Operazione Alto impatto: 12 arresti e sequestri per 12mln a Catania

NOMI | Operazione Alto impatto, frode e riciclaggio con “serbatoi di manodopera”: 12 arresti e sequestri per 12 mln a Catania

marikacontarino

NOMI | Operazione Alto impatto, frode e riciclaggio con “serbatoi di manodopera”: 12 arresti e sequestri per 12 mln a Catania

Redazione  |
giovedì 30 Maggio 2024

Il core business si sarebbe limitato a consentire il distacco dei lavoratori a scopo di lucro nei confronti di 439 società.

Un vero e proprio articolato sistema di frode, “alimentato” dalla creazione di ben 14 reti di impresa, di cui avrebbero fatto parte 37 società con funzione di “distaccanti”, operanti in quasi tutte le regioni italiane. È quanto scoperto dalla Guardia di finanza di Catania nell’ambito dell’operazione Alto livello.

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Militari delle Fiamme gialle del comando provinciale, con la collaborazione dello Scico, hanno eseguito due ordinanze cautelari: cinque persone sono state condotte in carcere, altre sette poste agli arresti domiciliari. Per ulteriori quattro è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Il gip ha disposto anche il sequestro delle quote di 37 società, di disponibilità finanziarie, di beni mobili e immobili riconducibili agli indagati.

Operazione Alto impatto: i serbatoi di manodopera

Dall’operazione Alto impatto emerge la creazione di “serbatoi di manodopera” funzionali alle esigenze gestionali del “sistema”. Il core business si sarebbe limitato a consentire il distacco dei lavoratori a scopo di lucro nei confronti di 439 società. I dipendenti, formalmente licenziati, avrebbero in continuato a svolgere le proprie mansioni col proprio datore di lavoro, permettendo ingenti risparmi fiscali. Gli indagati nell’inchiesta sono 33.

Secondo l’accusa dell’operazione Alto impatto con il meccanismo attuato in cinque anni il fatturato delle società da lui gestite avrebbe raggiunto oltre 61 milioni di euro. A fronte di esso non sarebbero state versate le imposte e i contributi dovuti per circa 25 milioni di euro. L’accusa di essere la promotrice e organizzatrice del sistema è contestata a Mariuccia Copia, 35 anni, titolare dell’omonimo studio legale. Anche lei è tra gli arrestati in carcere con Gaetano Vacirca, 67 anni, responsabile delle rete commerciale. Per il riciclaggio dei proventi illeciti sarebbero emerse due figure prive di capacità reddituale: Gianluca Ius 49 anni e Fabrizio Sarta, 55 anni. Entrambi sono destinatari di custodia cautelare in carcere.

Dalle indagini della Guardia di finanza è emersa anche una vorticosa movimentazione di denaro contante, che rappresenterebbe il profitto dei reati contestati. Questa era utilizzata per assicurarsi un tenore di vita molto elevato e per l’acquisto di beni di lusso o beni rifugio. Tra questi Rolex, monete e lingotti d’oro, per circa 270 mila euro.

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