Auto e moto sull'Etna, l'allarme del WWF: "Parco divertimenti senza regole e controlli" - QdS

Auto e moto sull’Etna, l’allarme del WWF: “Parco divertimenti senza regole e controlli”

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Auto e moto sull’Etna, l’allarme del WWF: “Parco divertimenti senza regole e controlli”

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sabato 07 Gennaio 2023

WWF Sicilia: "Facciamo appello al governo regionale, perché possa essere ripristinata un’azione di contrasto all’illegalità diffusa"

Il Wwf Sicilia denuncia l’invasione di auto e motociclette sull’Etna. “Grande preoccupazione per le condizioni in cui si trovano i boschi del Parco dell’Etna, a rischio la loro biodiversità – dice l’associazione dopo l’episodio di violenza nei confronti di un ciclista che è stato aggredito selvaggiamente da un gruppo di motociclisti rimproverati per la loro presenza nel parco -. Zone protette che sono devastate da mezzi di ogni genere, a due e a quattro ruote. Vetture che entrano nei sentieri e in pieno bosco, nonostante i divieti, tracciando veri e propri solchi e distruggendo preziosi habitat naturali che caratterizzano la biodiversità del Parco dell’Etna e delle zone naturali protette. Inoltre, la presenza di rombanti motori a tutto gas produce un inquinamento acustico di grande impatto per gli animali abitanti il bosco stesso”.

L’appello del WWF per la Sicilia

Pietro Ciulla, delegato del Wwf Italia per la Sicilia, interviene sulla questione.

“Come più volte evidenziato e segnalato, un bene naturale così prezioso e unico come il Parco dell’Etna giorno dopo giorno sta diventando un grande parco divertimenti, privo di ogni regola e senza alcun controllo.

Lo stesso dicasi per altri parchi e zone naturali formalmente protette della Sicilia.

Facciamo appello al governo regionale, perché possa essere ripristinata un’azione di contrasto all’illegalità diffusa, attraverso una ferma repressione e l’attivazione di canali di controllo che impediscano l’esercizio di pratiche vietate in qualsiasi parco degno di tale nome.

Chi dovrebbe perseguire la legalità e non lo fa diventa complice dei fuorilegge. Non ci rassegniamo all’idea che la Sicilia debba essere fintamente governata, per poi far posto all’ignavia, magari forse agli interessi personali o di categoria, alle mafie, al malaffare, alla stupidità frutto di una disarmante ignoranza ambientale”.

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