Palermo, disallineamenti a 21 milioni nel Bilancio consuntivo 2021 - QdS

Palermo, disallineamenti a 21 milioni nel Bilancio consuntivo 2021

Gaspare Ingargiola

Palermo, disallineamenti a 21 milioni nel Bilancio consuntivo 2021

martedì 13 Dicembre 2022

A tanto ammontano i crediti vantati dalle società non riconosciuti dal Comune. Da segnalare comunque un drastico calo rispetto al 2020 grazie all’accordo che ha chiuso il contenzioso con l’ex Amia

PALERMO – Il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio consuntivo 2021. L’atto è passato solo apparentemente senza intoppi per la maggioranza (nessun voto contrario, con l’opposizione che ha preferito astenersi) ma in realtà le cose non sono filate così lisce per il centrodestra.

Ad accendere lo scontro con l’opposizione sono stati in particolare i disallineamenti, cioè i crediti vantati dalle partecipate e non riconosciuti dal Comune. Al 31 dicembre 2021 le partite non riconciliate ammontavano a 21,5 milioni: 742mila euro l’Amap, quasi 5 milioni l’Amat, 1,1 milioni l’Amg, 1,2 milioni Palermo Ambiente, 13,3 milioni la Rap, 104mila euro la Reset e 7.500 euro la Sispi. Drastico il calo rispetto al 2020 grazie all’accordo che ha chiuso il contenzioso con la curatela ex Amia permettendo di risparmiare 47 milioni.

Il dibattito in Aula ha vissuto momenti di tensione con diversi scontri dai toni accesi tra maggioranza e opposizione e tra gli stessi uffici. Il primo round è andato in scena mercoledì quando l’assessore all’Igiene ambientale Andrea Mineo ha presentato il Rendiconto all’Aula: “Il bilancio chiude con un utile di esercizio di 380 mila euro e presenta disallineamenti con le partecipate per oltre 68 milioni di euro, cifra già significativamente ridotta a 21,5 milioni grazie alla delibera sulla Tari e alla chiusura del contenzioso con la curatela dell’Amia. Così come riconosciuto dalla relazione del Collegio dei Revisori, c’è stata una significativa riduzione delle partite non riconciliate. Questa riconciliazione delle partite ha trovato asilo sia nel rendiconto 2021 ma anche nel bilancio di previsione 2022”.

La vice presidente dell’Amat Alessandra Sinatra (assente il presidente Michele Cimino), però, ha ricordato i contenziosi ancora in corso: “L’Amat ha chiuso il bilancio 2021 in attivo di 7,4 milioni. Da sottolineare anche l’assunzione di oltre 200 autisti effettivi tramite concorso. Altri entreranno in servizio entro la fine dell’anno. Restano però sul tavolo due annosi problemi: la necessità di un nuovo contratto di servizio e quella della risoluzione del contenzioso tributario. L’Amministrazione ha già convocato dei tavoli tecnici, tutt’ora in corso”.

Anche l’Amministratore unico della Rap Girolamo Caruso ha ricordato all’Aula le partite ancora aperte con Palazzo delle Aquile: “I nostri conti sono da sempre assolutamente puntuali, non abbiamo retaggi particolari. Approfitto dell’occasione per ricordare che avanziamo qualcosa come 60 milioni di euro ma, nonostante ciò, il nostro bilancio non crea alcun problema”.

Venerdì i toni della polemica si sono ulteriormente inaspriti, anche perché la maggioranza si è presentata a Sala delle Lapidi a ranghi ridotti facendo slittare l’approvazione del Rendiconto al sabato. A dare fuoco alle polveri è stato il balletto delle cifre tra gli uffici sui disallineamenti della Rap. La delibera di Giunta, infatti, parla di 13,3 milioni, in buona parte senza copertura finanziaria. Cifra sconfessata dal responsabile del Servizio Ambiente Ferdinando Ania: “Vado a memoria – ha detto – perché non ho le specifiche delle varie situazioni debitorie. Al 31 dicembre 2021, se viene approvato il bilancio, avremo un’ulteriore diminuzione di 21,8 milioni. Il disallineamento non sarà azzerato ma sarà più che dimezzato. Non so da dove sia stato preso l’importo di 13 milioni”.

Parole che hanno fatto balzare sulla sedia il vice ragioniere generale Roberto Giacomo Pulizzi: “Nel parere dei revisori dei conti – ha replicato – c’è il riscontro dettagliato di tutte le partite debitorie. Per quanto riguarda le partite non riconciliate di Rap, i competenti uffici comunali hanno comunicato l’importo pari a 13.388.924 euro, di cui un milione con copertura finanziaria e il resto, pari a 12,289 milioni, senza copertura finanziaria. All’interno di questo importo sono compresi: 6,29 milioni di crediti cosiddetti extracosti post chiusura della sesta vasca di Bellolampo e 4,8 milioni di crediti per il costo di trattamento e smaltimento del percolato delle vecchie vasche nel corso del 2021. È l’ufficio competente a procedere alla riconciliazione del credito, la Ragioneria non può fare altro che registrare gli importi e inserirli nel Fondo per le partecipate”.

La diatriba sui numeri tra i burocrati ha mandato su tutte le furie il consigliere del gruppo Oso Ugo Forello: “Tutto questo è imbarazzante, come sono imbarazzanti le parole dell’assessore Carta (che ha la delega ai rapporti con Amg e Amat, nda) che viene in Aula a parlarci di avveniristici modelli organizzativi e amministrativi delle partecipate mentre gli uffici competenti non sanno dirci a quanto ammontino i disallineamenti. Per legge questi disallineamenti vanno colmati entro il 31 dicembre di quest’anno”.

Il vice sindaco Carolina Varchi, che ha la delega al Bilancio, ha rintuzzato le critiche dell’opposizione scagliandosi contro la precedente Amministrazione: “Quest’atto – ha detto – è una fotografia del 2021. Dispiace ascoltare toni sopra le righe. La situazione è gravissima, è vero, e infatti io non sostenevo la precedente Amministrazione. Per questo sorprende ascoltare le parole del consigliere Lupo (del Pd, nda) che siede accanto all’ex vice sindaco Giambrone (Fabio, nda). Si vede che nella vita si fa sempre in tempo a cambiare idea”.

La controreplica di Giambrone non si è fatta attendere: “Non avete neanche la maggioranza (in quel momento c’erano diverse assenze tra i banchi del centrodestra, nda), a fronte di una costante disponibilità dell’opposizione. Avremmo sperato in un altro approccio, invece l’assessora preferisce personalizzare lo scontro”.

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