Nuove forniture armi, sì dell’Ue. La politica italiana si spacca - QdS

Nuove forniture armi, sì dell’Ue. La politica italiana si spacca

Raffaella Pessina

Nuove forniture armi, sì dell’Ue. La politica italiana si spacca

venerdì 02 Giugno 2023

Ok a Regolamento Asap: Lega e Fdi a favore, Pd diviso e M5s contrario. Più risorse per l’economia bellica, così la pace diventa impossibile

BRUXELLES – L’Unione europea prosegue risoluta nell’intento di fornire armamenti all’Ucraina, nonostante le critiche. La plenaria del Parlamento europeo ha approvato con 446 a favore, 67 contro, 112 astenuti, la proposta di regolamento “Asap” della Commissione, volta a sostenere l’aumento di capacità dell’industria militare dell’Ue e delle sue catene di approvvigionamento per la produzione di munizioni e obici per l’artiglieria, razzi anticarro e missili antiaerei, con il doppio obiettivo di consegnare almeno un milione di pezzi, nei prossimi 12 mesi, all’esercito ucraino impegnato contro l’invasione russa, e di rifornire gli arsenali degli Stati membri che hanno già inviato armi e munizioni a Kiev.

Il punto più controverso riguarda la possibilità per gli Stati membri di ridestinare a queste misure anche una parte dei finanziamenti dai Fondi di coesione o dal Pnrr. Diverse modifiche erano state proposte, su questo punto molto criticato, dagli eurodeputati della Sinistra, dei Socialisti e Democratici, dei Verdi e del M5s, ma tutti gli emendamenti presentati sono stati respinti. La votazione ha visto la spaccatura in molti partiti, ad esempio nel Pd 8 hanno votato a favore, sei si sono astenuti e solo un voto è stato contrario.
Il Movimento Cinquestelle ha votato compatto contro: “Scegliere di finanziare l’economia bellica rappresenta un vero e proprio schiaffo al processo diplomatico: oggi ci allontaniamo ancor di più dal cessate il fuoco – ha detto Tiziana Beghin, capodelegazione M5s al Parlamento europeo – sollecitiamo l’Unione a riconsiderare questa decisione e a rafforzare l’impegno per promuovere la pace e la sicurezza, favorendo piuttosto il trionfo della diplomazia come strumento fondamentale per porre fine a questa folle guerra”.

Dall’altra parte dell’Aula, il Ppe e i conservatori dell’Ecr (il gruppo di Fdi) hanno votato massicciamente a favore, mentre, i sovranisti dell’estrema destra di Identità e Democrazia si sono spaccati in tre: 20 favorevoli (tutti gli eurodeputati della Lega, compatti), 17 contrari e 18 astenuti. Intanto Meloni ribadisce la linea italiana che è quella del pieno sostegno all’Ucraina: “L’Europa si basa su dei principi che sono stati minacciati “da chi pensa di riportarci indietro agli anni più difficili del nostro passato – ha detto la premier italiana Giorgia Meloni a Bruxelles – ed è per questo che sosteniamo Ucraina, Moldova, Georgia e Balcani occidentali nel percorso di adesione all’Unione europea”.

I tempi stringono: la Commissione europea aveva presentato la proposta legislativa “Asap” solo il 3 maggio scorso, e gli eurodeputati avevano concordato di avviare la procedura d’urgenza del Parlamento per accelerarne l’approvazione.
Il Parlamento europeo inizierà ora i negoziati con il Consiglio Ue, con l’obiettivo di adottare il testo finale durante la sessione plenaria di luglio.
L’efficacia del regolamento sarà valutata entro la metà del 2024, quando si deciderà se prorogare queste misure, con l’assegnazione di una dotazione di bilancio supplementare. Per protestare contro questo provvedimento Alleanza Verdi e Sinistra ha messo in atto un flash mob davanti alla Camera.

Intanto, il Governo Meloni ha approvato il settimo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina. Il settimo decreto per l’invio di armi è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il decreto interministeriale, messo a punto dalla Difesa di concerto con i ministeri degli Esteri e dell’Economia, dà “l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle Autorità governative dell’Ucraina”. L’elenco degli aiuti è come sempre secretato in quanto “documento classificato”.

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