Operazioni finanziarie sospette: in Sicilia giunte 5.857 segnalazioni nel 2018 - QdS

Operazioni finanziarie sospette: in Sicilia giunte 5.857 segnalazioni nel 2018

Serena Giovanna Grasso

Operazioni finanziarie sospette: in Sicilia giunte 5.857 segnalazioni nel 2018

giovedì 06 Giugno 2019

Banca d’Italia: tra giugno e dicembre 2018 si osserva il terzo incremento più sostenuto (+20%). Da Palermo e Catania proviene oltre il 50% delle denunce (1.782 e 1.174)

PALERMO – Nel secondo semestre del 2018 l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia ha ricevuto 48.687 segnalazioni di operazioni sospette, in aumento rispetto a quelle pervenute nello stesso periodo dell’anno precedente (+9,1%). Complessivamente, nell’intero 2018 sono state acquisite 98.030 segnalazioni, naturalmente anche queste in aumento (+4,5% rispetto al 2017).

Questi alcuni dei dati contenuti all’interno dei “Quaderni dell’antiriciclaggio dell’Unità di informazione finanziaria”, recentemente diffusi dalla Banca d’Italia. Sotto il profilo della ripartizione territoriale, in Sicilia si osserva uno dei maggiori incrementi delle segnalazioni relative a operazioni effettuate (+20%, da 2.400 a 2.898). Incrementi più sostenuti si rilevano solo in Campania (+21,5%, da 4.965 a 6.036) e in Toscana (+21%, da 2.982 a 3.613).

A seguire troviamo Puglia (+10%, da 2.379 a 2.632) ed Emilia Romagna (+7,6%, da 3.091 a 3.325). La crescita del secondo semestre è totalmente imputabile alle segnalazioni di riciclaggio (47.503 unità, +13,7%) che hanno più che compensato la continua riduzione di quelle relative alla voluntary disclosure (762 unità rispetto alle 2.312 del secondo semestre del 2017, -63%) e il rallentamento delle segnalazioni relative al finanziamento del terrorismo (409 a fronte di 506, -20%). Per le segnalazioni di riciclaggio si tratta in assoluto del maggior numero di segnalazioni ricevute nell’arco di un semestre.

Oltre metà delle segnalazioni registrate in Sicilia proviene dalle province di Palermo e Catania (rispettivamente 850 e 604 segnalazioni, per un totale di 1.454 segnalazioni). A seguire troviamo Messina (325) e Agrigento (284). Mentre Enna è l’unica provincia siciliana in cui si registra un decremento di segnalazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (67 nel secondo semestre del 2018, rispetto alle 79 del 2017).

Complessivamente nel 2018 sono state contate 5.857 segnalazioni in Sicilia, il 6% del totale rilevato a livello nazionale e ben il 17% in più rispetto alle 5.003 segnalazioni pervenute nell’intero 2017 nella nostra regione. Anche in questo caso, proviene da Palermo e Catania più del 50% delle segnalazioni (rispettivamente 1.782 e 1.174).

In generale, purtroppo per noi, la Sicilia si colloca nella prima metà della classifica per numerosità di segnalazioni presentate nel corso del 2018, precisamente al’ottavo posto. Un numero più elevato si osserva in Lombardia (19.440, regione che assorbe circa una segnalazione su cinque), Campania (12.183), Lazio (9.545), Veneto (8.254),Toscana (6.977), Emilia Romagna (6.887) e Piemonte (6.341).

Abruzzo (da 1.464 del 2017 a 1.312 nel 2018), Liguria (da 2.908 a 2.854), Lombardia (da 19.744 a 19.440) e Sardegna (da 1.265 a 1.215) sono, invece, le uniche regioni in cui si rileva il numero di decremento delle segnalazioni nel corso del 2018 rispetto all’anno precedente.

A fronte di una sostanziale stabilità delle segnalazioni inoltrate dagli operatori bancari, si rilevano maggiori livelli di partecipazione al sistema segnaletico da parte di altre categorie di soggetti obbligati, anche comunitari, e prestatori di giochi e scommesse. Nel secondo semestre del 2018 l’incidenza del comparto finanziario non bancario è aumentato dal 14,3 al 18,6% e quella del comparto non finanziario dal 10,4 al 12,2%. Infine, nel 2018 l’Unità di informazione finanziaria ha adottato ventitré provvedimenti di sospensione di operazioni sospette per un valore di complessivi 5,6 milioni di euro.

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