre il sistema di produzione. Importanti anche le relazioni scientifiche sulle specificità dei nostri prodotti caseari, dalle straordinarie qualità organolettiche e indissolubilmente legato al territorio”.

“Il momento decisionale in fase di acquisto è dettato dalle emozioni in quanto le decisioni sono prese solo in minima parte dalla componente razionale del cervello, così le neuroscienze ci insegnano – ha concluso Licitra -. E per far comprendere ai consumatori il valore dei formaggi storici risultano fondamentali gli studi di neuromarketing. Da qui l’accordo di collaborazione scientifica che il Corfilac ha stretto con l’Università Iulm e la scelta di ospitare, nel nostro centro di ricerca, il primo BrainLab di Neuromarketing della Sicilia. Ci sarà la possibilità di studiare una strategia per superare la diffidenza, a volte purtroppo creata anch’essa da strategie di marketing, che i consumatori possono avere nello scegliere un formaggio a latte crudo rispetto a uno a latte pastorizzato”.

Il BrainLab di Nerumarleting per studiare le emozioni dei consumatori

Il BrainLab di Neuromarketing servirà per studiare le emozioni dei consumatori attraverso le neuroscienze al fine di poter definire una strategia di marketing e comunicazione più efficace per la commercializzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali come lo sono i formaggi storici. Grazie alla collaborazione tra il Corfilac e il BrainLab Neuromarketing Research Center dell’Università Iulm di Milano, si potrà lavorare a ricerche comuni e a progetti di collaborazione unici nel loro genere in quanto vi sarà la possibilità di avere dati neuroscientifici comparabili provenienti dai due centri di ricerca presenti in due aree distinte del territorio nazionale. Capire come il nostro sguardo reagisce a una determinata immagine, scoprire il flusso di azioni che vengono svolte all’interno di un sito web o semplicemente calcolare il tempo che i consumatori impiegano per leggere una determinata etichetta sono dati utili che, studiati tramite competenze multidisciplinari, dal marketing alla psicologia passando anche per la bioingegneria, riescono a trarre interessanti conclusioni di neuromarketing sfruttando le emozioni all’interno del marketing e del mondo della pubblicità.

Vincenzo Russo, coordinatore del “Behaviour and Brain Lab Iulm”

Uno dei convegni che si è svolto nel corso delle tre giornate è stato, appunto, dedicato alle “Strategie di vendita e di promozione dei prodotti dell’agroalimentare. Dai segreti del cervello alle applicazioni neuro-scientifiche per vendere di più”. Ad aprire i lavori, Vincenzo Russo, coordinatore del “Behaviour and Brain Lab Iulm”, che ha parlato del cervello, dei suoi segreti e di come costruire una strategia di comunicazione efficace con la neuromappa della persuasione.

“Finalmente, anche in Sicilia, c’è un centro di ricerca dedicato al neuromarketing – ha puntualizzato Russo -. Abbiamo consegnato un importante progetto di ricerca a questo territorio e a tutti i produttori del mondo del caseario, sia siciliano ma non solo, per cercare di individuare le strategie migliori per una comunicazione, soprattutto digitale, più efficace. Tutto sulla base di conoscenze neuroscientifiche e approfondimenti fatti specificatamente sui nostri prodotti. Abbiamo sviluppato un packaging, un sito istituzionale, un vademecum che è una sorta di guida alla comunicazione del caseario. Non ci sono nuove tecniche magiche di vendita, ma grazie all’utilizzo della neuroscienza possiamo capire meglio cosa si innesca sul consumatore in fase di acquisto e aiutare l’efficienza delle campagne pubblicitarie. Un lavoro di ricerca che, da oggi, potrà essere svolto anche a Ragusa. Nel frattempo, abbiamo avuto la possibilità di svolgere, in questa sede del Corfilac, il primo master in neuromarketing in Italia. Uno degli studenti che ha frequentato il master, gestirà il centro di ricerca di neuromarketing del Corfilac”.

Il critico enogastronomico Antonio Paolini

Ampio spazio è stato dedicato anche al ruolo che i media hanno nella percezione dei prodotti da parte dei consumatori tramite l’intervento interessante del critico enogastronomico, Antonio Paolini. “Questa struttura mi ha molto affascinato – ha detto Paolini al QdS -. E pensare che questo centro è stato, a un certo punto, dimenticato e addirittura lasciato quasi morire. Meno male che, qualcuno coraggioso e intelligente, lo abbia fatto resuscitare ospitando un centro di cultura e di movimentazione di conoscenze, di esperimenti e di ricerca fondamentale per la cultura materiale di questo territorio e per la sua promozione. Oggi siamo immersi in una marea di informazioni, perciò studiare questa nuova modalità di marketing è estremamente importante per chi come me fa giornalismo, non comunicazione a scopo di marketing, ma chi lavora per il consumatore che è il suo target, il suo punto di riferimento. Ecco, noi siamo come un rubinetto e abbiamo bisogno che qualcuno metta dentro il liquido giusto che, in questo caso, sono storie, racconti, come quelle dei custodi dei territori più impervi, coloro i quali producono formaggio in posti difficilissimi, quasi irraggiungibili, in condizioni quasi eroiche”.

“Oggi ci siamo accorti – ha concluso Paolini – che uno dei disvalori di questo mondo è quello delle maggiori intolleranze alimentari, vere o presunte. Stiamo diventando tutti allergici, più che ai pollini, al pane e al latte che sono gli alimenti fondamentali della storia dell’uomo. Tutto ciò dovrebbe indurci a riflettere su questa combinazione di inquinamento e consumismo che ha prodotto una miscela esplosiva e che è compito nostro, per quanto possibile con il massimo rispetto per chi soffre davvero di intolleranze alimentari gravi, disinnescare”.

Per far comprendere ai consumatori specificità e valore dei formaggi tradizionali, oltre alla caseificazione dal vivo di alcuni formaggi, produzione di ricotta presso il caseificio interno del Corfilac e laboratori didattici per i più piccini, è stato organizzato un convegno in cui protagonisti sono stati i formaggi del progetto Canestrum Casei di Ager – Fondazioni in Rete per la Ricerca Agroalimentare. Inoltre i consumatori sono stati coinvolti in quattro laboratori del gusto in cui alcuni formaggi sono stati proposti in abbinamento a vini, birre e confetture (parte del ricavato è stato devoluto in beneficenza alla Caritas Diocesana di Ragusa per l’emergenza Ucraina).

La Cacioteca regionale di Ragusa, vero e proprio museo dei formaggi storici siciliani, era chiusa da circa otto anni. La politica, una volta tanto, ha rispettato un impegno preso nei mesi scorsi e, finalmente, questa location affascinante è diventata ciò per cui è stata progettata: custode della memoria storica e vetrina internazionale della nostra migliore produzione casearia. Il Corfilac è un ente con personalità di diritto pubblico che opera a carattere regionale. L’attività principale del Consorzio è finalizzata allo studio delle produzioni lattiero casearie tradizionali siciliane e agroalimentari seguendo un approccio di filiera ed è indirizzata alle Pmi.

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