Il giovane è controllato 24 ore su 24 e gli agenti sono intervenuti subito. Qualcuno all'interno del carcere parla di un gesto dimostrativo.
Due giorni fa dopo che è stato
trasferito da Termini Imerese al carcere palermitano Lorusso di Pagliarelli, Pietro
Morreale, 19 anni, accusato dell’omicidio di Roberta Siragusa, con
una sigaretta ha cercato di dare fuoco ad un rotolo di carta igienica.
Il giovane è controllato 24 ore su
24 e gli agenti sono intervenuti subito. Qualcuno all’interno del carcere parla
di un gesto dimostrativo.
Nella cella non c’era nulla che
potesse bruciare. Intanto emergono nuovi particolari dall’autopsia,
esame che dovrà stabilire l’ora della morte e soprattutto come è morta la
ragazza. Roberta non sarebbe stata strangolata visto non ci sono segni evidenti
sul collo. La ragazza potrebbe tuttavia essere morta per asfissia; il medico
legale ha scritto infatti che la vittima aveva la lingua protrusa. Asfissia
provocata dal fumo e dalle fiamme.
Secondo la ricostruzione dei periti la giovane sarebbe stata colpita, stordita e poi data alle fiamme, forse mentre era ancora viva. Una ferita al volto sarebbe stata provocata da un colpo o da una caduta.
In queste ore mentre si stanno celebrando i funerali, proseguono le indagini dei carabinieri coordinati dalla procura di Termini Imerese. Il racconto di Morreale ai carabinieri e cioè che Roberta si sia uccisa dandosi fuoco, sarebbe smentito da tantissimi indizi raccolti dai Ris. Sarebbero state infatti trovate tracce di sangue nella sua Fiat Punto.