Il Papa benedice le coppie omosessuali - QdS

Il Papa benedice le coppie omosessuali

Carlo Alberto Tregua

Il Papa benedice le coppie omosessuali

giovedì 21 Dicembre 2023

Matrimonio donna-uomo

Papa Francesco non finisce di sorprendere. Proprio qualche giorno fa ha detto che le coppie omosessuali debbono essere benedette perché sono costituite da persone che non devono essere escluse dal gregge cattolico, fermo restando che il matrimonio resta uno solo ed è quello fra donna e uomo. Chissà se anche questo dogma evolverà.

Reale sorpresa? Non tanto, perché questo Papa parla tanto, ma comunica poco. Nella Curia, infatti, nessuno sa cosa lui pensi veramente o dove voglia arrivare, nonostante abbia scelto la sua tomba nella basilica di Santa Maria Maggiore, cioè al di fuori del Vaticano e nonostante abbia messo da canto il suo foglio di dimissioni qualora divenisse fisicamente o mentalmente invalido.

Le cose che fa Bergoglio non sembrino finte, rientrano nella logica dei comportamenti dei frati gesuiti, la cui azione è morbida nella forma, ma rigorosa nella sostanza, puntata agli obiettivi che hanno in testa.
Si tratta di un’innovazione? Non sappiamo, ma sappiamo ciò che il Papa dice.

“Chi sono io per giudicare?” Sembra una considerazione di umiltà, ma è la pura verità, cioè che neanche il Papa può giudicare le questioni etiche e religiose terrene, mentre l’unico ad avere questo potere è il Padre Eterno, che, per chi ci crede, ha avvertito l’umanità che sarà giudicata quando arriverà nell’aldilà, in base a cosa ha fatto nella propria vita terrena.

Ora, se una coppia omosessuale vuole essere cattolica e ne ha i requisiti (essere persone perbene), non si capisce perché debba essere condannata religiosamente solo per il fatto di essere omosessuale.
Cosicché, una vecchia idea del Papa – annunciata quasi incidentalmente decine di anni fa – oggi prende consistenza ufficiale, perché quando il Pontefice decreta qualcosa essa diventa legge automaticamente.
Infatti, egli è il capo assoluto dello Stato del Vaticano e concentra in sé medesimo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.

Nessuno può muovergli obiezioni legali, ma solo qualche considerazione verbale.
Siamo convinti che questo Papa – che ha appena compiuto ottantasette anni lo scorso 17 dicembre e che, nonostante i suoi malanni appare in forma – ci riserverà ulteriori sorprese, che non sono tali in quanto nel passato ne ha parlato spesso.
Ci riferiamo, per esempio, al celibato. Si tratta di una forte limitazione ormai rimasta nella religione cattolica, che è stata superata da tantissime altre religioni con più aderenti.
Ricordiamo la battutina dei due prelati che, passeggiando per piazza San Pietro, si dicono: “Noi non ci saremo, ma i nostri figli vedranno la fine del celibato”.

Quanti danni ha procurato questa enorme limitazione alla stessa religione cattolica. Non è commensurabile ed è per questo che forse Papa Francesco si accinge a eliminarla, una volta per tutte.
Peraltro, dobbiamo ricordare che il celibato non deriva dalle Sacre Scritture, bensì dal Concilio Lateranense IV del 1215.

Pertanto si tratta di una limitazione messa dagli umani e non da Dio.
Nella nostra modestia pensiamo che Dio (o qualunque altra forma di energia suprema) non poteva pensare di impedire che i suoi discepoli avessero relazioni non basate sulla procreazione. Tant’è, la cosa dura da troppo tempo e quindi probabilmente cesserà fra non molto a opera di questo Papa progressista e innovativo.

Non possiamo non concludere se non indicando la grave pena inflitta al cardinale Becciu dal tribunale Vaticano, composto da giudici laici, per supposti reati finanziari e immobiliari compiuti dallo stesso; una pena di cinque anni e sei mesi.
Qualcuno dice che sia stato il Papa a volere questa sentenza, ma noi vogliamo credere che il tribunale autonomo sia arrivato a questa conclusione in base alle prove che ritengono l’imputato/a colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017