Nuovo disciplinare per la produzione del “latte crudo” - QdS

Nuovo disciplinare per la produzione del “latte crudo”

Michele Giuliano

Nuovo disciplinare per la produzione del “latte crudo”

martedì 30 Aprile 2019

Sarà certificato con il marchio collettivo Qualità Sicura della Regione siciliana. L’assessorato all’Agricoltura ha pubblicato il documento per permettere le eventuali osservazioni e integrazioni

PALERMO – In dirittura d’arrivo il nuovo disciplinare per la produzione del latte crudo in Sicilia. Si sono completate le procedure da attuare per la produzione del latte ovino, caprino e derivati che andrà ad essere certificato con il marchio collettivo Qualità Sicura della Regione siciliana.

A breve sarà emanato il documento, confutato da esperti del settore e sulla base delle eventuali osservazioni giunte all’assessorato regionale all’Agricoltura, e dovrà essere applicato a tutte le fasi di allevamento, mungitura compresa e include, inoltre, alcuni requisiti e specifiche riguardanti la successiva trasformazione del latte crudo in prodotti derivati del latte, come burro, creme di latte, mascarpone, panna, ricotta, latticini, formaggi a diverso grado di stagionatura, yogurt, latti fermentati, e altro ancora. Caratteristiche del prodotto necessarie perché possa rientrare nel disciplinare, che sia rispettato il percorso di controllo e tracciabilità del processo produttivo, con attenzione anche al benessere animale, da raggiungere attraverso l’allevamento degli animali allo stato brado o semibrado, l’applicazione di idonee condizioni di stabulazione e l’impiego di integrazioni alimentari conformi ai fabbisogni nutrizionali. Nei prodotti derivati del latte andranno utilizzate solo materie prime certificate QS, con particolare attenzione è riservata al controllo di alcuni contaminanti negli alimenti zootecnici e nel latte, come, ad esempio, le micotossine.

Il disciplinare richiede che gli ovini e caprini devono appartenere a razze da latte anche autoctone o risultare da incroci tra razze da latte. L’azienda di allevamento deve applicare le disposizioni vigenti in materia di identificazione e registrazione degli animali, assicurando in ogni fase di allevamento l’identificazione e la tracciabilità degli ovini e caprini ammessi al disciplinare.

Anche le strutture e le attrezzature utilizzate per la produzione devono rispettare gli standard previsti dalla normativa vigente in materia di igiene, benessere animale e protezione degli animali negli allevamenti: le strutture di stabulazione devono essere costruite con materiali adeguati e devono assicurare condizioni ambientali di temperatura, circolazione e umidità relativa dell’aria e concentrazione di gas e polveri tali da garantire il benessere animale.

Nello specifico, nell’allevamento semi-brado il pascolo viene praticato per una parte dell’anno (di solito 7-8 mesi) e nei mesi restanti gli animali vivono nei ricoveri, dove vengono alimentati con fieno e mangimi concentrati. L’alimentazione deve essere ad libitum e, nelle stalle a stabulazione libera, e il numero di posti mangiatoia non deve essere inferiore all’80% del numero di ovini e caprini presenti. Gli abbeveratoi devono essere in numero e dimensioni adeguate rispetto al numero di ovini e caprini presenti e devono inoltre garantire che l’acqua sia sempre disponibile per tutti gli animali.

Devono inoltre essere presenti almeno due abbeveratoi per gruppo di animali. Al di fuori dell’azienda, in ciascuna fase di trasporto allo stabilimento di trasformazione, il latte crudo QS non deve essere mescolato con latte crudo di origine diversa, e non deve superare le 4 mungiture. Il latte deve essere consegnato allo stabilimento entro e non oltre le 12 ore dalla fine dell’ultima mungitura, e non può essere sottoposto a processi fisici, chimici e termici prima della consegna.

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