A Borgetto prosegue lo scontro sulla rete idrica - QdS

A Borgetto prosegue lo scontro sulla rete idrica

Vincenza Grimaudo

A Borgetto prosegue lo scontro sulla rete idrica

mercoledì 27 Settembre 2023

Il Comune è stato commissariato dalla Regione siciliana per la mancata cessione della gestione dell’infrastruttura all’Amap. Ma Amministrazione e Consiglio non sembrano voler fare passi indietro

BORGETTO (PA) – L’ennesimo diniego, quello del Consiglio comunale, alla cessione delle reti idriche e fognarie all’Amap, che gestisce gli impianti di una trentina di comuni del palermitano. I consiglieri comunali sono stati d’accordo all’unanimità nel presentare ricorso al Tar, come si evince da quanto espresso durante il Consiglio aperto convocato per l’occasione sia dal sindaco Luigi Garofalo che dal presidente del Consiglio Alessandro Santoro.

Piena convinzione, quindi nel voler continuare la gestione dei servizi idrico e fognario in house, nonostante il commissariamento già in corso da parte della Regione. “Ci sono tutti i presupposti – ha detto Santoro – in seguito a un parere pro veritate che abbiamo chiesto a uno studio legale che adesso sta preparando il ricorso al Tar”.

Una vicenda che oramai si trascina dal 2006, esattamente da quando fu emanata una norma nazionale che obbligava tutti i Comuni siciliani a costituirsi in Assemblee territoriali idriche, i cosiddetti Ati. Per questioni burocratiche e politiche, la legge in Sicilia venne recepita nel 2015. Alcuni Comuni fecero questo passaggio cedendo spontaneamente le reti all’Amap, altri invece si rifiutarono come le vicine Terrasini, Cinisi, Giardinello, Montelepre e, per l’appunto, Borgetto. Ci fu un primo ricorso al Tar e al Cga, che legittimò l’Ati idrico ad andare avanti nell’acquisizione delle reti idriche in determinati centri che non avevano certe caratteristiche per poter gestire in house le reti idriche e fognarie. Nella sentenza si leggeva che, tra i Comuni da assorbire, figurava proprio Borgetto, tanto che ci sarebbe una nota del 2019 in cui l’Arera, l’Autorità per energia, reti e ambiente, diffidava l’Ente dal portare avanti determinati adempimenti. Cosa che il Comune ha fatto ma solo parzialmente.

“In parte quegli adempimenti sono stati portati avanti – ha precisato Santoro – ma crediamo che l’acquisizione delle reti sia illegittima per una questione su tutte: ci sono diverse sorgenti che a Borgetto ricadono in aree tutelate, che è una delle caratteristiche fondamentali che permettono di mantenere la gestione idrica in house”.

Da una parte Consiglio comunale e Giunta, dall’altra il commissario ad acta, nominato dalla Regione specificatamente per dirimere la questione dei sistemi idrici e fognari, che ha portato avanti il suo lavoro. Insediatosi nei primissimi giorni dello scorso mese di agosto, il commissario ha già d’imperio approvato la delibera con cui ha stabilito l’acquisto da parte del Comune di Borgetto di sette quote societarie dell’Amap. Di fatto, quindi, l’Ente locale è già socio della partecipata: “Ma non abbiamo mai consegnato le reti, tanto che sono ancora in nostra diretta gestione tramite gli operai del Comune”, ci tiene a precisare il presidente del Consiglio.

Uno scontro tra istituzioni, quindi, con gli amministratori locali convinti che la migliore gestione del servizio sia quella comunale. L’eventuale insediamento dell’Amap, a detta di amministratori e consiglieri comunali, comporterebbe un abbassamento della qualità del servizio e un aumento dei costi. In Consiglio ci sono stati inizialmente momenti di grandissima tensione, con accuse da una parte e dall’altra e vari rimpalli di responsabilità, ma i conflitti sono stati risolti nella scelta, comunque, di “resistere” e avviare un contenzioso legale. Si è concordato di riconvocare un nuovo consiglio per illustrare il contenuto del ricorso in fase di preparazione, che dovrà essere depositato a breve.

“Niente polemiche – ha detto il consigliere Fabio Salamone – bisogna stare uniti per cercare di scongiurare la privatizzazione del servizio idrico. Una lotta da portare avanti assolutamente per capire se effettivamente esistono ancora margini per evitare la consegna delle reti”.

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