Omicron 5 dilaga, quarta dose a over 60: 100 volte i contagi del 2021, "non muoiono i no vax" - QdS

Omicron 5 dilaga, quarta dose a over 60: 100 volte i contagi del 2021, “non muoiono i no vax”

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Omicron 5 dilaga, quarta dose a over 60: 100 volte i contagi del 2021, “non muoiono i no vax”

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lunedì 11 Luglio 2022

Via libera alla quarta dose per gli over 60. La circolare del ministero. Ma è polemica: "Contagi 100 volte più dello scorso anno". E Crisanti attacca: "Non muoiono i no vax"

Via libera alla quarta dose per gli over 60. E’ stata emessa la circolare del ministero della Salute che prevede «l’estensione della platea vaccinale destinataria della seconda dose di richiamo (second booster) nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID19».

L’aggiornamento sarà applicabile a partire dal giorno successivo alla pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale della determina Aifa che inserisce le indicazioni nell’elenco di cui alla legge 648/96».

Cento volte i contagi del 2021

Rispetto allo stesso periodo di luglio 2021 abbiamo “cento volte più contagi e quattro volte più ricoveri”. A tradurre in numeri quanto accade è Enrico Coscioni, presidente di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Coscioni parla di “criticità fortissime” con “i pronto soccorso di tutti gli ospedali d’Italia esplodono per il problema Covid”.

Il forte rialzo dei casi Covid trova conferma nel consueto monitoraggio della cabina di regia dell’istituto superiore di sanità attesta il peggioramento della situazione. Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale: 1071 ogni 100.000 abitanti (01/07/2022 -07/07/2022) contro 763 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente (24/06/2022 -30/06/2022).

Secondo l’ultima rilevazione dell’Agenas, aggiornata al 6 luglio, in area non critica il 13% dei posti letto è occupato da malati Covid. Si scende al 4% se si guardano le Terapie intensive. Il confronto col 6 luglio 2022 è impietoso: i malati Covid occupavano solo il 2% delle rianimazioni e il 2% dei reparti ordinari.

Crisanti: “Muoiono i vaccinati fragili, non i no vax”

“Non abbiamo avuto il coraggio di dire fin dall’inizio che i 160 morti al giorno non erano no vax ma erano persone vaccinate fragili”. Le parole del professor Andrea Crisanti, ospite ieri di In Onda su La7, accendono i social. “Tutta la polemica no vax ha creato un corto circuito: sembrava che morissero solo i no vax ma non era vero. Morivano le persone vaccinate fragili, la vera priorità di questa fase dell’epidemia è questa”, dice Crisanti.

“L’accettabilità sociale delle misure di restrizione e distanziamento è venuta meno, anche grazie al vaccino che dimostrato la sua efficacia. Ora non si può pensare di controllare cercando di far diminuire i casi. Queste varianti non le ferma nessuno, non ci sono misure di distanziamento capaci di portare i contagi a zero. Il problema è proteggere i fragili: muoiono i fragili, non i no vax”.

Ospedali in Sicilia in difficoltà ma reggono

«Siamo abbastanza attrezzati e l’attenzione di questi giorni è sempre massima, come nelle settimane passate quando la forza del virus si era affievolita, ma oggi abbiamo una media a Palermo di circa 3mila contagi al giorno e la situazione negli ospedali comincia ad essere di sofferenza, tuttavia il sistema sta reggendo bene, come sempre».

Lo dice Renato Costa, commissario emergenza Covid a Palermo, alla luce del numero di contagi in forte risalita non soltanto nel capoluogo siciliano, ma in tutta la Sicilia,

I ricoverati negli ospedali dell’Isola complessivamente sono 1.048: 39 ad Agrigento, 48 a Caltanissetta, 217 a Catania, 31 a Enna, 117 a Messina, 377 a Palermo, 82 a Ragusa, 51 a Siracusa e 86 a Trapani.

Giorni fa alle Regioni è arrivata una circolare che inviata al «potenziamento delle misure organizzative in risposta all’incremento della domanda di assistenza sanitaria» a causa della pandemia da Covid. Pertanto, «alla luce dell’attuale andamento epidemico e in considerazione degli ulteriori impatti assistenziali sul livello ospedaliero potenzialmente correlati alla maggiore diffusione del virus SarsCoV2, si ritiene importante raccomandare l’attivazione delle misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un incremento della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione, sia a livello ospedaliero che territoriale, garantendo l’adeguato ampliamento dei posti letto di area medica e di terapia intensiva dedicati al Covid, da modulare in base alle necessità contingenti, e la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti affetti dalla malattia in relazione alle specifiche necessità assistenziali, con particolare riferimento alle categorie più fragili».

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