Palma non sarà Capitale della Cultura - QdS

Palma non sarà Capitale della Cultura

Irene Milisenda

Palma non sarà Capitale della Cultura

venerdì 20 Novembre 2020

L’esclusione dalla short list del Mibact non ha infranto del tutto i sogni di rilancio della comunità. Il sindaco Castellino promette: “I progetti si realizzeranno lo stesso con le nostre risorse”

PALMA DI MONTECHIARO (AG) – Un sogno infranto, ma con esso l’opportunità di non disperdere il lavoro svolto finora, con l’obiettivo di continuare a lavorare per il futuro del paese. Non si realizzerà il desiderio di Palma di Montechiaro di diventare Capitale italiana della cultura 2022. Il Mibact, infatti, ha annunciato la short list delle città candidate, l’ultimo step prima di comunicare il vincitore, escludendo la Città del Gattopardo (Trapani è rimasta in lizza come unica siciliana).

“Siamo certi – ha commentato non senza un pizzico di amarezza il sindaco Stefano Castellino – che le altre città candidate, le concorrenti che abbiamo visto come sorelle di una avventura entusiasmante competizione, meritino questo importante riconoscimento. Palma negli ultimi anni ha avuto un processo di metamorfosi evidente, lo stesso che l’ha resa in grado di competere fianco a fianco a grandi città in un concorso arduo e di elevata responsabilità. In passato, le condizioni di partenza non lo avrebbero mai consentito”.

Come detto, però, non si disperderà il lavoro fatto con il dossier “Io sono Palma”, un acronimo che racconta i cinque pilastri della visione che ha animato la comunità e che animerà le attività future: perdono, arché, logos, memoria e avvenire. Il perdono non come cancellazione di quella barbarie mafiosa e individualistica protagonista del passato palmese, ma come dialettica culturale che tali fenomeni li affronta, li elabora, li combatte e li supera collettivamente; l’arché come riscoperta del patrimonio culturale palmese che definisce la città e la comunità del presente; il logos come atto di rigenerazione urbana a base creativa, motore di nuove economie e relazioni che potranno abitare parti della città; la memoria come sostrato culturale di una collettività, che non la osserva passivamente ma che con essa dialoga nel vivo delle attività pubbliche negli spazi pubblici; l’avvenire come quel segmento di attività che fungeranno da ponte tra la Palma del presente e quella del 2062, anno iconico in cui si proietta l’immagine di una città vissuta e governata dai bambini di oggi, portatori di una visione da cominciare a costruire ora.

Nel redigere il Bilancio comunale 2021-2023 l’Amministrazione comunale ha stanziato notevoli risorse per la fase esecutiva del dossier “Io sono Palma” e su questa strada si continuerà anche nei prossimi mesi. “Come detto in più occasioni – ha concluso Castellino –‘Io sono Palma’ si realizzerà lo stesso, con le risorse del territorio, con l’aiuto e il sostegno dei tanti che credono in questo territorio e con l’entusiasmo e la forza della nostra comunità”.

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