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Ex militare ucciso a coltellate in casa, indagini in corso

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Ex militare ucciso a coltellate in casa, indagini in corso

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venerdì 20 Agosto 2021

La morte dovrebbe essere avvenuta tra le 12 e le 13 di mercoledì scorso. A mezzogiorno, infatti, l'uomo aveva risposto a una telefonata, mentre poco dopo il suo apparecchio aveva squillato a vuoto.

Nuovo sopralluogo del Ris all’interno dell’abitazione di Paolo Fonsatti, l’ex sottufficiale dell’Esercito di 73 anni ucciso a coltellate nella sua casa nella borgata S’Ungrori di Arborea, in provincia di Oristano. Il lavoro degli specialisti dell’Arma ha preso una precisa direzione dopo il fermo con l’accusa di omicidio volontario del nipote della vittima, Giancarlo Fonsatti, 55 anni, conosciuto come Renato, attualmente piantonato all’ospedale Marino di Cagliari dove è stato operato alla mano per una ferita da taglio che gli ha procurato una lesione al tendine.

I Ris stanno ultimando i rilievi in tutta la casa e, soprattutto, stanno cercando di recuperare l’arma del delitto, probabilmente un grosso coltello da cucina, perlustrando anche l’area esterna all’abitazione. 
Questa mattina, intanto, il dottor Roberto Demontis ha ricevuto l’incarico per eseguire l’autopsia probabilmente già in giornata. Gli accertamenti medico legali serviranno per stabilire con precisione che tipo di arma da taglio sia stata utilizzata per uccidere l’ex sottufficiale. Il 73enne, secondo un primo esame esterno del corpo, è stato stato raggiunto da sette coltellate, quella mortale al petto.

La morte dovrebbe essere avvenuta tra le 12 e le 13 di mercoledì scorso. A mezzogiorno, infatti, l’uomo aveva risposto a una telefonata, mentre poco dopo il suo apparecchio aveva squillato a vuoto. 
    I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Oristano continuano a lavorare anche sul movente. 
    Dalla casa, nonostante le ante di alcuni mobili e i cassetti aperti, non sarebbe stato prelevato nulla. Dalle testimonianze è però emerso che il nipote era solito chiedere allo zio e agli altri parenti somme di denaro e generi di prima necessità. È quindi possibile che mercoledì abbia avuto una discussione con la vittima, poi degenerata. Sarà comunque l’indagato, se accetterà di rispondere, a fornire la sua versione dei fatti nell’udienza di convalida del fermo che si terrà entro lunedì prossimo.

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