Giorgia Meloni a Palermo, contestata in piazza Politeama. Schifani: "Non farò sconti a nessuno" - QdS

Giorgia Meloni a Palermo, contestata in piazza Politeama. Schifani: “Non farò sconti a nessuno”

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Giorgia Meloni a Palermo, contestata in piazza Politeama. Schifani: “Non farò sconti a nessuno”

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martedì 20 Settembre 2022

La leader di Fratelli d'Italia propone di "lavorare a una tassa piatta per tutti". Schifani aggiunge: "Gli assessori della mia giunta saranno politici, non possiamo perdere tempo"

Giorgia Meloni a Palermo, alza i toni e attacca. A cominciare dalla risposta contro un gruppo di contestatori nel corso del suo comizio oggi in Piazza Politeama. “Ogni tanto c’è qualcuno che strilla ma lasciate fare, io strillo più forte degli altri. Sono cintura nera di urla. Avete capito perché sono così nervosi?”.

C’è chi dice no alla leader di Fratelli d’Italia, in queste ore in Sicilia è salita sul palco in piazza Politeama, accompagna dal candidato alla presidenza della Regione, Renato Schifani.

E Giorgia Meloni non si risparmia nell’attaccare i suoi avversari politici: “Vi siete chiesto perché alle nostre manifestazioni ci sono sempre questi che strillano? E alle manifestazioni della Sinistra no? E’ quando non hai risposte che devi impedire all’altro di esprimersi”.

E sulla Sinistra dice: “Ieri Enrico Letta è andato in Germani a incontrare il cancelliere tedesco Scholz e i capi del partito del cancelliere. I tedeschi dicono ‘Speriamo che vinca Letta, perché la Meloni non ci piace’. E Letta torna tutto contento a Roma. Secondo voi ieri Letta è andata a ottenere un tetto del prezzo del gas in Germania? No. Quindi, cosa è andato a fare a Berlino? E’ andato a barattare l’interesse della sua nazione con l’intersse del suo partito”

A cinque giorni dal voto del 25 settembre, Giorgia Meloni auspica pure che una sua vittoria alle elezioni “possa aprire la strada a Vox in Spagna tra qualche mese“.

Ecco cosa è successo al comizio di Giorgia Meloni a Palermo

La contestazione

Uno sparuto gruppo di contestatori formato da alcune decine di persone, per lo più giovani, ha contestato in serata a Palermo la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che stava tenendo un comizio in Piazza Politeama. La protesta si è svolta senza incidenti ma una persona è stata fermata.

I manifestanti, tenuti a distanza dalla polizia in assetto anti sommossa in via Ruggero Settimo, hanno agitato cartelli con scritte come “Il reddito non si tocca” o “sul mio corpo decido io” scandendo slogan contro la presidente di Fdi. “Oggi la città non è vostra ma della Meloni” hanno gridato rivolgendosi ai passanti che affollavano la via dello shopping palermitano. 

Gli agenti sono intervenuti quando un manifestante ha lanciato una bottiglia d’acqua contro la polizia in tenuta antisommossa. I manifestanti avrebbero cercato di raggiungere il palco dove parlava Meloni da più punti del quadrilatero intorno piazza Politeama, in pieno centro città. Ma i poliziotti li hanno bloccati in ogni varco. La tensione è salita quando sarebbero stati lanciati alcuni oggetti contro gli agenti, che a quel punto avrebbero reagito, ci sarebbe stato anche qualche colpo di manganello.

Meloni, su Schifani “Continuerà lavoro di Musumeci”

“Il presidente Renato Schifani è l’unico candidato del centrodestra alla presidenza della regione siciliana”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia che poi aggiunge:

“E’ una persona di grande esperienza e capacità per continuare il lavoro fatto da Nello Musumeci. Sono stata fiera, sostenendo il governo, di vedere una Sicilia, che eravamo abituati a conoscere per i dati negativi, che in questi ultimi cinque anni su diversi temi si è trovata ai primi posti in classifica nell’apertura dei cantieri, nella lotta al Covid, nel sostegno alle attività produttive”.

Schifani, “Non farò sconti a nessuno”

“Io non farò sconti a nessuno”. A dirlo dal palco su cui è attesa tra poco Giorgia Meloni è Renato Schifani, candidato alla Presidenza della Regione siciliana per il centrodestra. Poi ha aggiunto: “Non avrei mai accettato il ruolo di candidato se non avessi avuto contezza che questa scelta non veniva condivisa da Nello Musumeci”.

Schifani, “Gli assessori della mia giunta saranno politici

“Gli assessori della mia Giunta devono essere politici che conoscano la materia da gestire, non possiamo perdere tempo prezioso”.

Cosa ha detto Giorgia Meloni sul palco a Palermo

Lavoro

Si combatte favorendo la crescita e l’occupazione. Chi crea ricchezza sono le aziende con i propri lavoratori, non è lo Stato che non deve rompere le scatole a chi vuole lavorare e fare”.

Immigrazione. “Fermare le partenze dei barconi, si valuti in Africa chi è rifugiato

“Diciamolo: profughi e immigrati non sono la stessa cosa, bisogna fermare la partenza dei barconi. Basta con gli scafisti del terzo millennio. Si fermano i barconi con una missione europea. Si valuti in Africa chi ha diritto a essere rifugiato e si rimandano indietro gli altri. L’immigrazione è un’altra cosa”.

“Nel centrodestra scaramucce ma insieme per compatibilità”

Nel centrodestra “abbiamo le nostre scaramucce, ma alla fine stiamo insieme per compatibilità e per scelta”, mentre altrove si presentano divisi e sono “tutti pronti a tornare insieme” in un eventuale governo “turlupinando i cittadini”. Lo ha detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni, in un comizio a Palermo.

Il resto della politica oggi

Matteo Salvini

Matteo Salvini afferma che per il premier Mario Draghi “non ci sono ruoli nel futuro eventuale governo” di centrodestra. La campagna elettorale si concentra sul tema delle tasse.

Enrico Letta

Secondo Enrico Letta, che si ripropone di “abbassare le tasse sul lavoro in misura radicale” e per cui “la flat tax aiuta solo i ricchi”, il Pd è il garante di “patriottismo e serietà”. Il leader della Lega parla della legge Fornero, “da cancellare se andremo al governo”. Il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi si scaglia contro Letta: “Ha sbagliato tutto, è un infiltrato della Meloni”.

“Ho sentito dire che sul reddito di cittadinanza noi facciamo la guerra ai poveri. Noi facciamo la guerra alla povertà, che non si abolisce per decreto come ha raccontato Luigi Di Maio; questo non lo fa manco il mago Otelma.

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